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xmanx
xmanx
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
Rimane da capire che cosa è frutto di consapevolezza personale.
E che cosa, invece, dipende da regole che qualcuno ci ha trasmesso - col pretesto di "educarci".

E' ormai ovvio che educare NON significa trasmettere un bagaglio di credenze, dogmi, morali (e anche tabù e inibizioni) ad altre persone. Ma è aiutare a crescere in consapevolezza attraverso l'esperienza e l'osservazione critica della realtà. Per questo sono convinto che quando esiste un conflitto tra ciò che vorrei fare e ciò che invece penso di dover fare, significa 2 cose:
1- qualcuno ha abusato della sua posizione dominante per tramettermi una sua "regola", e una sua visione della vita impedendomi con questo di crescere.
2- sono stato così debole da accettare uno "schema" pensato da qualcun altro e così debole da delegare la mia libertà e la responsabilità di vivere a qualcun altro al quale ho detto: "dimmi tu cosa devo fare e cosa devo pensare".

Detto questo si può facilmente affermare che il mondo è pieno di "gerarchie" che cercano di reclutare "soldati". Persone, cioè, alle quali travasare i propri schemi di riferimento per raggiungere obiettivi mai dichiarati.

In un mondo di persone consapevoli il consenso e la fiducia non si ottiengono per "fede". Si ottengono solo sulla base dell'analisi e valutazione della realtà dei comportamenti e dei risultati. E sul giudizio su di essi. Questo vale non solo per i massimi sistemi, ma anche per i rapporti interpersonali. Anche nel microcosmo dei rapporti tra un uomo e una donna.

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NinfaEco
NinfaEco
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
@xmanx

Sicuramente tutti noi riceviamo "in eredità" anche doni non richiesti, siano essi lascito di chi chi ha messo al mondo o beni generosamentente concessaci dal senso comune-wellfare. Quand'ero adolescente però, mi colpì moltissimo una frase : ogni uomo è ciò che fa, di ciò che è stato fatto di lui. Me la ripetei nella testa più e più volte, ma passarono anni prima che fossi in grado di comprenderne le infinite sfumature ( tutt'ora credo ce ne siano molte che non vedo). Questa frase ammette che NOI, siamo noi con il nostro passato ( cioè con il nostro vissuto, l'educazione ricevuta, le nostre ferite, ecc) e il nostro contesto, o "radicamento", se preferisci ( epoca, cultura, contesto sociale, ecc). Però, questa frase dice aanche che NOI siamo ciò che riusciamo a fare di questo materiale. Io immagino il tutto come se fossimo un artista con in mano della creta. Se non ha il marmo, non potrà fare una statua di marmo... bensì di creta, ma con quella creta può fare di tutto.
Anche per questo non credo che il conflitto derivi soltanto da ciò che abbiamo "subito", dall'educazione indotta quando eravamo inconsapevoli o assimilata per via indiretta. Credo piuttosto che questo condizionamento diventi fonte di conflitto quando la nostra capacità di elaborare il nostro vissuto ( di impastare la creta) diventa deficitaria. Su ciò certo incide il passato: esistono alfabeti affettivi rigidi, che rendono più difficile elaborare nuove strategie perchè rendono meno visibili le occasioni. Credo però per esperienza personale che l'artista sia un elemento più decisivo della creta.

(Differenze. 185490 questa discussione mi piace un sacco !)

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xmanx
xmanx
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
NinfaEco ha scritto:@xmanx

Credo però per esperienza personale che l'artista sia un elemento più decisivo della creta.

(Differenze. 185490 questa discussione mi piace un sacco !)

E allora resta da capire che cosa muove l'artista.

4
Faust
Faust
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
xmanx ha scritto:
E allora resta da capire che cosa muove l'artista.

L'istinto di sopravvivenza.

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Gèca
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Viandante Storico
Viandante Storico
xmanx ha scritto:In un mondo di persone consapevoli il consenso e la fiducia non si ottiengono per "fede". Si ottengono solo sulla base dell'analisi e valutazione della realtà dei comportamenti e dei risultati. E sul giudizio su di essi. Questo vale non solo per i massimi sistemi, ma anche per i rapporti interpersonali. Anche nel microcosmo dei rapporti tra un uomo e una donna.

Ma davvero tu, intorno a te, vedi persone consapevoli di sè?
A te non sembra che tutti, chi più chi meno, tendiamo - per umanità suppongo - ad essere un po' claudicanti?

Nei rapporti tra uomo e donna, da quel che osservo, vale anche quello che l'altro dà a vedere all'altra - e viceversa - e quanto entrambi credano - ciò implica anche "un'assenza" di ragionamento - a quello che l'altro gli vuol far credere.

( Forse mi son incartata ... )

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xmanx
xmanx
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
Gèca ha scritto:
xmanx ha scritto:In un mondo di persone consapevoli il consenso e la fiducia non si ottiengono per "fede". Si ottengono solo sulla base dell'analisi e valutazione della realtà dei comportamenti e dei risultati. E sul giudizio su di essi. Questo vale non solo per i massimi sistemi, ma anche per i rapporti interpersonali. Anche nel microcosmo dei rapporti tra un uomo e una donna.

Ma davvero tu, intorno a te, vedi persone consapevoli di sè?
A te non sembra che tutti, chi più chi meno, tendiamo - per umanità suppongo - ad essere un po' claudicanti?

Nei rapporti tra uomo e donna, da quel che osservo, vale anche quello che l'altro dà a vedere all'altra - e viceversa - e quanto entrambi credano - ciò implica anche "un'assenza" di ragionamento - a quello che l'altro gli vuol far credere.

( Forse mi son incartata ... )
Non so. Non posso parlare delle persone che non conosco. Posso parlare per me e per le persone che ho incontrato.

Se ho la percezione di avere a che fare con una persona che dice quello che, in realtà, non pensa davvero e che non dice quello che pensa davvero, io mi sgancio.

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