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Storia della chirurgia

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Faust
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Viandante Affezionato
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Le prime tecniche chirurgiche si utilizzarono per il trattamento delle ferite ed i traumi prodotti nel corso della vita.

Forse la più antica pratica chirurgica di cui si abbiano testimonianze archeologiche, la trapanazione del cranio risulta largamente diffusa presso molte popolazioni preistoriche di diversa provenienza. La tecnica - che consisteva nel forare la calotta cranica in uno o più punti, forse in seguito a un trauma, per ridurre il dolore da compressione - era conosciuta già nell'area dell'attuale Europa nel 6500 a.C., come dimostra il ritrovamento, in un sito neolitico francese, di una quarantina di teschi perforati.
Le si attribuivano poteri a metà tra la medicina e la magia e molti dei soggetti "operati" in effetti sopravvivevano: intorno ai fori cranici si trova spesso nuovo tessuto osseo ricresciuto. La trapanazione fu praticata fino al Rinascimento, per ridurre l'emicrania e intervenire contro gli attacchi epilettici.

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Le prime tecniche chirurgiche si utilizzarono per il trattamento delle ferite ed i traumi prodotti nel corso della vita.
Le tecniche erano varie e molte per noi disgustose:
 -  in Asia si usava   un misto di salnitro e di zolfo che veniva messo sulla ferita e incendiato
 - Gli Indiani con  una piuma connessa ad una vescica animale toglievano il materiale infetto dalla ferita
- In India e in Sud America si chiudevano le ferite minori, applicando termiti o coleotteri ai quali a cui dopo che aveva morso i bordi avvicinati della ferita, venivae torto il collo, così da lasciare la testa rigidamente agganciata come graffe.

I più antichi esperti di un intervento chirurgico oggi considerato di routine, quello alla cataratta, furono, probabilmente, gli Egizi: nella tomba del faraone Khasekhemwy, appartenente alla seconda dinastia (fino al 2700 a.C. circa) sono stati rinvenuti degli aghi in rame destinati probabilmente alla rimozione del cristallino opacizzato. Tale tecnica era comunemente praticata in India e Cina già otto secoli prima di Cristo e  conosciuta anche dagli antichi Greci.
Il dipinto, copiato dalla tomba di Ipi a Deir el-Medina, Egitto, raffigura un medico intento a curare un'infezione oculare.

Altra tecnica antica è il salasso o flebotomia, attestata da numerose società nel corso della storia inca peruviani, India (ayurveda), Greci (Ippocrate), effettuato mediante strumenti taglienti o l'utilizzo di sanguisughe.
La medicina indù fu la prima a sviluppare tecniche specifiche di chirurgia plastica: dalla riparazione delle deformità del padiglione auricolare dopo la perforazione per mettere orecchini, fino ad una complessa tecnica di rinoplastica (presumibilmente sviluppato da ladri, dopo che gli era stata applicata la pena dell'amputazione del naso prevista per il loro crimine).

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Faust
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Viandante Affezionato
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Cenni sulle antiche pratiche chirurgiche si deducono anche dai racconti mitologici. Qui, per esempio, vediamo ( nella foto sotto sulla destra in questo rilievo conservato ad Ercolano) Achille che cura Telefo, figlio di Eracle, dopo averlo ferito in duello con una lancia.
Secondo una tradizione culturale diffusa nell'antica Grecia, quella della magia simpatetica, solo chi aveva procurato una ferita sarebbe stato in grado di curarla. Così fece, nel mito, anche Achille, mettendo un po' di ruggine sopra alla ferita inflitta a Telefo, che guarì.


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Anche la pratica del taglio cesareo si perde negli arbori della civiltà: già gli antichi romani avevano una legge che lo consentiva, solamente - però - qualora fosse stato necessario estrarre un feto da una donna già morta o in fin di vita.

Una tradizione diffusa, ma scorretta, attribuisce l'origine del termine "cesareo" a Giulio Cesare, la cui nascita sarebbe avvenuta, a quanto si dice, chirurgicamente. Ma stando a quanto prevedeva la legge romana è improbabile: si tramanda infatti che sua madre Aurelia Cotta visse abbastanza da apprendere dell'invasione della Britannia da parte delle truppe guidate dal figlio.
Il nome di questo tipo di parto deriverebbe invece dal latino caedĕre, tagliare.

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Faust
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Viandante Affezionato
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Nell'epoca precedente l'avvento dell'anestesia, ben poco poteva essere fatto per ridurre il dolore dell'amputazione, una pratica utilizzata per fermare le complicazioni derivanti da una ferita di guerra e sbarazzarsi di un arto in cancrena.
Tra le infezioni post operatorie e le ingenti perdite di sangue non erano molti gli amputati che sopravvivevano all'intervento. Almeno fino all'introduzione della cauterizzazione, una tecnica appresa dagli Arabi e diffusa durante tutto il Medioevo che prevedeva l'utilizzo, per le operazioni, di ferri roventi, per favorire la coagulazione del sangue.

Storia della chirurgia Cdn_well_35179i_624x544_1280309

Una luce nei primi, oscuri secoli di pratiche chirurgiche arrivò tra la fine del '700 e l'inizio del secolo successivo, con i primi esperimenti sull'uso di gas narcotizzanti durante le operazioni chirurgiche.
Il contributo più importante si deve a William T. G. Morton, medico e dentista di del Massachusetts General Hospital di Boston, che nel 1846 utilizzò per la prima volta l'etere nel corso di un'estrazione dentale (qui raffigurata in un dipinto dell'epoca). Fu il paziente stesso ad accompagnare Morton alla redazione del Boston Daily Journal per raccontare gli effetti miracolosi (un semplice assopimento) del gas inalato.
L'etere fu, quello stesso anno, utilizzato da un altro medico, John Collins Warren, per l'asportazione di un tumore dal collo di un paziente, sotto agli occhi di un gruppo di scettici che - di fronte alla totale calma e rilassatezza dell'uomo operato - rimasero di stucco.
Nonostante i tentativi di Morton di nascondere il nome della sostanza utilizzata (l'etere ) sotto al nome di letheon, il gas si diffuse già da quell'anno nelle sale operatorie americane ed europee, alleviando le sofferenze di molti pazienti.

