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Sogni premonitori e dejavu

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1
Kleana
Kleana
Viandante Storico
Viandante Storico
Ci credete?
Vi è mai capitata questa esperienza?

Io credevo fosse un caso, ma dopo la terza volta per i sogni e anche di più per i dejavu ho incominciato a farmi delle domande..

2
-William-
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Viandante Storico
Viandante Storico
i dejavù sono un errore di percezione del cervello (così dicono almeno), ma sono fenomeni normalissimi, i sogni premonitori? Non si spiegano. Ne ho avuti almeno due quando ero adolescente e mi sono spaventato. Cose banali, ok, ma troppi, troppi furono i dettagli che avevo già sognato. Non so che dire.

3
Jester
avatar
Viandante Storico
Viandante Storico
ne ho avuto solo 1 in vita mia e mi ha lasciato un segno indelebile...era tanti anni fa, ma ancora oggi a volte mi ritorna in mente e ricollego i fatti reali a quel sogno che già li prevedeva nitidi e chiari...io non credo di essere dotato del cosiddetto "sesto senso", ma quella volta fu spaventosamente tutto reale.. sadness

4
Giglio Bianco
Giglio Bianco
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
Ho avuto diversi sogni premonitori e/o precisamente collegati a degli stati d'animo di persone che ho sognato.
Ho anche un poco comune "senso della sfiga", del tipo che spesso ho brutti presentimenti esattamente nei momenti in cui succede veramente qualcosa di brutto.

Non escludo che siano soltanto molti casi, tanti casi "fortuiti". Pero' sono stati davvero numerosi.

5
xmarcox
xmarcox
Viandante Residente
Viandante Residente
a me a volta capita di sentire l'attenzione di qualcuno.

magari è alle mie spalle o comunque fuori vista, a volte anche dall'altra parte della città e io mi sento come se mi stesse puntando. a volte infatti capita che la persona del caso mi dica qualcosa.

la spiegazione più semplice, l'ipotesi più plausibile è che una parte di me preveda che tale persona reagisca a una mia particolare azione o comunque a un avvenimento e che quindi in effetti quella sensazione non sia che l'ansia dovuta all'aspettativa che quella persona mi pensi/giudichi/faccia-o-dica-qualcosa.

il più delle volte non è niente di pesante comunque, è solo come un sesto senso che mi dice che qualcuno mi sta per rompere le scatole o comunque per chiedere o dire qualcosa.

6
Lucio Musto
Lucio Musto
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
non è vero ma ci credo.


Molto spesso ci troviamo di fronte a fenomeni incomprensibili anche se scientificamente perfettamente spiegati

-----------------------------------


Ventidue

“ventidue” alla Cabala, fa “il pazzo”.

Io non mi considero pazzo, e nemmeno mi ritengono tale quelli che mi circondano. Non sono superstizioso e non conosco nemmeno la Cabala. O meglio so solo il significato attribuito ad alcuni numeri… come tutti. Il sei, l’uno, il sedici, il quarantasette ed quarantotto…, l’ottantotto, il novanta e qualche altro, scherzoso… come ventinove e trenta.

Dovrei essere immune da fisime e superstizioni, ed in realtà lo sono… quasi. Non mi turba il gatto nero né il grido della civetta, passo sotto le scale a pioli e al martedì…non faccio niente come al solito.

C’è solo il ventidue dell’orologio digitale. Di ogni orologio digitale. Quando mi viene di guardare l’orologio (quello digitale con i numeri, non quello a lancette), quasi sempre c’è il ventidue. Preferibilmente quando c’è almeno un altro due. Le due e ventidue, le ventidue e zero due, ma soprattutto le ventidue e ventidue, sono gli orari che risvegliano di più la mia attenzione. Perché certo, mi hanno spiegato degli amici scienziati, “tu guarderai d’istinto l’orologio tantissime altre volte, ma per motivi tuoi, fissi l’attenzione solo su quelle cifre e ti ricordi soprattutto di quelle…” Così mi hanno detto gli amici scienziati e positivisti.

Nulla di preoccupante, quindi… ma io continuo a guardare.

E ventidue, fa sempre il pazzo…



ott. ’01

7
Automaalox
Automaalox
Viandante Storico
Viandante Storico
Anche a me è capitato di avere un sogno premonitore; è qualcosa che ancora oggi non mi posso spiegare se non con qualche mio potere metafisico.

Una volta sognai che giocavo 5 numeri al lotto. Cioé, CINQUINA secca con 5 numeri su UNA ruota!
Poi non uscì neanche uno di quei numeri su nessuna ruota, ma IO GIOCAI EFFETTIVAMENTE QUEI 5 NUMERI! Cioé avevo previsto che avrei giocato ESATTAMENTE quei 5 numeri!
Incredibile.

8
Kleana
Kleana
Viandante Storico
Viandante Storico
automaalox ha scritto:Anche a me è capitato di avere un sogno premonitore; è qualcosa che ancora oggi non mi posso spiegare se non con qualche mio potere metafisico.

