Uhm, m'inviti a nozze (con i fichi secchi..)
Avevo aperto un thread (che spero tu abbia letto, almeno il titolo : Monografie)
http://www.lavalledelleco.net/t1706-monografie, nel quale intendevo parlare del cinema, iniziando dalla 'nouvelle vague' la cui nascita, per ammissione dei suoi fondatori, si deve proprio alla cinematografia italiana dell'immediato dopo-guerra che tu hai citato.
E' pur vero che la nascita e l'adolescenza del cinema italiano risale a decenni prima ed e' sta importantissima e che poi, con l'avvento del fascismo, ha potuto esprimere il meglio, quasi esclusivamente. con i 'telefoni bianchi', ma e' altrettanto vero che, terminato il ventennio, divenne, per la qualita' delle pellicole proposte, una delle migliori a livello mondiale. E' sufficiente ricordare alcuni dei titoli di quelle opere :
Roma citta' aperta, Ossessione, Sciuscia', Paisa', La terra trema, Riso amaro, Ladri di biciclette, Cronaca di un amore, Gioventu' perduta, In nome della legge, I vitelloni, La strada........
Ai grandi maestri si erano aggiunti i 'giovani' Fellini, Antonioni, Germi, mentre Visconti, De Sica, ed altri proseguivano la marcia trionfale.
Ma, intanto, nuovi talenti emergevano : Elio Petri, Francesco Maselli, Dino Risi, Mario Comencini, Francesco Rosi, Mauro Bolognini, Damiano Damiani, Gillo Pontecorvo, Franco Indovina, Marco Bellocchio e mi scuso se non proseguo nell'elencarli tutti.
Perche' non e' avvenuto il ricambio generazionale? Perche' si e' (quasi) arrestata la nascita di nuovi autori-registi, in Italia?
Le motivazioni sono tante, ma una delle principali e' la televisione. E gia', l'ampia disponibilita' emersa in Italia, con l'avvento delle televisioni libere, all'inizio non regolamentata, ha accontentato gli spettatori di bocca buona (quelli che non cercavano l'atmosfera della grande sala, che preferivano non uscire di sera e starsene in pantofole davanti alla scatola magica) nella visione di pellicole di tutti i generi.
Un'altra motivazione, a mio parere, e' l'avvenuto cambiamento, in molti giovani, che dalla cultura son passati al facile nozionismo ed e' questo un pubblico che si reca al cinema per non pensare ed e' quello cui e' destinato il prodotto 'cinepanettone'.
Castigat ridendo mores e' stato l'imperativo di Pietro Germi (e non solo) che dopo Il ferroviere e l'Uomo di paglia, ha diretto (ed interpretato) Un maledetto imbroglio, da Gadda per poi denunciare vizi e costumi con Divorzio all'italiana, Sedotta ed abbandonata, il sottovalutato Signore & Signori, lasciando, all'amico Camerini, il compito di realizzare il suo ultimo capolavore Amici miei-
stop, se no diventa troppo pesante...