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Faust
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Viandante Affezionato
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Questa è la bottiglia di Morton serviva a contenere una spugna impregnata di etere. Ad essa veniva collegato un tubo terminante con una mascherina per inalazione

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I primi tentativi di diminuire il dolore insito nelle manovre chirurgiche comunque risalgono addirittura agli Egizi, la cui cultura medica era assai avanzata, tanto da permettere loro di somministrare estratto di papavero (oppio). Nel 3000 a.C. anche gli Assiri ricorrevano a narcotici vegetali, quali papavero, mandragola e Cannabis Indica ( marijuana), ma le popolazioni della Mesopotamia ricorrevano anche all’ischemia cerebrale indotta dalla compressione delle carotidi per provocare uno stato di coma transitorio durante il quale poter operare. Già nel 500 a.C. gli Indios peruviani provocavano un’anestesia di lingua e labbra masticando foglie di coca, mentre il filosofo greco Ippocrate (460-377 a.C.) descriveva una ”spugna soporifera” imbevuta di oppio, giusquiamo e mandragola ed in grado di addormentare un malato.
Infine nel 1796, quando, in un felice periodo fervido di studi sui gas, viene prodotto il Nitrogenous (=Protossido di Azoto), un gas non tossico sfruttato però ancora per diversi anni a venire solo per dar spettacolo con i suoi effetti esilaranti su quanti lo inalino, tanto da venir chiamato "Laughing Gas", trascurandone invece le proprietà anestetiche.
L’Ossigeno viene individuato e prodotto da J.Priestley, già preparatore del Nitrogenous; tali gas vengono studiati poi anche da Lavoisier, ma sarà nel 1800 che il grande fisico Michael Faraday appurerà gli effetti del nitrogeno, dimostrandoli simili a quelli ottenuti dall’inalazione di una miscela aria/etere.
Le cose si protraggono più o meno invariate fino al fatidico anno 1844, quando negli Stati Uniti inizia la vicenda che porterà alla nascita della moderna anestesia…che non fu scoperta, come si potrebbe pensare, in un laboratorio, bensì in un ...Luna Park . Nel 1844 ad Hartford, Connecticut (USA), in uno fra i vari padiglioni di una fiera si teneva un divertente spettacolo, basato sulle stramberie che commettevano e dicevano sul palco alcuni volontari cui era stato fatto inalare del protossido d'azoto, il gas scoperto circa 50 anni prima che, come abbiamo già visto, modificava l'umore delle persone che lo inalavano, rendendole particolarmente ciarliere e ridanciane. Wells Nelle prime file, a godersi gli effetti del gas esilarante sedevano un dentista, Horace Wells, ed un suo amico,Cooley, che su invito del presentatore Colton si offrì per sperimentare,insieme con altri volontari,l'ebbrezza del gas. Ma su di lui il protossido fece un pessimo effetto rendendolo talmente violento da scatenare una rissa con un altro volontario e da venir ricacciato tra il pubblico. Ad un tratto, lo spettatore che sedeva dietro a lui avvisò Cooley che sotto la sua sedia si andava allargando una macchia di sangue: durante la colluttazione egli si era infatti seriamente ferito ad una gamba, ma non si era accorto di nulla, nè aveva avvertito alcun dolore.
Wells pensò e ripensò all'episodio, tanto da concludere che il gas avesse in qualche modo ridotto nell'amico la sensibilità al dolore. Wells lasciò la professione e mentre cercava, invano, di convincere i colleghi della veridicità di quanto affermava, un suo amico ed apprendista , William T.G.Morton, sviluppandone le idee, pubblicizzava grandemente i propri lavori sull'etere portando avanti le sue dimostrazioni: nel settembre del 1846 per la prima volta usò l'etere per estrarre un dente, ed il 16 ottobre 1846 si presentò al Massachussets General Hospital di Boston con una sfera di vetro munita di una via di ingresso e di una di uscita con dentro una spugna imbevuta di etere. Ne fece respirare al paziente i vapori e ciò permise al Primo Chirurgo, dott. John Collins Warren,di asportare un grosso tumore del collo, rapidamente e senza nessun dolore.
s Il sensazionale evento fu pubblicato il 18 novembre 1846 sul Boston Medical and Surgical Journal, ed un noto medico,Oliver W.Holmes, suggerì al riguardo il termine greco di "anestesia" per indicare "insensibilità al piacere ed al dolore": era nata la moderna anestesia !
...E il povero Wells ? Sentitosi tradito da Morton, iniziò a sperimentare il cloroformio, ma ne divenne dipendente e dopo un arresto per avere sfregiato con acido due prostitute, a soli quettro anni dalla sua felice intuizione si tolse la vita.


Piccola storia dell'anestesia sotto spoiler

Spoiler:

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paolo iovine
paolo iovine
Viandante Mitico
Viandante Mitico
c' è anche una sostanza, conosciuta da migliaia di anni un po' ovunque e ancor' oggi utilizzata : i chiodi di garofano.
Ho avuto modo di utilizzarli durante il servizio militare, quando per un terribile mal di denti andai in infermeria e mi fecero mordere un pezzo di cotone imbevuto di chiodi di garofano; amarissimo, schifoso, ma veloce ed efficace.

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