Una volta sognai che giocavo 5 numeri al lotto. Cioé, CINQUINA secca con 5 numeri su UNA ruota!
Poi non uscì neanche uno di quei numeri su nessuna ruota, ma IO GIOCAI EFFETTIVAMENTE QUEI 5 NUMERI! Cioé avevo previsto che avrei giocato ESATTAMENTE quei 5 numeri!
Incredibile.

Me stai a piglià in giro? Suspect

Quella cazzata che hai scritto tu è una conseguenza del tuo ipotetico sogno (mai avuto).

Quello di cui più seriamente stiamo a parlare qua, sono cose avvenute e prima sognate dove noi non abbiamo partecipato attivamente a che il tutto accadesse.

Se non hai niente di scientifico da dire, o qualcosa di serio ed interessante da argomentare, puoi benissimo andare a smascherare tesi complottische altrove pietra

9
Automaalox
Automaalox
Viandante Storico
Viandante Storico
Allora prova a fare così.

Fai un certo numero di previsioni da cosciente (più sono e meglio è, devono essere assolutamente casuali, quindi non cose del tipo: domani andrò a lavorare e incontrerò tizio quando incontri tizio quasi tutto i giorni quando vai a lavorare), fissando per ciascuna elementi precisi e misurabili. Di volta in volta individua tra queste previsioni gli elementi reali e quantificabili che si sono verificati. Poi stabilisci un rapporto fra numero totale di elementi previsti e previsioni corrette.
Poi comincia a trascrivere i tuoi sogni appena ti alzi, sempre fissando elemetni precisi e misurabili (anche in questo caso devi segnare gli eventi assolutamente imprevedibili, come nel caso delle previsioni coscienti). Quando qualche evento reale coincide con un elemento preciso e misurabile del sogno premonitore lo annoti. Poi stabilisci il rapporto fra numero totale di previsioni contenute nei sogni e previsioni nei sogni corrette.
Poi confonti i due rapporti.

Esempio:

Previsione - Entro 24 ore vedrò un incidente tra una macchina rossa ed una macchina bianca.

Elementi misurabili: 24 ore/incidente stradale/ macchina + macchina/ colore prima macchina/ colore seconda macchina.

Evento reale: Dopo una settimana ho visto un incidente fra una macchina bianca e un motorino rosso.

Elementi misurabili: 168 ore/ incidente stradale/ macchina + motorino/ colore macchina/ colore motorino

Elementi totali: 5
Elementi previsti:

Incidente stradale -> incidente stradale = 1 punto
Macchina + macchina -> Macchina + motorino = 0,5 punti
Colore macchina -> colore macchina = 1 punto
Coloremacchina -> colore motorino = 0,5 punti

Se alla fine il rapporto fra gli elementi correttamente previsti tra sogni premontiori e previsioni coscienti è sensibilmente diverso (scelta arbitraria, vista comunque l'imrecisione intrinseca direi che le previsioni dei sogni devono essere almeno dieci volte maggiori delle previsioni coscienti) allora dammi i numeri del lotto.
Poi facciamo fiftyfifty.

10
Kleana
Kleana
Viandante Storico
Viandante Storico
Personalmente credo moltissimo nella matematica, ma ben poco nelle 'statistiche' e nelle 'medie statistiche'.

Premesso questo, è assolutamente comprensibile dello scetticismo in merito, lo provo anche io, ma, escludendo ciò a cui non credo a prescindere perchè imperfetto e che quindi non può darmi una spiegazione concreta, come appunto le sopracitate 'statistiche', il 'caso' e la razionalità umana... il dubbio resta ancora in me quando mi succede qualcosa del genere, di spaventosamente reale, che io non ho cercato in alcun modo. La domanda resta sempre la stessa: perchè ho sognato proprio quella cosa quella volta e poi è accaduta? Cosa l'ha suscitata in me?
Considerando che non sottintendo nulla di 'paranormale'.

Poi mi accadono cose ancora più frequenti, del tipo la telefonata di una persona a cui stavo pensando intensamente e che non sentivo da tempo, la chiamata di mia madre a me che sono alla fermata del bus da mezz'ora perchè è in ritardo e lei mi fa: sei salita? Proprio nel momento esatto in cui si ferma dinanzi a me (e cose simili sperimentate tante di quelle volte che ho iniziato a pensare che mi facesse seguire :,,,,,......... ), ecc ecc (poteri fare milioni di esempi)

Allora continuo a chiedermi, se che esista il 'caso' è assurdo e il 'destino' non c'entra una cippa, se la fortuna/sfortuna è una credenza infondata, allora cosa spiega tutto ciò?

Forse che siamo "legati" e "collegati" gli uni gli altri, con la nostra vita e con il mondo, molto più di quanto immaginiamo..?

11
Automaalox
Automaalox
Viandante Storico
Viandante Storico
Kleana ha scritto:Personalmente credo moltissimo nella matematica, ma ben poco nelle 'statistiche' e nelle 'medie statistiche'.

