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Legami e Doppi Legami

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NinfaEco
NinfaEco
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
E' un post lungo e pesante, non so chi vorrà leggerlo.
Ho provato a sintetizzare due fondamentali caratteristiche della relazione comunicativa tra persone, in modo da metterne in luce il ruolo nella costruzione del "Doppio Legame". Qualcuno saprà che il doppio legame è un ingiunzione essenzialmente contraddittoria ritenuta alla base della strutturazione delle schizofrenie, qualcuno no. Io personalmente la ritengo anche una caratteristica della comunicazione tra i cosidetti sani, quando comunicano in modo malsano. Credo di essere particolarmente brava a riconoscerlo e a gestirlo, finchè non entra in gioco l'inevitabile affettività. Qualsiasi tipo di relazione infatti presuppone una reciprocità che il doppio legame nega inesorabilmente.
La disattenzione selettiva costituisce il requisito per non essere coinvolti mentre l'affettività trasforma la trappola del doppio legame nel baratro in cui una persona può sprofondare. Restare capaci di disantenzione selettiva, cioè di ignorare e non essere toccati dalle cose, significa anche non volere bene, in altre parole. Non volere bene non significa volere male, ma certamente arrestarsi ad un livello che non è caratteristico di una modalità di relazione normale: cioè reciproca. Tale è ad esempio la relazione terapeutica, o anche ...tale è l'indifferenza, a titolo diverso.
Non so se qualcuno di voi si sia trovato preso in tali nodi, nella sua infanzia o oggi.
In caso sia così, se ne parlerà... altrimenti questo 3d resterà muto.



Metacomunicazione

Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e un aspetto di relazione. Il secondo classifica il primo ed è quindi metacomunicazione.
L'operazione di definire i messaggi e dar loro un significato di relazione, avviene per lo più attraverso mezzi non verbali. Ogni volta che la relazione è il problema centrale della comunicazione, il linguaggio codificato perde importanza.
Caratteristica di una persona che vive uno stato di disagio psicologico profondo è quella di essere ipersensibile ai risvolti impliciti dei discorsi e dei silenzi, e nello stesso tempo di avanzare con estrema difficoltà tra i segnali di relazione. Una persona ipersensibile ai messaggi e ai contrassegni delle comunicazioni e delle relazioni, e tuttavia in crisi nel far fronte alla loro influenza, si trova in una spirale di contatti destabilizzanti, di relazioni ambigue, conflittuali, difficili da gestire. L'inattività o l'attività, le parole o il silenzio influenzano gli altri. E gli altri a loro volta non possono non rispondere.
In un sistema interattivo segnato da un continuo stato di instabilità, la problematica del reciproco condizionamento si sovrappone e va a sovrastare la dimensione dei contenuti delle comunicazioni. Quando una sequenza comunicativa, anche se in modo implicito, ha il suo sviluppo principale sul piano del reciproco potere di condizionamento, allora non ha importanza ciò che viene detto, ma quello che questo significa in termini di potere.
Metacomunicare esprime inevitabilmente una valenza di potere.
Metacomunicare significa comunicare sulla comunicazione e anche comunicare sulla relazione.
Comunicare sulle comunicazioni risulta spesso l'unica possibilità per portare alla luce strutture di organizzazione dei ruoli, delle gerarchie, delle interazioni.
Di fronte a un'ingiunzione che prevede alternative tutte negative per una persona, questa può salvarsi solo metacomunicando, solo argomentando sul contesto della relazione e sulla persona che le ha poste.

