Le ideologie sono il frutto di sistemi di pensiero e hanno il difetto di dover escludere per essere. Escludono tutto ciò che non rientra nello schema che recinta il loro teorizzare.
Un simbolo è muto, se è universale nel suo significare, proprio perché non esclude nulla a parte la contraddizione ai princìpi che in quel simbolo dormono. Svegliarli per portarli davanti alla consapevolezza è compito dell'intuire sovra-individuale. Ogni ideologia è destinata all'insuccesso delle sue applicazioni, perché nulla che non abbia in sé il rigoroso rispetto dei princìpi ai quali l'esistenza deve il suo esserci può durare quanto dura la verità.
Ci sono, però, ideologie che non hanno l'apparenza di esserlo, come è quella che accomuna nelle convinzioni sia la destra che il centro e la sinistra. L'ideologia che si dice democratica ne costituisce esempio. L'attribuzione di valore di principio qualitativo alla quantità caratterizza la democrazia, che ritiene giusto dare potere (oltretutto acquistabile) ai rappresentanti della maggioranza di stupidi, riservando posti liberi alle poche intelligenze... sull'inginocchiatoio del servilismo imposto.