Ehm, non puoi parlare a puffo quattrocchi così.
La media E' un dato statistico, quindi non ha senso distinguere tra "statistiche" e "medie statistiche".
Puoi aver detto una cosa del genere solo non avendo idea di ciò di cui parli. Mi chiedo quidni che senso abbia esprimere credenza o non credenza nei confronti di qualcosa che non conosci.




Premesso questo, è assolutamente comprensibile dello scetticismo in merito, lo provo anche io, ma, escludendo ciò a cui non credo a prescindere perchè imperfetto e che quindi non può darmi una spiegazione concreta, come appunto le sopracitate 'statistiche', il 'caso' e la razionalità umana... il dubbio resta ancora in me quando mi succede qualcosa del genere, di spaventosamente reale, che io non ho cercato in alcun modo. La domanda resta sempre la stessa: perchè ho sognato proprio quella cosa quella volta e poi è accaduta? Cosa l'ha suscitata in me?
Considerando che non sottintendo nulla di 'paranormale'.

L'esperimento che ho proposto ha lo scopo di distinguere gli eventi casuali dagli eventi vincolati. Distinzione che è sempre il punto di partenza di ogni indagine scientifica. Se ti fermi subito perché non hai volgia di indagare non ha senso porsi tutte le domande conseguenti, che diventano solo chiacchiere.


Poi mi accadono cose ancora più frequenti, del tipo la telefonata di una persona a cui stavo pensando intensamente e che non sentivo da tempo, la chiamata di mia madre a me che sono alla fermata del bus da mezz'ora perchè è in ritardo e lei mi fa: sei salita? Proprio nel momento esatto in cui si ferma dinanzi a me (e cose simili sperimentate tante di quelle volte che ho iniziato a pensare che mi facesse seguire :,,,,,......... ), ecc ecc (poteri fare milioni di esempi)

Puoi fare milioni di esempi ma fino a che non butti giù un po' di dati da analizzare non trarrai mai conclusioni e ti porrai sempre le stesse domande.
Se il tuo scopo è l'inconcludenza sei sulla buona strada.


Allora continuo a chiedermi, se che esista il 'caso' è assurdo e il 'destino' non c'entra una cippa, se la fortuna/sfortuna è una credenza infondata, allora cosa spiega tutto ciò?


Forse che siamo "legati" e "collegati" gli uni gli altri, con la nostra vita e con il mondo, molto più di quanto immaginiamo..?

Ok. Abbiamo capito che che scrivere delle frasi che finiscono col punto interrogativo ti riesce bene.

12
Kleana
Kleana
Viandante Storico
Viandante Storico
automaalox ha scritto:
Kleana ha scritto:Personalmente credo moltissimo nella matematica, ma ben poco nelle 'statistiche' e nelle 'medie statistiche'.

Ehm, non puoi parlare a puffo quattrocchi così.
La media E' un dato statistico, quindi non ha senso distinguere tra "statistiche" e "medie statistiche".
Puoi aver detto una cosa del genere solo non avendo idea di ciò di cui parli. Mi chiedo quidni che senso abbia esprimere credenza o non credenza nei confronti di qualcosa che non conosci.

Puffo sapientone, so bene cosa sia, era solo una sottolineatura del concetto pietra



automaalox ha scritto:
Kleana ha scritto:Premesso questo, è assolutamente comprensibile dello scetticismo in merito, lo provo anche io, ma, escludendo ciò a cui non credo a prescindere perchè imperfetto e che quindi non può darmi una spiegazione concreta, come appunto le sopracitate 'statistiche', il 'caso' e la razionalità umana... il dubbio resta ancora in me quando mi succede qualcosa del genere, di spaventosamente reale, che io non ho cercato in alcun modo. La domanda resta sempre la stessa: perchè ho sognato proprio quella cosa quella volta e poi è accaduta? Cosa l'ha suscitata in me?
Considerando che non sottintendo nulla di 'paranormale'.

L'esperimento che ho proposto ha lo scopo di distinguere gli eventi casuali dagli eventi vincolati. Distinzione che è sempre il punto di partenza di ogni indagine scientifica. Se ti fermi subito perché non hai volgia di indagare non ha senso porsi tutte le domande conseguenti, che diventano solo chiacchiere.

Posso farlo solo con gli eventi futuri.. con quelli del passato non ho tutta sta memoria dei dettagli :,,,,,.........


automaalox ha scritto:
Kleana ha scritto:Poi mi accadono cose ancora più frequenti, del tipo la telefonata di una persona a cui stavo pensando intensamente e che non sentivo da tempo, la chiamata di mia madre a me che sono alla fermata del bus da mezz'ora perchè è in ritardo e lei mi fa: sei salita? Proprio nel momento esatto in cui si ferma dinanzi a me (e cose simili sperimentate tante di quelle volte che ho iniziato a pensare che mi facesse seguire :,,,,,......... ), ecc ecc (poteri fare milioni di esempi)

Puoi fare milioni di esempi ma fino a che non butti giù un po' di dati da analizzare non trarrai mai conclusioni e ti porrai sempre le stesse domande.
Se il tuo scopo è l'inconcludenza sei sulla buona strada.

