Pochi giorni fa, pedalando attraverso un paese che non visitavo da 4 anni ho incrociato un cagnolino nero.
Questo cagnolino apparteneva ad una persona del mio passato. All'epoca lo portavo a fare i giretti con la bicicletta e lo facevo giocare con la pallina ( l'unico cavolo di cane a cui sono riuscita a spiegare i principi minimi del riporto). L' epoca è durata i suoi primi 3 anni di vita e da allora di anni ne sono passati 4 ( ora ha 7 anni).
Non ero certa di averlo riconosciuto, così mi sono fermata a fissarlo. Lui si è girato e ha fatto lo stesso. Io mi sono spostata e lui si spostava silenzioso fissandomi. L'atteggiamento era così strano e la marcatura della mia persona tanto stretta che ho temuto di essermi sbagliata e che quel cane volesse mordermi. Allora ho pronunciato il suo nome... ma molto piano. Il cane ha spalancato gli occhi è ha iniziato ad agitarsi e ad emettere mugolii di gioia. Avete presente gli animali quando non riescono a contenere la felicità? In un lampo gli ho visto passare negli occhi l'intuizione su chi io fossi. In un lampo ogni distanza temporale si è annullata ed era tutto come allora ( quale essere umano ci riuscirebbe?). Ha iniziato a saltarmi addosso e a corrermi attorno come faceva nei nostri giri. Purtroppo io dovevo andare a lavorare e non sono tanto scema da esporre un animale ai rischi di attraversare uno stradone così ho chiesto a dei ragazzi di tenerlo per il collare. Loro lo hanno fatto e io sono arrivata al posto di lavoro. Sto iniziando a salire le scale quando vedo il cane correre nell'atrio tra le urla dei colleghi. Lo hanno cacciato 3 volte e 3 volte è rientrato. Alla fine hanno dovuto chiudere il cancello.
La cosa mi ha lievemente straziato. E da allora ho cambiato percorso, anche se così non scongiuro del tutto i rischi di incontrarlo ancora.
Ditemi quanti esseri umani saprebbero agire come se il tempo fosse del tutto irrilevante, fedeli fino in fondo ad un attaccamento in nome soltanto del bene ricevuto.