Io però ne sono rimasta incantata.
I disegni sono stupendi, i volti affilati ed i corpi scavati come io adoro.
I personaggi sono complessi, famelici ed anafettivi.
Laddove un incontro tra esseri senzienti darebbe luogo a trasporto e sentimento, qui c'è un calcolo costante..un gioco di aracnidi in cui la ritrovata umanità fa tutt'uno con la morte.
La chiave di tutto è unica e mortale: la noia.. tanto più forte quanto più per doti o per sorte ci si approssima al divino.
Noia nel mondo degli Shinigami, gli dei della morte che decidono della nostra durata vitale annotando il nostro nome sul loro quaderno nero.
Noi nel mondo degli esseri umani che qualche circostanza della vita, dalla intelligenza superiore ad un passato di disamore hanno reso unici.
Per noi un quaderno nero cade, anzi più d'uno, e per noi tali quaderni venono usati.
C'è però una sottile differenza che sempre separerà il mondo deli Shinigami da quello degli esseri umani: solo gli esseri umani credono di poter davvero cambiare le cose, con tutte le conseguenze del caso.