Vedrò di sforzarmi :.-.,.-.:


automaalox ha scritto:
Ok. Abbiamo capito che che scrivere delle frasi che finiscono col punto interrogativo ti riesce bene.

Lo dicevo io che la simpatia non è il tuo forte.. meditare

13
Zadig
Zadig
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
auguri in ritardo a Kleanina!

14
Kleana
Kleana
Viandante Storico
Viandante Storico
Zadig ha scritto:auguri in ritardo a Kleanina!

Ma auguroni anche a te Zadiggone bello commosso

15
Lucio Musto
Lucio Musto
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
Kleana ha scritto:Personalmente credo moltissimo nella matematica, ma ben poco nelle 'statistiche' e nelle 'medie statistiche'.

Premesso questo, è assolutamente comprensibile dello scetticismo in merito, lo provo anche io, ma, escludendo ciò a cui non credo a prescindere perchè imperfetto e che quindi non può darmi una spiegazione concreta, come appunto le sopracitate 'statistiche', il 'caso' e la razionalità umana... il dubbio resta ancora in me quando mi succede qualcosa del genere, di spaventosamente reale, che io non ho cercato in alcun modo. La domanda resta sempre la stessa: perchè ho sognato proprio quella cosa quella volta e poi è accaduta? Cosa l'ha suscitata in me?
Considerando che non sottintendo nulla di 'paranormale'.

Poi mi accadono cose ancora più frequenti, del tipo la telefonata di una persona a cui stavo pensando intensamente e che non sentivo da tempo, la chiamata di mia madre a me che sono alla fermata del bus da mezz'ora perchè è in ritardo e lei mi fa: sei salita? Proprio nel momento esatto in cui si ferma dinanzi a me (e cose simili sperimentate tante di quelle volte che ho iniziato a pensare che mi facesse seguire :,,,,,......... ), ecc ecc (poteri fare milioni di esempi)

Allora continuo a chiedermi, se che esista il 'caso' è assurdo e il 'destino' non c'entra una cippa, se la fortuna/sfortuna è una credenza infondata, allora cosa spiega tutto ciò?

Forse che siamo "legati" e "collegati" gli uni gli altri, con la nostra vita e con il mondo, molto più di quanto immaginiamo..?


Molto semplicemente: ha sognato mille cose che non si sono verificate ma la milleunesima si, e ti ha stupito, e te ne sei ricordata. Sarebbe davvero strano se non accadessero "mai" le cose che prevedi.
E fare zero punti al Totocalcio è altrettanto difficile che farne 13!

16
Kleana
Kleana
Viandante Storico
Viandante Storico
Lucio Musto ha scritto:
Molto semplicemente: ha sognato mille cose che non si sono verificate ma la milleunesima si, e ti ha stupito, e te ne sei ricordata. Sarebbe davvero strano se non accadessero "mai" le cose che prevedi.
E fare zero punti al Totocalcio è altrettanto difficile che farne 13!

Cioè tu mi limiti un dubbio grosso esistenziale con una sola mera parola: coincidenza!?

E io che mi aspettavo milioni di tesi complottistiche su come Matrix dirige le nostre menti sad Sorriso Scemo

Comunque secondo me anche chi fa zero al totocalcio sta ricevendo un messaggio dall'universo meditare : "Smetti di giocare, non è per te!" Sorriso Scemo

rotolarsi dal ridere

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Lucio Musto
Lucio Musto
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
Kleana ha scritto:
Lucio Musto ha scritto:
Molto semplicemente: ha sognato mille cose che non si sono verificate ma la milleunesima si, e ti ha stupito, e te ne sei ricordata. Sarebbe davvero strano se non accadessero "mai" le cose che prevedi.
E fare zero punti al Totocalcio è altrettanto difficile che farne 13!

Cioè tu mi limiti un dubbio grosso esistenziale con una sola mera parola: coincidenza!?

E io che mi aspettavo milioni di tesi complottistiche su come Matrix dirige le nostre menti sad Sorriso Scemo

Comunque secondo me anche chi fa zero al totocalcio sta ricevendo un messaggio dall'universo meditare : "Smetti di giocare, non è per te!" Sorriso Scemo

rotolarsi dal ridere


Naturalmente ho detto una cazzata... fare zero al totocalcio è molto più facile che fare 13, visto che uno è il segno vincente contro due perdenti... ma era solo per dire che è comunque un'impresa difficilissima!

No, nessuna coincidenza. Solo un tuo/mio/nostro atteggiamento mentale.
I sogni lo sappiamo che sono sogni, e non realtà. Quindi i sogni che non ci dicono nulla, che non si realizzano, che non hanno alcun rapporto con la realtà, sono ovvi, banali, scontati... e ce li scordiamo. Ma quando capita che il sogno
coincida o richiami o anticipi un fatto reale... ecco che saltiamo sulla sedia.

