Scrivo di Andrea prima di vederlo per la prima volta dopo 10 anni con una maglia diversa da quella rossonera, e per giunta quella della Juve...
E molto prima che cominci il campionato.
Mi è bastato leggere la Gazzetta e le "dediche" di Gattuso, Ambrosini, Nesta... quelli che con lui (e grazie a lui) hanno vinto tutto, per farmi sentire una grande nostalgia per uno dei più grandi fuoriclasse che abbiano vestito la maglia rossonera.
Certo, ha 32 anni, aveva un contratto da "altri tempi", a differenza di Gattuso (che ha rinunciato all'Anzhi) o di Ambrosini, Nesta e Seedorf ha detto di no alla proposta del rinnovo annuale, ma ancora non posso credere che abbiamo lasciato andare via Andrea, uno dei pochi che (come dice Ambrosini) può trasformare una squadra forte in una fortissima.
Non mi importa che sia bianconero adesso: Andrea Pirlo è per sempre nel mio cuore, nell'Olimpo dei grandissimi.
Piuttosto, scendendo dal piano sentimentale a quello tecnico, mi sembra che il Milan abbia fatto una cazzata paragonabile a quella del 1976, quando diede Benetti alla Juve per Capello (e l'Inter diede Boninsegna per Anastasi). La Juve con quei due (e gli altri fortissimi che aveva) vinse e rivinse.
Ho paura che la storia si ripeta, anche se qui si tratta di scelte contrattuali di un singolo. Ma la Juve ha preso Pirlo a costo zero, e il Milan sapeva benissimo che sarebbe andato a Torino.
Torno a dire quel che ho detto due mesi fa: se la Juve con Pirlo vincerà lo scudetto, e il Milan senza di lui e (forse) con Aquilani non farà grandi cose, la responsabilità dovranno prendersela davanti a tutti noi milanisti i signori Galliani ed Allegri.
A Gattuso Galliani ha detto "le bandiere non si vendono".
Andrea è stata e sempre sarà una bandiera.
E molto prima che cominci il campionato.
Mi è bastato leggere la Gazzetta e le "dediche" di Gattuso, Ambrosini, Nesta... quelli che con lui (e grazie a lui) hanno vinto tutto, per farmi sentire una grande nostalgia per uno dei più grandi fuoriclasse che abbiano vestito la maglia rossonera.
Certo, ha 32 anni, aveva un contratto da "altri tempi", a differenza di Gattuso (che ha rinunciato all'Anzhi) o di Ambrosini, Nesta e Seedorf ha detto di no alla proposta del rinnovo annuale, ma ancora non posso credere che abbiamo lasciato andare via Andrea, uno dei pochi che (come dice Ambrosini) può trasformare una squadra forte in una fortissima.
Non mi importa che sia bianconero adesso: Andrea Pirlo è per sempre nel mio cuore, nell'Olimpo dei grandissimi.
Piuttosto, scendendo dal piano sentimentale a quello tecnico, mi sembra che il Milan abbia fatto una cazzata paragonabile a quella del 1976, quando diede Benetti alla Juve per Capello (e l'Inter diede Boninsegna per Anastasi). La Juve con quei due (e gli altri fortissimi che aveva) vinse e rivinse.
Ho paura che la storia si ripeta, anche se qui si tratta di scelte contrattuali di un singolo. Ma la Juve ha preso Pirlo a costo zero, e il Milan sapeva benissimo che sarebbe andato a Torino.
Torno a dire quel che ho detto due mesi fa: se la Juve con Pirlo vincerà lo scudetto, e il Milan senza di lui e (forse) con Aquilani non farà grandi cose, la responsabilità dovranno prendersela davanti a tutti noi milanisti i signori Galliani ed Allegri.
A Gattuso Galliani ha detto "le bandiere non si vendono".
Andrea è stata e sempre sarà una bandiera.