Donna selvaggia donna
mi piace quasi tutto quel che fai
Donna selvaggia donna
un controsenso affascinante sei
Molto se vuoi, tutto non puoi
donna selvaggia donna
di solo sesso non si vive mai.
Ho visto persone con più di una esperienza sulle spalle abbandonare questa terra con le lacrime agli occhi. Già. Perchè lo straordinario fascino selvaggio di questa terra ti cattura. E non ti lascia più.
L'iglesiente. La costa sud-occidentale della Sardegna. Una terra selvaggia. Ed è proprio nel suo carattere selvaggio la sua bellezza. Una terra di minatori e di miniere. Una terra lavorata dagli uomini che l'hanno sagomata a colpi di martello pneumatico e dinamite. Una terra di donne essenziali. Senza fronzoli. Dalle idee chiare. Che non si lasciano imbambolare da quattro chiacchiere. Una terra dove si nasconde l'ottava meraviglia del mondo: Cala Domestica.
Già quando si arriva alla spiaggia di Fontanamare ci si accorge che qualcosa sta cambiando. I colori cambiano. E cambia l'atmosfera. Cambia la roccia. Si percorre la litoranea verso Nebida e Masua e inizia lo spettacolo. La roccia è impregnata di minerali. Quei minerali utili all'uomo. Si nota dai colori. Dal viola al verde e poi il giallo e il rosso. In lontananza si vede sua maestà il Pan di Zucchero. Un enorme scoglio che si erge come un'aquila sul mare.
Di fronte al Pan di Zucchero, a Masua, c'è roccia a strapiombo. E dentro la roccia c'è un porto. Porto Flavia. Già. Un porto scavato dentro la montagna. Un'idea che solo i Sardi potevano realizzare. Un'idea unica al mondo. Scavata palmo a palmo dentro la montagna. Ma perchè dentro la montagna? Per molto tempo il minerale estratto veniva trasportato coi carretti sulle spiagge. E da qui imbarcato su piccole barche a vela per essere poi trasportato sulle navi da carico. Un lavoro massacrante. Lungo. E costoso. E allora ecco l'idea. Sfruttare le pareti a strapiombo e l'acqua profonda per far cadere i minerali direttamente dalla montagna dentro le navi da carico. Per questo scopo si è scavato il porto dentro la montagna di fronte al Pan di Zucchero: Porto Flavia. Tre enormi silos dentro la montagna, alla base dei silos un nastro trasportatore che esce sulla roccia a strapiombo. Sotto la nave. E il gioco è fatto.
Si lascia Porto Flavia e si percorre la valle dell'Inferno fino ad arrivare alla ottava meraviglia del mondo: Cala Domestica. Nulla si può dire di Cala Domestica. Si può solo osservare e rimanere meravigliati da tanta bellezza.
Da Cala Domestica si raggiunge, poi, Buggerru. Ci si può riposare nella sua bella e comoda spiaggia prima di visitare la Galleria Henry. Una galleria che porta a una miniera a cielo aperto. Si percorre con il vecchio trenino dei minatori. Un altro mondo. Un'altra dimensione. Qui tutte le montagne sono forate e scavate. Da Buggerru si raggiunge poi Capo Pecora. Qui la strada finisce, ma il viaggio nel vecchio e selvaggio West è solo all'inizio. Poco più a nord c'è la zona dei grandi deserti. Piscinas, Marina di Arbus e la perla dell'Ovest: Torre dei Corsari. Con le sue dune dorate. E poi il Sinis. E poi su...ancora più su.
Ultima modifica di xmanx il Gio 29 Lug 2010 - 12:38 - modificato 1 volta.