La morale mi sembra piuttosto chiara, e questa chiarezza può confondre le idee...
"C’era taluno, non c’era qualcuno, oltre al buon Dio non c’era nessuno. Si narra che nell’antica Persia viveva un commerciante che possedeva un pappagallo molto bello, che era anche in grado di parlare.
Il commerciante amava molto il suo pappagallo e lo teneva premurosamente in gabbia in modo che gli tenesse compagnìa.
Un giorno il commerciante decise di partire per l’India per un viaggio d’affari e prima di partire chiese a tutti i membri della propria famiglia cosa desiderassero come regalo da quella terra lontana. Ognuno chiese qualcosa ed il commerciante accettò. L’uomo si rivolse anche al suo amato pappagallo chiedendogli di esprimere un desiderio.
Il pappagallo non chiese nulla ma piuttosto volle che il suo padrone riferisse qualcosa ai
pappagalli dell’India. “Dì loro che io sono quì e che vorrei vederli, ma questa gabbia mi impedisce di farlo”.
Il commerciante promise di riferire il messaggio e partì per l’India. Comprò la merce che voleva e fece tanti affari vendendo le merci che aveva portato con sè. Prima di tornare però, andò un giorno in un bosco e vide finalmente alcuni pappagalli. A quel punto disse loro che un loro simile, il suo pappagallo, aveva inviato loro quel determinato messaggio.
Tra i pappagalli però uno di loro, dopo aver sentito il messaggio, iniziò a fremere e qualche istante dopo cadde per terra morto.
Il commerciante era dispiaciuto e si pentì di aver riferito quel messaggio rattristante.
Ad ogni modo il commerciante tornò a casa e appena arrivato, diede a tutti i membri della famiglia i regali che aveva comprato per loro. Il pappagallo che attendeva quando vide che il commerciante non disse nulla a lui lo chiamò così: “E il mio regalo? Hai riferito ai pappagalli indiani il mio messaggio?”.
Il commerciante rispose: “Sì, l’ho fatto, ma me ne sono pentito”. E quindi raccontò la vicenda della morte del pappagallo.
Quando terminò il suo racconto anche il pappagallo nella gabbia tremò allo stesso modo e cadde all’improvviso a terra morto. L’uomo non credeva ai suoi occhi. Affranto dal dolore prese il suo pappagallo e lo portò fuori dalla gabbia ma appena fece così il pappagallo volò e si posò su un albero ritrovando così la sua libertà.
Il commerciante gli chiese il significato di quella azione. Il pappagallo rispose: “Il pappagallo indiano con quella mossa mi ha insegnato come fare a liberarmi. Per liberarsi bisogna prima credersi morti e lasciare stare tutti i legami con la vita terrena”.
"C’era taluno, non c’era qualcuno, oltre al buon Dio non c’era nessuno. Si narra che nell’antica Persia viveva un commerciante che possedeva un pappagallo molto bello, che era anche in grado di parlare.
Il commerciante amava molto il suo pappagallo e lo teneva premurosamente in gabbia in modo che gli tenesse compagnìa.
Un giorno il commerciante decise di partire per l’India per un viaggio d’affari e prima di partire chiese a tutti i membri della propria famiglia cosa desiderassero come regalo da quella terra lontana. Ognuno chiese qualcosa ed il commerciante accettò. L’uomo si rivolse anche al suo amato pappagallo chiedendogli di esprimere un desiderio.
Il pappagallo non chiese nulla ma piuttosto volle che il suo padrone riferisse qualcosa ai
pappagalli dell’India. “Dì loro che io sono quì e che vorrei vederli, ma questa gabbia mi impedisce di farlo”.
Il commerciante promise di riferire il messaggio e partì per l’India. Comprò la merce che voleva e fece tanti affari vendendo le merci che aveva portato con sè. Prima di tornare però, andò un giorno in un bosco e vide finalmente alcuni pappagalli. A quel punto disse loro che un loro simile, il suo pappagallo, aveva inviato loro quel determinato messaggio.
Tra i pappagalli però uno di loro, dopo aver sentito il messaggio, iniziò a fremere e qualche istante dopo cadde per terra morto.
Il commerciante era dispiaciuto e si pentì di aver riferito quel messaggio rattristante.
Ad ogni modo il commerciante tornò a casa e appena arrivato, diede a tutti i membri della famiglia i regali che aveva comprato per loro. Il pappagallo che attendeva quando vide che il commerciante non disse nulla a lui lo chiamò così: “E il mio regalo? Hai riferito ai pappagalli indiani il mio messaggio?”.
Il commerciante rispose: “Sì, l’ho fatto, ma me ne sono pentito”. E quindi raccontò la vicenda della morte del pappagallo.
Quando terminò il suo racconto anche il pappagallo nella gabbia tremò allo stesso modo e cadde all’improvviso a terra morto. L’uomo non credeva ai suoi occhi. Affranto dal dolore prese il suo pappagallo e lo portò fuori dalla gabbia ma appena fece così il pappagallo volò e si posò su un albero ritrovando così la sua libertà.
Il commerciante gli chiese il significato di quella azione. Il pappagallo rispose: “Il pappagallo indiano con quella mossa mi ha insegnato come fare a liberarmi. Per liberarsi bisogna prima credersi morti e lasciare stare tutti i legami con la vita terrena”.