Rimane da capire che cosa è frutto di consapevolezza personale.
E che cosa, invece, dipende da regole che qualcuno ci ha trasmesso - col pretesto di "educarci".
E' ormai ovvio che educare NON significa trasmettere un bagaglio di credenze, dogmi, morali (e anche tabù e inibizioni) ad altre persone. Ma è aiutare a crescere in consapevolezza attraverso l'esperienza e l'osservazione critica della realtà. Per questo sono convinto che quando esiste un conflitto tra ciò che vorrei fare e ciò che invece penso di dover fare, significa 2 cose:
1- qualcuno ha abusato della sua posizione dominante per tramettermi una sua "regola", e una sua visione della vita impedendomi con questo di crescere.
2- sono stato così debole da accettare uno "schema" pensato da qualcun altro e così debole da delegare la mia libertà e la responsabilità di vivere a qualcun altro al quale ho detto: "dimmi tu cosa devo fare e cosa devo pensare".
Detto questo si può facilmente affermare che il mondo è pieno di "gerarchie" che cercano di reclutare "soldati". Persone, cioè, alle quali travasare i propri schemi di riferimento per raggiungere obiettivi mai dichiarati.
In un mondo di persone consapevoli il consenso e la fiducia non si ottiengono per "fede". Si ottengono solo sulla base dell'analisi e valutazione della realtà dei comportamenti e dei risultati. E sul giudizio su di essi. Questo vale non solo per i massimi sistemi, ma anche per i rapporti interpersonali. Anche nel microcosmo dei rapporti tra un uomo e una donna.
E che cosa, invece, dipende da regole che qualcuno ci ha trasmesso - col pretesto di "educarci".
E' ormai ovvio che educare NON significa trasmettere un bagaglio di credenze, dogmi, morali (e anche tabù e inibizioni) ad altre persone. Ma è aiutare a crescere in consapevolezza attraverso l'esperienza e l'osservazione critica della realtà. Per questo sono convinto che quando esiste un conflitto tra ciò che vorrei fare e ciò che invece penso di dover fare, significa 2 cose:
1- qualcuno ha abusato della sua posizione dominante per tramettermi una sua "regola", e una sua visione della vita impedendomi con questo di crescere.
2- sono stato così debole da accettare uno "schema" pensato da qualcun altro e così debole da delegare la mia libertà e la responsabilità di vivere a qualcun altro al quale ho detto: "dimmi tu cosa devo fare e cosa devo pensare".
Detto questo si può facilmente affermare che il mondo è pieno di "gerarchie" che cercano di reclutare "soldati". Persone, cioè, alle quali travasare i propri schemi di riferimento per raggiungere obiettivi mai dichiarati.
In un mondo di persone consapevoli il consenso e la fiducia non si ottiengono per "fede". Si ottengono solo sulla base dell'analisi e valutazione della realtà dei comportamenti e dei risultati. E sul giudizio su di essi. Questo vale non solo per i massimi sistemi, ma anche per i rapporti interpersonali. Anche nel microcosmo dei rapporti tra un uomo e una donna.