Io, che sono l'antitesi fisica e comportamentale della donna Giapponese, sono sempre stata affascinata da questo mondo lontano.
Probabilmente ciò accade proprio perchè esso è radicalmente differente e con il termine "radicalmente" intendo proprio riferirmi all'idea di radici.
La differenza mi affascina e questa fascinazione per me è la chiave del desiderio, in qualsiasi accezione vogliate prendere questo termine. Forse ciò accade perchè io non ho radici forti, o forse perchè ( strano forse a credersi) sono malata di malinconia a causa dell'oppressione respirata e del mio precoce incontro con la morte. Quando hai conosciuto le angustie che crea la volontà deliberata di rendere angusto il proprio mondo e di imporlo ad altri, non puoi credere che tale ristrettezza abbia un senso e vada difesa. Semmai ti è chiara tutta la sua assurdità e ciò rende lampante anche il modo di vanificarla. Tutti gli schemi di classificazione degli altri, dei loro comportamenti, del bene e del male saltano, e tu sei ti ritrovi ad essere libera... e purtroppo ad essere anche nel contempo uno strano soggetto. E' una cosa pesante da portare, sopratutto se sei donna ma è una condizione che amo e in amore sono fedele. Se sei donna e sei questo tipo di strano soggetto allora, il desiderio per la diversità può solo portarti a cercare il mondo che più ti affascina per comprenderlo ed essergli fedele, pur sapendo a differenza di chi ne è parte che è soltanto uno degli infiniti mondi possibili.
Ho parlato di me per andare oltre, e ricordare questo autore, uno degli ultimi che ho letto. Accadde per caso... ero ad una fiera e c'era un libro piccino che presi in mano e lessi come sempre senza comprarlo. Ero piccola. Ne lessi poi altri... tutti quelli che gli altri mi potevano imprestare perchè era mia ferma confinzione all'epoca "che non si dovesse pagare per i pensier" ( di ero una pazza integralista adolescente, per fortuna da secoli non lo sono più).
Questa persona che lessi è Yukio Mishima.

Qui potete scaricarvi due racconti brevi... che poi sono i primi che lessi (non più di 25 pagine l'uno).

http://cercalibro.myblog.it/archive/2009/05/25/yukio-mishima.html

Mi pare di ricordare che ci fosse anche un racconto bellissimo intitolato "il feto"... in cui un bimbo di cui si discuteva o meno la possibilità di nascere appariva ai due genitori.

I libri più belli secondo me però sono Lo specchio degli inganni e Confessioni di una maschera.

Farei parlare questi testi, perchè io è evidente che mi attorciglio



"......nella migliore delle ipotesi la mia presenza non è un’insignificante quantità negativa; benchè sia certo un’insignificante quantità positiva.”
..........“Per me l’amore altro non era che un dialogo di piccoli indovinelli che sempre restavano insoluti.”

che 3d insensato .....