Abete corre in soccorso dell'Inter: c'è la prescrizione - I tifosi dell'Inter erano già stati tempestivamente tranquillizzati dal legale del club, l'avv. Fabio Iudica, che escludeva qualsiasi ripercussione in sede sportiva della sentenza del tribunale di Milano che ha condannato Inter e Telecom per lo spionaggio ai danni di Christian Vieri, sbandierando la solita prescrizione. Ma a porre il definitivo sigillo sulla questione è arrivato a tambur battente, con una solerzia degna di miglior causa, senza nemmeno attendere l'imbeccata del fido Petrucci, il presidente federale Abete, sempre pronto a procedere a braccetto con il club di Moratti: "La giustizia sportiva sul caso Vieri? E' una valutazione che, se richiesta, sarà fatta dagli organi competenti. Comunque parliamo di fatti per cui la prescrizione sarebbe scattata a livello societario nel 2007 e per quanto riguarda le persone fisiche nel 2010. Siamo al primo grado e non diamo valutazioni per quello che attiene i processi civili in cui esiste un raccordo diverso con la giustizia sportiva. Nei processi penali la federazione può chiedere gli atti. Nei processi civili questo non avviene". Eh sì, si tratta dello stesso Abete che, non più tardi di una decina di giorni fa, dissertava sulla separazione dei poteri come garanzia di democrazia nello sport: ma allora si trattava di Conte... Son passati pochi giorni, di scena è l'Inter e questa 'democratica separazione dei poteri' deve aver repentinamente fatto la fine dell'etica, morta e sepolta, anzi, mai nata.
La prescrizione non è competenza di Abete e della Figc: che si son detti incompetenti anche quando lo erano; e che anche nel caso dei processi penali, sempre in relazione ai dossiers illegali, si sono ben guardati dall'acquisire gli atti. E adesso hanno fretta di chiudere la questione: che non se ne riparli mai più; e i Palazzi, di vetro o in carne ed ossa, intercettino il messaggio: e vissero felici e contenti "non essendo emerse fattispecie di rilievo disciplinare procedibili ovvero non prescritte". Non c'è speranza, quello del circolo della caccia è un mondo che non ha in sé alcuna possibilità di redenzione etica: l'unica soluzione è l'azzeramento, per ricostruire tutto dalle fondamenta.
da www.ju29ro.com
La prescrizione non è competenza di Abete e della Figc: che si son detti incompetenti anche quando lo erano; e che anche nel caso dei processi penali, sempre in relazione ai dossiers illegali, si sono ben guardati dall'acquisire gli atti. E adesso hanno fretta di chiudere la questione: che non se ne riparli mai più; e i Palazzi, di vetro o in carne ed ossa, intercettino il messaggio: e vissero felici e contenti "non essendo emerse fattispecie di rilievo disciplinare procedibili ovvero non prescritte". Non c'è speranza, quello del circolo della caccia è un mondo che non ha in sé alcuna possibilità di redenzione etica: l'unica soluzione è l'azzeramento, per ricostruire tutto dalle fondamenta.
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