"Loti d'oro", “Petalo di loto”, “Luna nuova”, “Arco armonioso”, “Virgulto di bambù” e
“Castagna d’acqua”erano i nomi con cui venivano chiamati i piccoli piedi fasciati delle donne cinesi. Rotondità, morbidezza ed eleganza erano le tre qualità più rare del
piede. La rotondità e la morbidezza potevano venire apprezzate con gli occhi,
ma l’eleganza era una qualità che solo l’intelletto poteva intendere.
Vi era anche tutta una serie di termini per descrivere il piede, la
scarpa e i suoi accessori. Si riteneva comunemente che il “loto d’oro”
fosse lungo otto centimetri o meno, il “loto d’argento” da otto a dieci e
il “loto di ferro” più di dieci. “Luna nuova” stava a indicare un piede
fasciato, elegante, snello e affusolato racchiuso in calze di seta.
“Giovane bambù di giada” esaltava il piede piccolo che era caldo,
lucente e soffice come giada, e con la punta aguzza simile a un esile
virgulto di bambù. Come era naturale, esistevano termini ironici coniati
appositamente per le donne con i piedi grandi. La ragazza poteva essere
schernita per i suoi piedi di carpa o di aringa, o essere chiamata
“Demone dai piedi grandi” e alle sue scarpe si affibbiava a volte
l’appellativo di “barche a cornacchia”. Una giovane che aveva i piedi
fasciati male poteva essere beffata come “Verde zenzero davanti, uovo
d’oca dietro”. Poesie e canti popolari biasimavano le donne con i piedi
grandi.
Questo anche perchè il piede fasciato costituiva un indicatore della virtù della donna, della sua nobiltà e della dignità del marito.
Il piede piccolo impediva alla donna di lavora e di andarsene, quindi era segno della sua subalternnità e anche della suoa volontà di sottomissione al marito e della sua capacità di sopportazione del dolore. Piede piccolo e castità erano legate.La donna di buona educazione provava grande imbarazzo e vergogna - che
poteva condurla sino al suicidio - quando ad accarezzarle il piede o a
toglierle la scarpa era una persona diversa dal marito . Inoltre se una donna con tali piedi era moralmente a posto e non poteva lavorare ciò era vanto per l'uomo che dimostrava così di poterla mantenere e quindi di essere realizzato, e di avere una moglie virtuosa. Infine erano indicatori di ricchezza. Le contadine non potevano fasciarli presto per via del lavoro ed erano quindi donne meno appetibili come spose.
Che io sappia, all'origine di questa usanza c'è il mito della volpe che si sarebbe travestita per assumere le sembianze dell'imperatrice.
Conosco anche un'altra versione, che parla della concubina preferiota dell'imperatore che si sarebbe fasciata i piedi per danzare per lui, come un fiore di loto sull'acqua. Il che sembrerebbe confermato a livello storico da racconti del X secolo sulle ballerine. Però non son oi certa di queste cose.
Per ottenere questi piedi, il procedimento era atroce.
Il successo o il
fallimento della fasciatura (fatta dalla madre stessa) dipendeva dall’abilità
con cui veniva stretta la benda intorno a ciascun piede. La fascia, larga circa
cinque centimetri e lunga tre metri, si applicava in questa maniera: se ne fissava
un capo alla parte interna del collo del piede, veniva quindi fatta passare con
forza sulle dita, a eccezione dell’alluce, in modo da ripiegarle sotto la
pianta del piede. L’alluce non veniva fasciato. Si passava poi strettamente la
benda intorno al calcagno in modo che tallone e dita fossero ravvicinati il più
possibile. Si ripeteva quindi il procedimento fino a totale utilizzazione della
fascia. Il piede delle fanciulle era soggetto a una forzata e continua
pressione: lo scopo infatti non era solo quello di comprimere il piede, ma
anche di curvare le dita, di ripiegarle sotto la pianta e di riavvicinare la
pianta stessa al tallone fino al limite del possibile. Durante il processo la carne andava spesso in
putrefazione, parti della pianta si squamavano e a volte cadevano una o più
dita. Il dolore persisteva per circa un anno e quindi diminuiva d’intensità,
finché, verso la fine del secondo anno, i piedi perdevano ogni sensibilità e risultavano
praticamente morti.
Ci sono molte cose da dire per me.
L' utilizzo del corpo della donna come espressione di virtù e valori.
Il feticismo condiviso per una parte specifica della donna.
Considerazioni sul rapporto di queste cose con l'immaginazione e la sessualità, ma anche con la società e la sua organizzazione e la cultura.e tante altre cose.
