Sto per aprire quella porta e credo che me ne pentirò.
O forse non me ne pentirò per niente.
Lo so, ho le idee confuse. Ma chi può affermare di averle chiare in situazioni come queste?
Però non voglio indugiare oltre. Dunque, allungo la mano verso la maniglia e, mentre imprimo quel tanto di forza sufficiente, trattengo il fiato e apro…
Un viso rassicurante mi accoglie senza salutare, con una smorfia che ricorda il sorriso di un becchino che sia stato appena licenziato
— Lei ha un appuntamento?—
— Certo che sì!
— Mi chiamo Amir Yussuf, controlli pure—
La segretaria sfoglia rapida un'agenda e ricontrolla per sicurezza, digitando il mio nome al computer
— Sì, l'ho trovato, si accomodi pure su quella sedia, che avviso la sicurezza—
La sensazione di timore, complice la mia barba folta, è riuscita a non stravolgere i lineamenti del mio volto, così mi siedo, nella finzione di essere disposto ad accettare un'attesa che potrebbe condannarmi, per una colpa mai commessa, una seconda volta.
— Mi hanno detto di dirle che l'incaricato sarà qui a momenti, intanto si legga gli estremi del contratto da stipulare, contenuti nella documentazione sopra al tavolino che sta alla sua destra—
Presa la cartelletta la apro, nel disagio di sapere già, anche se a grandi linee, cosa ci sarà al suo interno e inizio a leggere, col pensiero e il cuore in tumulto, il titolo di apertura contrattuale:
La ringraziamo di aver scelto la nostra compagnia assicuratrice per proteggersi dagli inconvenienti, fisici e psichici, causati dalla tortura alla quale, nelle prossime due settimane, lei sarà sottoposto
O forse non me ne pentirò per niente.
Lo so, ho le idee confuse. Ma chi può affermare di averle chiare in situazioni come queste?
Però non voglio indugiare oltre. Dunque, allungo la mano verso la maniglia e, mentre imprimo quel tanto di forza sufficiente, trattengo il fiato e apro…
Un viso rassicurante mi accoglie senza salutare, con una smorfia che ricorda il sorriso di un becchino che sia stato appena licenziato
— Lei ha un appuntamento?—
— Certo che sì!
— Mi chiamo Amir Yussuf, controlli pure—
La segretaria sfoglia rapida un'agenda e ricontrolla per sicurezza, digitando il mio nome al computer
— Sì, l'ho trovato, si accomodi pure su quella sedia, che avviso la sicurezza—
La sensazione di timore, complice la mia barba folta, è riuscita a non stravolgere i lineamenti del mio volto, così mi siedo, nella finzione di essere disposto ad accettare un'attesa che potrebbe condannarmi, per una colpa mai commessa, una seconda volta.
— Mi hanno detto di dirle che l'incaricato sarà qui a momenti, intanto si legga gli estremi del contratto da stipulare, contenuti nella documentazione sopra al tavolino che sta alla sua destra—
Presa la cartelletta la apro, nel disagio di sapere già, anche se a grandi linee, cosa ci sarà al suo interno e inizio a leggere, col pensiero e il cuore in tumulto, il titolo di apertura contrattuale:
La ringraziamo di aver scelto la nostra compagnia assicuratrice per proteggersi dagli inconvenienti, fisici e psichici, causati dalla tortura alla quale, nelle prossime due settimane, lei sarà sottoposto