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Il_Soldatino_di_Stagno

Viandante Affezionato

Istanbul.
Quasi trent'anni fa, ormai.
Istanbul.
Il Mondo fatato che si materializza.
Istanbul.
Senza la paura.
La magia che impregna la materia.
La Tracia.
L'antico che raggiunge il moderno.
E si fonde con esso.
E diventa cose, colori, voci, volti, musiche, sorrisi.
Le Moschee, i tappeti, i veli.
I minareti, i muezzin, i canti.
Il Gran Bazar, gli ori, i thè, il mondo.
Il Topkapi, i tesori, lo sfarzo fiabesco.
Il Bosforo, il ponte, le botteghe, i narghilè, gli aromi.
L'Asia.
La consapevolezza.
La gioia. L'Amore. La fratellanza.
Le ho sentite, viste, assaporate.
Le ho vissute quando ancora esistevano.
Non è cosa da tutti.
E' stato meraviglioso.

Shri_Radha

Viandante Affezionato

Stupendo.
Ho sempre desiderato andarci.
Com'è la gente?

Il_Soldatino_di_Stagno

Viandante Affezionato

La popolazione era straordinariamente ospitale, direi contagiosamente espansiva e cordiale.

Nel Gran Bazar ogni negozio offriva il thè (inaspettatamente non il caffè!) e lo preparava nel momento, (non era proposto come una "sfacciata" strategia di vendita), indipendentemente dall'acquisto, cosa che immancabilmente non si verificava data la nostra giovane età e le nostre conseguenziali non fiorenti finanze.

Sì, la gente era festosa.

Era un mondo diverso da quello in cui viviamo oggi.