Come a dire a tutte le auto che passano strombazzando: "Ma va' a morì ammazzato!"...
Normalmente nessuno muore dopo la nostra invettiva... quasi mai.
Ma quando prima o poi capiterà che uno va davvero a sbattere nella curva e muore... quasi ci viene lo scrupolo
di avergliela tirata noi, la sfiga!

18
hakimsanai43
hakimsanai43
Viandante Storico
Viandante Storico
Kleana ha scritto:Ci credete?
Vi è mai capitata questa esperienza?

Io credevo fosse un caso, ma dopo la terza volta per i sogni e anche di più per i dejavu ho incominciato a farmi delle domande..
cool
Osserva quanto è semplice la spiegazione dei Saggi buddhisti su questo argomento:
"Se in questa vita hai fallito lo scopo,volente o nolente, devi rinascere per fare un secondo tentativo.Ma chi rinascerà e dove e quando? Rinascerai TU ma non quella TU che tu CREDI di essere, ma quella TU che tu sei.
E dove rinascerai? Nella stessa famiglia nella quale sei nata in questa vita.
E in quale epoca? Tu sei Padrona del tuo spazio personale e del tuo tempo personale e pertanto,se sei nata il 21 Febbraio del 1982 e morirai nel 2082,rinascerai sempre nel 1982 e morirai sempre nel2082.

Così si spiegano tutti i deja vù.
Ad esempio quante volte hai letto questo mio messaggio nelle tue vite precedenti? Probabilmente migliaia di volte.
Sempre lo stesso messaggio e sempre l'11 Gennaio 2012.E sempre alle ore 17.45.
Perchè il tuo tempo personale va sempre dal 1982 al 2082 e non puoi vivere in tempi diversi se nel tuo tempo non fai ciò che devi fare.

nascondersi

19
Rupa Lauste
Rupa Lauste
Viandante Storico
Viandante Storico
Beh se non sbaglio il dejavú altro non é che un ritardo di elaborazione mentale, per cui si ha la sensazione di aver giá vissuto un fenomeno. Ma in realtá quella sensazione é dettata dalla velocitá con cui il fenomeno é percepito, lo si percepisce e lo si assume cosí lentamente che si ha la sensazione di percepirlo per la seconda volta.

I sogni premonitori.
Molti sono a posteriori. Realizzi di aver avuto il sogno che ha premonito il fenomeno quando il fenomeno si é compiuto nella realtá. Improvvisamente hai la certezza di averlo sognato e pensi di averlo sempre saputo.

Peró devo ammettere di aver conosciuto persone che purtroppo hanno avuto sogni premonitori veri e propri. purtroppo perché si trattava di tragedie annunciate prima che si verificassero.

per quel che mi riguarda...venerdí notte ho sognato di perdere la mia borsa con tutte le robe dentro. sabato sono uscito...avevo lasciato la borsa a casa perché non mi serviva...ma ho avuto tutto il tempo la sensazione che mi mancasse un pezzo...dopo essere tornato a casa ho realizzato di aver smarrito il cellulare.

sogno premonitore? bohhh... peró sticazzi!

20
Lucio Musto
Lucio Musto
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
.


Tra le mie disordinate carte ho trovato la piccola riflessione che accludo qui.
Spero che possa essere considerata in argomento...

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L’altra verità



C’è spesso, un’altra verità. Forse c’è “sempre” un’altra verità.
Come tante volte ci appare, o c’è?, un’altra realtà.

Mi ponevo il quesito stamattina, riordinando degli appunti sulle illusioni fisiche. Illusioni della geometria e quelle dell’ottica; mimetismi animali e vegetali, forme sfuggenti che possiamo intravedere ovunque ed allarmanti presenze che ci circondano.
Inganni visivi e percettivi in genere cui spesso è vittima la nostra mente.

E naturalmente su quest’ultima parola, mi si è aperto un orizzonte più ampio, meraviglioso ed angoscioso ad un tempo.
Inganni percettivi.
Ci riferiamo ad un qualcosa che vediamo e sappiamo che non dovrebbe esserci, o un odore ingiustificato, una nota stonata.
Il nostro cervello ha interpretato in modo arbitrario, o errato, un qualche stimolo che i suoi “terminali periferici” gli hanno riferito, che occhi e orecchie e tatto e gusto. Papille sensitive piazzate lì, in fondo ai nervi, hanno rilevato o hanno detto di aver rivelato e lui, il cervello, crede di interpretare.

La domanda, lecita, è se l’errore sia nei sensi, nei nervi portatori dello stimolo, nel “programma” celebrale deputato a portare lo stimolo a livello cosciente, ad informare “me” dell’informazione ricevuta.