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“Castagna d’acqua”erano i nomi con cui venivano chiamati i piccoli piedi fasciati delle donne cinesi. Rotondità, morbidezza ed eleganza erano le tre qualità più rare del
piede. La rotondità e la morbidezza potevano venire apprezzate con gli occhi,
ma l’eleganza era una qualità che solo l’intelletto poteva intendere.
Vi era anche tutta una serie di termini per descrivere il piede, la
scarpa e i suoi accessori. Si riteneva comunemente che il “loto d’oro”
fosse lungo otto centimetri o meno, il “loto d’argento” da otto a dieci e
il “loto di ferro” più di dieci. “Luna nuova” stava a indicare un piede
fasciato, elegante, snello e affusolato racchiuso in calze di seta.
“Giovane bambù di giada” esaltava il piede piccolo che era caldo,
lucente e soffice come giada, e con la punta aguzza simile a un esile
virgulto di bambù. Come era naturale, esistevano termini ironici coniati
appositamente per le donne con i piedi grandi. La ragazza poteva essere
schernita per i suoi piedi di carpa o di aringa, o essere chiamata
“Demone dai piedi grandi” e alle sue scarpe si affibbiava a volte
l’appellativo di “barche a cornacchia”. Una giovane che aveva i piedi
fasciati male poteva essere beffata come “Verde zenzero davanti, uovo
d’oca dietro”. Poesie e canti popolari biasimavano le donne con i piedi
grandi.
Questo anche perchè il piede fasciato costituiva un indicatore della virtù della donna, della sua nobiltà e della dignità del marito.
Il piede piccolo impediva alla donna di lavora e di andarsene, quindi era segno della sua subalternnità e anche della suoa volontà di sottomissione al marito e della sua capacità di sopportazione del dolore. Piede piccolo e castità erano legate.La donna di buona educazione provava grande imbarazzo e vergogna - che
poteva condurla sino al suicidio - quando ad accarezzarle il piede o a
toglierle la scarpa era una persona diversa dal marito . Inoltre se una donna con tali piedi era moralmente a posto e non poteva lavorare ciò era vanto per l'uomo che dimostrava così di poterla mantenere e quindi di essere realizzato, e di avere una moglie virtuosa. Infine erano indicatori di ricchezza. Le contadine non potevano fasciarli presto per via del lavoro ed erano quindi donne meno appetibili come spose.
Che io sappia, all'origine di questa usanza c'è il mito della volpe che si sarebbe travestita per assumere le sembianze dell'imperatrice.
Conosco anche un'altra versione, che parla della concubina preferiota dell'imperatore che si sarebbe fasciata i piedi per danzare per lui, come un fiore di loto sull'acqua. Il che sembrerebbe confermato a livello storico da racconti del X secolo sulle ballerine. Però non son oi certa di queste cose.
Per ottenere questi piedi, il procedimento era atroce.
Il successo o il
fallimento della fasciatura (fatta dalla madre stessa) dipendeva dall’abilità
con cui veniva stretta la benda intorno a ciascun piede. La fascia, larga circa
cinque centimetri e lunga tre metri, si applicava in questa maniera: se ne fissava
un capo alla parte interna del collo del piede, veniva quindi fatta passare con
forza sulle dita, a eccezione dell’alluce, in modo da ripiegarle sotto la
pianta del piede. L’alluce non veniva fasciato. Si passava poi strettamente la
benda intorno al calcagno in modo che tallone e dita fossero ravvicinati il più
possibile. Si ripeteva quindi il procedimento fino a totale utilizzazione della
fascia. Il piede delle fanciulle era soggetto a una forzata e continua
pressione: lo scopo infatti non era solo quello di comprimere il piede, ma
anche di curvare le dita, di ripiegarle sotto la pianta e di riavvicinare la
pianta stessa al tallone fino al limite del possibile. Durante il processo la carne andava spesso in
putrefazione, parti della pianta si squamavano e a volte cadevano una o più
dita. Il dolore persisteva per circa un anno e quindi diminuiva d’intensità,
finché, verso la fine del secondo anno, i piedi perdevano ogni sensibilità e risultavano
praticamente morti.
Ci sono molte cose da dire per me.
L' utilizzo del corpo della donna come espressione di virtù e valori.
Il feticismo condiviso per una parte specifica della donna.
Considerazioni sul rapporto di queste cose con l'immaginazione e la sessualità, ma anche con la società e la sua organizzazione e la cultura.e tante altre cose.
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