Disconferma

Nelle interazioni quotidiane l'impegno personale è continuamente rivolto a proporre una definizione di sé agli altri e una interpretazione della relazione in cui si è coinvolti in quel momento. Di solito tale interpretazione viene presentata come condivisibile in modo da poter fondare una "definizione di se". La continuità e la sicurezza della definizione di sé costituiscono aspetti decisivi della stabilità emotiva e dell'equilibrio personale. Per poter avere un rapporto da essere umano a essere umano, è necessario possedere un senso solido della propria autonomia e della propria identità. Se non è così, ogni rapporto minaccia l'individuo di perdita dell'identità.
I messaggi che un soggetto esprime per autodefinirsi possono essere accolti in modi variegati dall' interlocutore. Il soggetto può ricervere segnali di conferma o disconferma. La Disconferma non prende in considerazione direttamente la definizione, non parla cioè della verità o della discutibilità di certe parti della comunicazione, piuttosto nega l'altro. Per far fronte a comunicazioni di disconferma è necessaria una capacità di metacomunicare, di comprendere le ragioni che motivano i messaggi disconfermanti dell'altro per commentarli a loro volta e per metacomunicare su di essi.
Quando qualcuno mette in dubbio, in crisi, in ridicolo, il modo di essere di un altro individuo, quest'ultimo ha solo due possibilità: o accetta di dipendere dalle affermazioni del partner, sentendosi colpito da tali messaggi, oppure fa propria la scelta di commentare le comunicazioni che gli vengono rivolte, ponendo in discussione chi ha assunto il ruolo destabilizzante nei suoi confronti. In quest'ultimo caso si realizza metacomunicazione e c' è un rovesciamento delle parti: l'individuo che veniva sottoposto a valutazione, a critica, a giudizio, assume il ruolo diverso di chi può emettere un parere e, se il caso, una critica.
Tanto più la dimensione comunicativa si sposta dalla linearità, dalla semplicità, da scambi che riguardano i contenuti dei problemi ad una dimensione caratterizzata da una continua schermaglia metacomunicativa, tanto più probabile è l'affermarsi di un gioco di potere in un rapporto distruttivo. La simulazione, la mistificazione, l'inganno giocano un ruolo decisivo nei modelli di relazione patologica. Può accadere allora che l'io si senta schiacciare e fare a pezzi da una semplice conversazione, nella quale l'oggetto del contendere non è più proporre un contenuto migliore per avere ragione nella discussione, ma difendere la propria esistenza o anche costruirsela.
Con la ripetizione continua di queste modalità di interazione, una persona non subisce un singolo, decisivo trauma psicologico, ma la sua autenticità e il suo valore sono messi in dubbio, anche se in modo indefinibile e a volte in certe situazioni familiari addirittura involontario. Problemi relazionali intensi risultano sottesi a modelli comunicativi in cui alle espressioni aperte dei pensieri personali, dei sentimenti, si sostituiscono forme complesse di relazione come il non parlare, il non rispondere, il non guardare, il non prestare attenzione, il mettere continuamente in ridicolo. Con la disconferma si trascura di sapere che cosa un soggetto provi, che senso dia alla situazione, ai suoi messaggi, a se stesso. Ignorare, mistificare, squalificare sono forme di questo tipo di relazione. L'effetto è quello di minare la capacità di un individuo di padroneggiare il rapporto con gli altri,con se stesso, con la realtà. Questa condizione esistenziale è tanto più devastante quanto più viene imposta da chi ha un ruolo predominante, decisivo, emotivamente coinvolgente, per cui legittime sono le sue interpretazioni, le sue affermazioni, la sua prerogativa di mettere in dubbio, di ridicolizzare, di squalificare.