Il dubbio, lecito ed inquietante, è se tale presunto errore ci sia o meno: se non c’è, di che si tratta?
Ed altrettanto inaccettabile è l’istintivo sospetto: il cervello fa il suo mestiere cercando di interpretare gli “input” che gli arrivano dalla periferia, rendendo comprensibile quanto si afferra in maniera incompleta e nebulosa, ma quanto ci mette del suo?
Quanta parte della ricostruzione che affiora all’ “Io cosciente” è stata davvero percepita e quanta gratuitamente “attribuita”?.
Spontaneamente mi viene da pensare alle “relazioni” che si fanno ai superiori praticamente in tutti gli uffici e tutti gli ambienti; i “dati” non sono quasi mai tutti disponibili, eppure la relazione va fatta lo stesso, e deve essere “presentabile”. Ed allora si procede per “interpolazioni” e “previsioni concrete” per “integrare” i fatti. E di livello in livello stratificazioni di possibilità e probabilità diventano realtà impossibili.
Appunto, inganni.
Forse fatti di buona fede, ma ugualmente fasulli.

Può essere così, e tante volte lo è palesemente.
Se nel vapore di una nuvola trovo una somiglianza col profilo della zia defunta non mi turbo granché, la definisco una coincidenza e dopo tre secondi non ci penso più.
Dopo tre secondi, però… Per tre secondi, cioè per un periodo di tempo piccolo ma concreto il mio animo è stato impegnato a cercare di individuare un qualcosa, una minaccia nascosta, un messaggio subliminale, la dritta ultraterrena per un terno al lotto… chissà.
E’ questione di soli tre secondi, poi la mia educazione occidentale, la disincantata irriverente spavalderia che ho appreso fin da bambino hanno il sopravvento e non ci penso più.
E diciamo che è giusto non dar corpo alle ombre.

Altre volte però, la reazione non è così automatica ed immediata.
Il relatore dell’ “Io cosciente” , cioè il nostro cervello, non si fa mettere a tacere così facilmente. Si sente sicuro di aver percepito qualcosa, anche se non sa bene cosa.

Un’informazione c’è stata, e non è un “noise”, e lui lancia doverosamente un allarme.

Spregiudicatamente cerchiamo di sorvolare subito ma l’impressione ci resta dentro: «che sarà stato mai?…», e non riusciamo, come vorremmo, a liberarcene.
A volte il dubbio lascia una traccia lunga, lunghissima. Ma non siamo disposti ad approfondire; timore di scoprire sentieri e realtà indesiderate e ritegno ad apparire superstiziosi si confortano a vicenda e sostengono l’atteggiamento scettico tipico della nostra esistenza terrena. e cerchiamo di non pensare.

Molti di noi ci riescono per tutta la vita.


Lucio Musto 21 febbraio 2004
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21
^Sick_Boy
^Sick_Boy
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
Personalmente, non credo nei sogni premonitori, nella veggenza o in nient'altro di ciò che di solito si definisce "paranormale", "sovrannaturale", "trascendentale" e così via. Visto che è stato scherzosamente tirato in ballo Matrix, a quanto appena detto posso tranquillamente aggiungere che non credo nemmeno nell'esistenza di una realtà oggettiva, ovvero parto dal presupposto che tutto ciò che percepisco, definisco ed elaboro come "reale" così come tutto ciò che percepisco, definisco ed elaboro come "non-reale" (sogni, fantasie, allucinazioni ecc.) non siano altro che prodotti della mia mente. Non esiste nessun "dato oggettivo" ma solo ciò che, dopo una lunghissima serie di filtri ed interpretazioni, il mio cervello elabora come "reale/non reale", quindi un dato relativo.

Questo piccolo preambolo è per focalizzare l'attenzione su un fatto che mi sembra importante, in relazione al topic: il nostro cervello è una macchina altamente specializzata nell'assorbire, filtrare ed elaborare dati. Lo fa di continuo e la stragrande maggioranza di questi processi avviene totalmente al di fuori della nostra coscienza, ovvero: non ce ne accorgiamo minimamente. Anzi, in realtà è corretto dire che TUTTE queste operazioni sono subcoscienti, almeno nel senso che quando ci mettiamo coscientemente ad elaborare dati, cioè a riflettere, lo stiamo facendo su materiale che è già stato abbondantemente processato, filtrato, modificato.

Questo vuol dire che noi abbiamo, in effetti, un gigantesco bacino di "informazioni" disponibile, ma a cui solo in parte e molto di rado abbiamo accesso. Però attenzione: il fatto che si "escluso" dalla coscienza, non significa che se ne stia lì, fermo e placido, anzi è in continua "ebollizione".

