riknet ha scritto:Apprezzo molto il tipo di lavoro ma ho gusti completamente diversi, preferisco un tavolone in legno massello dove il disegno sia prodotto dalle venature naturali del legno...
preferivo molto di più le appliques tettomorfe
posso darti una dritta a mio avviso davvero intrigante.
quand'ero a Napoli (avevo una casa immensa done tutto sembrava fatto per Polifemo)
mi costruii i mobili del "tinello", una stanza di sei metri e mezzo per quattro pavimentata con
preziose quanto allucinanti mattonelle di ceramica, bianche con foglie azzurre!!...
Il "Tinello", tavolone, panca, contropanca, piattaia e lampadario me li costruii in "Tavole di ponte"
Si, quei tavoloni di abete da cinque centimetri di spessore e quaranta di larghezza che usavano i cantieri edili
nei ponteggi per gli operai, e pali da carpentiere.
La preparazione delle superfici era la seguente:
Bruciatura col cannello a gas ad ugello grande, quello che si usa per applicare a caldo a guaina di asfalto sulle coperture.
spazzolatura con spazzola di ferro per asportare tutta la parte carbonizzata fino al ricomparire del legno vivo e chiaro; naturalmente la polpa più tenera carbonizza più in fretta delle fibre, e così la superficie spazzolata risulta con in rilievo ed in bell'evidenza tutta la venatura.
Innumerevoli passaggi di turapori alla nitro per indurire ed impermeabilizzare la superficie e finitura al lucido don vernice al nitro