Una di quelle favole da ripetere e ripetere nella storia del calcio: c'era una volta multimiliardario che si innamora di uno stadio e ne compra la società, per poi allestire un super-squadrone col quale vincere la Champions. Per farlo chiama i migliori allenatori del mondo, prima un portoghese che non riesce a raggiungere la finale fino a quando non viene esonerato... E il suo erede perde la coppa per una scivolata sul dischetto. È così che chiama un profeta olandese, poi l'italiano vinci champions, fino a quando non decide che il ciclo è finito e chiama un altro portoghese per rifondare un nuovo ciclo. Le cose non vanno come previsto e anche questo portoghese viene mandato via, al suo posto un italiano esordiente che si affida alla vecchia guardia, anche se tutti lo danno già per spacciato. E invece prima riesce a capovolgere un risultato quasi impossibile agli ottavi, poi lo considerano fortunato a beccare la meno forte dei quarti, poi lo danno per spacciato contro quella che viene definita la squadra più forte in circolazione e invece riesce a superare l'ostacolo, nel frattempo porta a casa una coppa nazione e infine affronta la finale nella tana dell'avversario, arriva anche luo ai rigori, ma questa volta il destino continua a sorridergli: Chelsea campione, Di Matteo eroe nazionale con accanto quel Drogba che dal suo vecchio allenatore al presidente (che non gli ha rinnovato il contratto) al giornalismo sportivo tutto era considerato finito, un rottame, un catorcio, e Invece segna e segna gol pesanti, dal gol che piega il Barsa a quello che raddrizza la finale fino al rigore decisivo della finale di Champions, prendendosi quello che sempre ai rigori gli era stato tolto 4 anni prima e anche appena qualche mese fa nella finale di Coppa d'Africa. E nonostante ció ha trovato la forza di andare dall'avversario ferito e in lacrime, quello Sweinsteiger che poco prima aveva calciato sul palo e mandato alle ortiche la possibilità di diventare campioni, abbracciarlo, consolarlo, trovare belle parole anche per lui. E allora non me ne vogliano Messi e Cristiano Ronaldo che avranno ancora una vita davanti per dominare il panorama mondiale, ma questo vecchio leone forse quest'anno merita più di tutti il pallone d'oro, non perchè sia il più forte tecnicamente in circolazione ma per lo spirito, la forza mentale, il grande cuore che ha dimostrato, da vero leone, in tutta la sua carriera
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