A questo proposito voglio raccontare un aneddoto: un paio di anni fa stavo passando la settimana di capodanno in una casa in montagna insieme a mia moglie e a degli amici. Eravamo tutti in questa grande cucina e io ero ai fornelli a friggere qualcosa che adesso nemmeno ricordo cosa fosse. Ad un certo punto devo andare in bagno, un'amica prende il mio posto ai fornelli e, passando affianco a mia moglie le dico qualcosa tipo "Stai lontana dalla pentola dell'olio", il che per me è strano perché non sono esattamente un tipo prodigo di avvertimenti. Quando, un paio di minuti dopo, torno in cucina scopro -oh, meraviglia- che sono tutti molto indaffarati a pulire per terra ché la padella con l'olio bollente è precipitata dai fornelli e solo per pura fortuna non ha fritto le gambe dell'amica che aveva preso il mio posto.
Adesso, nel mentre succedeva tutto questo io ero soprattutto impegnato a ridere e scherzare con gli amici, curandomi della cucina praticamente con il "pilota automatico" e anche l'avvertimento a mia moglie era stato frutto di uno slancio momentaneo, non (coscientemente) elaborato. Solo che, rivendendolo a posteriori, c'era un enorme numero di elementi che rendeva FACILISSIMA quella "previsione": la padella era molto grande e molto vecchia, dunque parecchio ammaccata; il fornello, al contrario, era piuttosto piccolo e messo in una posizione scomoda e, ovviamente, tutto ciò rendeva la padella piuttosto instabile; inoltre, eravamo tutti tra l'alticcio e l'ubriaco andante e, come ho detto, pensavamo soprattutto ai cazzi nostri più che a fare attenzione in cucina.

L'episodio, naturalmente, ha una dinamica molto semplice ed evidente e l'ho scelto proprio perché è ampiamente illustrativo. Di fatto, io penso che le stesse dinamiche siano alla base di quasi tutti i fenomeni di "veggenza" -inclusi i sogni premonitori- che normalmente ci appaiono inspiegabili.

C'è però un'altra considerazione da fare. É esperienza frequente e largamente condivisa che, quando svolgiamo un compito particolarmente delicato -che so, trasportare un cospicuo servizio di bicchieri molto delicati- se cominciamo a pensare qualcosa tipo "attento, non farli cadere. Non farli cadere per nessuna ragione! STAI ATTENTISSIMO a NON farli cadere" le possibilità di sbatterli in terra frantumandoli in un triliardo di pezzi aumentano esponenzialmente.
In un modo simile mi è capitato di conoscere un sacco di persone che si fanno "fare le carte" e quando uno gli chiede conto di solito ottiene risposte tipo: "guarda non è che ci creda, però è incredibile come questo tizio ci azzecca sempre con le sue previsioni". Il fenomeno è esattamente lo stesso: il cervello si focalizza su qualcosa. Per cui se un "chiromante" ti dice che, entro sei mesi, entrerà nella tua vita una donna dai capelli neri, il cervello ha una specie di "marker" che lancia un segnale ogni volta che vedi una donna dai capelli neri. E, stanti così le cose, è abbastanza normale che ci vogliano sei giorni -non sei mesi- prima che nella tua vita entri "una donna dai capelli neri".
Previsioni che si autoavverano -ossia: non abbiamo previsto il fenomeno, è il fenomeno che si verifica perché lo abbiamo previsto- è una cosa che sperimentiamo in continuazione, nella nostra vita.

Quindi, ricapitolando: la possibilità di elaborare un numero di elementi infinitamente maggiore di quello di cui siamo coscienti (e quindi di fare previsioni molto più accurate di quanto pensiamo) unita ad una dinamica funzionale del cervello che tende a far combaciare i nostri comportamenti con ciò su cui siamo focalizzati, penso che possano in gran parte spiegare la fenomenologia di cui si parla qui.

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Raiden
Raiden
Viandante Residente
Viandante Residente
^Sick_Boy ha scritto:Personalmente, non credo nei sogni premonitori, nella veggenza o in nient'altro di ciò che di solito si definisce "paranormale", "sovrannaturale", "trascendentale" e così via. Visto che è stato scherzosamente tirato in ballo Matrix, a quanto appena detto posso tranquillamente aggiungere che non credo nemmeno nell'esistenza di una realtà oggettiva, ovvero parto dal presupposto che tutto ciò che percepisco, definisco ed elaboro come "reale" così come tutto ciò che percepisco, definisco ed elaboro come "non-reale" (sogni, fantasie, allucinazioni ecc.) non siano altro che prodotti della mia mente. Non esiste nessun "dato oggettivo" ma solo ciò che, dopo una lunghissima serie di filtri ed interpretazioni, il mio cervello elabora come "reale/non reale", quindi un dato relativo.

Questo piccolo preambolo è per focalizzare l'attenzione su un fatto che mi sembra importante, in relazione al topic: il nostro cervello è una macchina altamente specializzata nell'assorbire, filtrare ed elaborare dati. Lo fa di continuo e la stragrande maggioranza di questi processi avviene totalmente al di fuori della nostra coscienza, ovvero: non ce ne accorgiamo minimamente. Anzi, in realtà è corretto dire che TUTTE queste operazioni sono subcoscienti, almeno nel senso che quando ci mettiamo coscientemente ad elaborare dati, cioè a riflettere, lo stiamo facendo su materiale che è già stato abbondantemente processato, filtrato, modificato.