Doppio Legame


Le caratteristiche di una situazione di doppio legame sono:
a) l'individuo è coinvolto in un rapporto intenso, un rapporto in cui egli sente che è d'importanza vitale saper distinguere con precisione il genere di messaggio che gli viene comunicato, in modo da poter rispondere in modo appropriato;
b) l'individuo si trova prigioniero in una situazione in cui l'altra persona che partecipa al rapporto emette, allo stesso tempo, messaggi di due ordini diversi, uno dei quali nega l'altro;
c) l'individuo è incapace di analizzare i messaggi al fine di migliorare la propria capacità di discriminare a quale ordine di messaggio debba rispondere, cioè egli non è in grado di metacomunicare
La radice dei conflitti è sempre rintracciabile in una contraddizione di alternative che sono state offerte o imposte, con situazioni che producono effetti comportamentali come l'indecisione, la scelta sbagliata, la difficoltà cronica di scegliere.
Le patologie peculiari del doppio legame si instaurano allorché il dilemma diventa paradossale.Una situazione di conflitto offre la possibilità almeno teorica di compiere una scelta. L'ingiunzione paradossale fa fallire qualsiasi scelta. In un conflitto la scelta è comunque una soluzione. Nel doppio legame la scelta non è possibile.
Quando una persona deve subire ingiunzioni contraddittorie alternative tutte negative viene collocata in una posizione che viola le aspettative di controllo sulla realtà, viola il principio della possibilità di risolvere i problemi attraverso scelte. Quando una struttura di alternative non presenta alcuna soluzione sarebbe necessario trarsi fuori dal contesto di comunicazione per commentare la dinamica relazionale, rifiutandosi di scegliere tra soluzioni inevitabilmente tutte negative, sarebbe necessario vedere dall'esterno l'organizzazione completa del problema e della relazione. Ma un comportamento del genere richiede una stabilità emotiva, una sicurezza esistenziale in grado di produrre una scelta di sequenze di azioni che interrompono la tranquilla routine di comportamenti dove ciascun comportamento è pacificamente conseguente allo stimolo che l'ha provocato.
Per un individuo sottoposto a combinazioni di messaggi destabilizzanti, a comunicazioni che mettono in crisi la sua sicurezza esistenziale, con ingiunzioni contraddittorie e distruttive, il presente inaccettabile, impossibile, sconfina in un futuro contrario a tutte le aspettative.In mezzo a un groviglio di messaggi incoerenti, di interventi destabilizzanti, nell'influenza di comunicazioni contraddittorie con un alto valore emotivo ed affettivo c' è da una parte il bisogno di trarsi fuori da tali relazioni, in quanto distruggono aspirazioni, desideri, possibilità, aspettative, progetti, dall'altra l'incapacità di sottrarsi a un campo di relazioni interpersonali che contemporaneamente garantisce sicurezza e distruzione, continuità e malessere. La situazione viene segnata da un risentimento inespresso, da un'aggressività conflittuale, che non trovano la forza di esprimersi. Quanto più terrore si ha di soffocare, tanto più paura si ha di fuggire, si cerca la sicurezza in ciò che si odia, come chi pone la mano su una piastra bollente e invece di ritirarla ve la preme ancora più forte. La dipendenza ostile è il sottofondo di questa condizione esistenziale, la dipendenza permeata di ostilità; affetto e ostilità vengono continuamente combinati e distorti in un susseguirsi di comunicazioni ambigue. C'è difficoltà a comprendere le intenzioni degli altri, ma anche le proprie intenzioni, i propri sentimenti. Non si può decidere su di sé perché altri condizionano questa possibilità, ma allo stesso tempo non si sa decidere su di sé. Si devono accettare ingiunzioni contraddittorie, comandi inaccettabili, ma in sostanza si fanno propri tali condizionamenti; si costruisce l'esistenza in modo contrario a tutte le proprie aspettative, a tutti i progetti personali. La condizione di falsità,di ambiguità,di contraddittorietà diviene intensa, con l'impossibilità di rimanere integri, di prendere decisioni lineari, di assumere un comportamento coerente. La caratteristica del rapporto con gli altri diventa la mancanza di completezza e di autenticità e la regola diviene quella dell'assenza di interazioni dirette.
Nel doppio legame si è puniti quando si è nel giusto circa l'interpretazione dei messaggi, si è in torto nel momento stesso in cui ci si comporta in modo coerente e conseguente. Con la disconferma, con il doppio legame vengono messe in crisi le capacità di discriminare i segnali che identificano i messaggi, attraverso i quali l'io distingue i fatti dalla fantasia, il letterale dal metaforico, il senso scherzoso da quello serio, l' amichevole dal conflittuale. La difficoltà di interpretare adeguatamente la dinamica comunicativa si traduce in un mondo cronicamente sfuocato dove nessun messaggio è di un tipo definito o all'estremo opposto in un mondo in cui è indispensabile compiere un'opera di identificazione di tutti i messaggi, un'identificazione completa, totale di ogni messaggio in cui si è coinvolti con un'attenzione certosina, ossessiva.

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