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Psicopatologia del potere quotidiano.... e dell'amore

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NinfaEco
NinfaEco
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
La comprensione del fenomeno del potere, inteso in questo caso come dominio, è necessaria a comprendere il fenomeno dell’amore.
Possiamo intenderli come gli estremi opposti di una linea continua. Ai due estremi, vi è rispettivamente solo amore o solo potere, ma nei punti intermedi della linea non è così, c’è mescolanza dei due.
La nostra vita normalmente sta nei punti intermedi, ed ecco così l’instaurarsi dei doppi legami ( ne avevo parlato qui, ma ero stata troppo tecnica forse). Il doppio legame è una caratteristica di patologie, ma in senso lato è un elemento patologico universale, cioè una perturbazione presente nella normalità ( del resto nella malattia è semplicemente scritto in grande ciò che nella patologia è scritto in piccolo, almeno io la penso così).
L’esercizio del potere nella vita quotidiana si manifesta con “ barriere”come critica, smorzamento, svalutazione, pressing, cambio di discorso immotivato ecc.. Più questi elementi sono presenti, meno amore c’è, cioè ci spostiamo verso il polo del dominio infondo alla retta a presenza di amore zero. Accanto ad essi devono esserci, empatia, risonanza, comprensione, ascolto, ecc… cioe delle “porte” tra i due mondi.
Perché si frappongono “barriere”? per esercitare il potere, cioè per mantenere ha distanza. Le barriere sono quindi difese dall’intimità. Intimità significa non temere.
Il potere si fa temere e non può prescindere dalla paura. Quindi il potere nega l’intimità e viceversa. Potere quindi è anche separazione .
La operazione ci divide dagli altri ma anche da noi stessi o da parti di noi . Il rapporto tra corpo e io è di divisione, come se il corpo fosse uno strumento.
Rispetto a tutto ciò da cui siamo separati, cioè ciò su cui siamo in rapporto di dominio , ci relazioniamo con violenza, che è negazione della verità. Quindi il potere è menzogna.
La verità dell’esistenza è l’interconnessione tra noi e gli altri e tra noi e noi stessi. Separarsi vuole dire negarlo, cioè rinunciare alla risonanza empatica. Considerarsi divisi dal resto, e considerarsi non come una parte del tutto ma come il tutto, fa proliferare i nostri desideri e li ingigantisce. Infatti, si desidera ciò che è altro da noi, per ottenere una condizione più appagante. Se tutto è separato da noi il desiderio è più acuto. Se la separazione è forte, i desideri diventano un diktat totalizzante perché il tutto siamo noi .Tutto questo acuisce la separazione, innescando un processo simile all’ eterno ritorno.
Per via dell’opposizione il desiderio è frustrato e si perverte, aggravando il problema. Il desiderio si manifesta come bisogno, controllo, compulsione, ecc.
Il potere, fondato sulla paura e sulla separazione, è l’origine del dolore.
Il fatto che il potere si fondi sulla separazione, determina un blocco di molte attività tra cui la sessualità che assumono la forma di fantasie. Dato che il rapporto con il mondo non è aperto, cioè comprensivi, si crea una visione a tunnel. Il desiderio passa appunto attraverso il tunnel, anziché dirigersi al tutto , dirigendosi in forma di fantasia verso una sola parte del tutto.


Se il potere è separazione, ovvero violenza, cioè negazione della verità, il potere è anche menzogna.
Ciò significa che usa parole corrotte: la parola amore, non significa amore.
Abbiamo detto che il potere è anche paura, perché è separato e quindi privo di una base sicura.
Allora la si cerca nella dipendenza o nel controllo.
Si ripiega nel controllo se nemmeno il rischio di affidarsi per dipendenza può essere sostenuto. Il controllo si realizza con strutture ossessive e paranoide ( pensieri focalizzati sui dettagli e non aperti).
Tutte è due le strategie sono fallimentari perché si basano sulla menzogna, cioè sul potere.

Tornando alla linea che porta amore e potere ai due estremi, non bisogna dimenticare che nessuno di noi abita agli estremi che sono assolutamente chiari, ma in un luogo in cui amore e potere sono mesolati.
Questo è il doppio legame, e solo la meta comunicazione lo scioglie.
Se la meta comunicazione fallisce si crea confusione ( Ti amo-ti odio).
E’ la caratteristica del doppio legame. La rabbia è mescolata all’amore, quindi si prova rabbia e dolore nel rapporto, sia che si stia vicini che lontani. L’unico modo di uscirne è ritrovare una visione d’insieme nell’altro e in sé.

Soltanto la consapevolezza di certi meccanismi ci rende capaci di sradicarli.
L’unica fonte di guarigione è la comprensione, cioè l’amore in quanto fondato sull’empatia. L’empatia infatti è una porta, cioè qualcosa che mette in comunicazione ciò che il potere divide con le sue barriere. L’amore è comprensione perché restituisce una visione comprensiva delle cose cioè porta alla consapevolezza.



Sono cose che ho letto e che volevo condividere.
Ho fatto una sintesi mostruosa di cui vado discretammente fiera.
Nonostante questo il discorso risulta ancora lungo.
Però spero qualcuno lo legga perchè si presta a sviluppi infiniti,
che riguardano le singole persone, ma anche la società e tante altre cose.
Non fatevi intimorire dal fatto che magari sembra un discorso "tecnico".
Ogni discorso è sempre nostro e l'unica cosa scema è credere di non poterne parlare liberamente.












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Magonzo
Magonzo
Viandante Storico
Viandante Storico
difficile interloquire su una tesi così complessa...

ho sempre citato il problema del potere nei rapporti "d'amore";
nei rapporti di coppia poi le asimmetrie dei rapporti tra genitori e figli non sono automaticamente riconosciute, anche se ci sono, e perciò le cose si complicano;

non credo sia un problema di empatia e comunicazione, la cui mancanza semmai è ulteriore sintomo;
è vero che la carente intimità è distruttiva e credo sia una circostanza già segnata nelle fasi iniziali di formazione della coppia; soprattutto, vedo come distruttiva ed esiziale l'assenza adi un elemento "terzo" rispetto alla coppia, che abbia la funzione di relativizzare e trovare un comune baricentro per l'universo di coppia;
ho l'impressione che qualsiasi rapporto a due ove si escluda il mondo esterno sia candidato ad un corto circuito di poteri contrapposti: quello dell'indipendenza centrifuga, e quello della dipendenza che ricerca il controllo.

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tulip
tulip
Viandante Storico
Viandante Storico
Finchè l'amore e il potere sono in equilibrio perfetto va tutto bene ,ma se il baricentro di uno si sposta è verso il potere che si avvicina , così l'uno prova a condizionare l'altro con discorsi e azioni subdole, per affermare maggiormente il proprio potere e rendere l'altro più debole . Quando succede è difficile tornare indietro, ritrovare l'equilibrio, così mentre l'uno continua i suoi giochetti, l'altro subisce finchè non ne può più e poi molla tutto

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PorceDi
PorceDi
Viandante Storico
Viandante Storico
Per non parlare del potere dell'amore, o dell'amore per il potere.

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