Questo vuol dire che noi abbiamo, in effetti, un gigantesco bacino di "informazioni" disponibile, ma a cui solo in parte e molto di rado abbiamo accesso. Però attenzione: il fatto che si "escluso" dalla coscienza, non significa che se ne stia lì, fermo e placido, anzi è in continua "ebollizione".

A questo proposito voglio raccontare un aneddoto: un paio di anni fa stavo passando la settimana di capodanno in una casa in montagna insieme a mia moglie e a degli amici. Eravamo tutti in questa grande cucina e io ero ai fornelli a friggere qualcosa che adesso nemmeno ricordo cosa fosse. Ad un certo punto devo andare in bagno, un'amica prende il mio posto ai fornelli e, passando affianco a mia moglie le dico qualcosa tipo "Stai lontana dalla pentola dell'olio", il che per me è strano perché non sono esattamente un tipo prodigo di avvertimenti. Quando, un paio di minuti dopo, torno in cucina scopro -oh, meraviglia- che sono tutti molto indaffarati a pulire per terra ché la padella con l'olio bollente è precipitata dai fornelli e solo per pura fortuna non ha fritto le gambe dell'amica che aveva preso il mio posto.
Adesso, nel mentre succedeva tutto questo io ero soprattutto impegnato a ridere e scherzare con gli amici, curandomi della cucina praticamente con il "pilota automatico" e anche l'avvertimento a mia moglie era stato frutto di uno slancio momentaneo, non (coscientemente) elaborato. Solo che, rivendendolo a posteriori, c'era un enorme numero di elementi che rendeva FACILISSIMA quella "previsione": la padella era molto grande e molto vecchia, dunque parecchio ammaccata; il fornello, al contrario, era piuttosto piccolo e messo in una posizione scomoda e, ovviamente, tutto ciò rendeva la padella piuttosto instabile; inoltre, eravamo tutti tra l'alticcio e l'ubriaco andante e, come ho detto, pensavamo soprattutto ai cazzi nostri più che a fare attenzione in cucina.

L'episodio, naturalmente, ha una dinamica molto semplice ed evidente e l'ho scelto proprio perché è ampiamente illustrativo. Di fatto, io penso che le stesse dinamiche siano alla base di quasi tutti i fenomeni di "veggenza" -inclusi i sogni premonitori- che normalmente ci appaiono inspiegabili.

C'è però un'altra considerazione da fare. É esperienza frequente e largamente condivisa che, quando svolgiamo un compito particolarmente delicato -che so, trasportare un cospicuo servizio di bicchieri molto delicati- se cominciamo a pensare qualcosa tipo "attento, non farli cadere. Non farli cadere per nessuna ragione! STAI ATTENTISSIMO a NON farli cadere" le possibilità di sbatterli in terra frantumandoli in un triliardo di pezzi aumentano esponenzialmente.
In un modo simile mi è capitato di conoscere un sacco di persone che si fanno "fare le carte" e quando uno gli chiede conto di solito ottiene risposte tipo: "guarda non è che ci creda, però è incredibile come questo tizio ci azzecca sempre con le sue previsioni". Il fenomeno è esattamente lo stesso: il cervello si focalizza su qualcosa. Per cui se un "chiromante" ti dice che, entro sei mesi, entrerà nella tua vita una donna dai capelli neri, il cervello ha una specie di "marker" che lancia un segnale ogni volta che vedi una donna dai capelli neri. E, stanti così le cose, è abbastanza normale che ci vogliano sei giorni -non sei mesi- prima che nella tua vita entri "una donna dai capelli neri".
Previsioni che si autoavverano -ossia: non abbiamo previsto il fenomeno, è il fenomeno che si verifica perché lo abbiamo previsto- è una cosa che sperimentiamo in continuazione, nella nostra vita.

Quindi, ricapitolando: la possibilità di elaborare un numero di elementi infinitamente maggiore di quello di cui siamo coscienti (e quindi di fare previsioni molto più accurate di quanto pensiamo) unita ad una dinamica funzionale del cervello che tende a far combaciare i nostri comportamenti con ciò su cui siamo focalizzati, penso che possano in gran parte spiegare la fenomenologia di cui si parla qui.

Quoto in pieno....un pò lungo da leggere Sorriso Scemo ma ne è valsa la pena....

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ThanksGod
ThanksGod
Viandante Storico
Viandante Storico
Credo che sia possibile...utilizziamo solo una piccola parte del cervello, queste manifestazioni sono frutto della parte che ancora non sappiamo controllare...sono meccanismi primordiali di autodifesa, insiti nella parte primordiale del cervello...nel corso dello sviluppo del cervello si sono sviluppate aree che normalemente utilizziamo. Però ogni tanto viene alla luce questa capacità che possediamo Sogni premonitori e dejavu 73990920

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