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Un Topic per Gaber: non solo canzoni

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NinfaEco
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Viandante Ad Honorem
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è teatro? è musica? è politica? è poesia?
non so voi, ma io lo mettere qui.


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NinfaEco
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Viandante Ad Honorem
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Verità profonde.
Tutti hanno fedi forti, e non ne vedono le ombre... l'illusione che nascondono.
Siamo tutti buffi in realtà, e ancor più chi crede di non esserlo.
Siamo tutti uomini, non è poco e non ci basta.

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NinfaEco
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Viandante Ad Honorem
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Ecco come la paura crea mostri...
e quel che resta tolta la paura

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NinfaEco
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Viandante Ad Honorem
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Non so quanti abbiano iniziato ad ascoltarlo seriamente... cioè passando da un album all'altro, da un opera teatrale all'altra. Io fatico a riconoscermi in chi è perfetto ed anche in chi è troppo poetico. In Gaber non vedo questi tratti pesanti da portare ma un semplice parlare, a volte stonato e con una metrica abbastanza arrivabile, e una saggezza che sente il bisogno d'ammantarsi di intelligenza. Non ci sono fedi dove siamo, e non ci sono soluzioni. Possiamo far finta di essere sani, ammattire del tutto o imparare l'ironia.

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NinfaEco
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Viandante Ad Honorem
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Mi fa male il mondo (seconda parte) dall'album E pensare che c'era il pensiero


Mi fa male il mondo, mi fa male il mondo. Mi fa male il mondo, mi fa male il mondo… e non riesco a trovar le parole per chiarire a me stesso e anche al mondo cos'è che fa male... [parlato:] Mi fa male... mi fa male essere lasciato da una donna... non sempre. Mi fa male l'amico che mi spiega perché mi ha lasciato. Mi fanno male quelli che si credono di essere il centro del mondo e non sanno che il centro del mondo… sono io. Mi fa male... quando mi guardo allo specchio. Mi fa male anche quando mi dicono che mia figlia mi assomiglia molto fisicamente. Mi fa male per lei. Mi fanno male quelli che sanno tutto, e prima o poi te lo dicono. Mi fanno male gli uomini esageratamente educati, distaccati, formali. Ma mi fanno più male quelli che per essere autentici ti ruttano in faccia. Mi fa male essere così delicato, e non solo di salute. Mi fa male anche il fatto che basta che mi faccia male un dente... che non mi fa più male il mondo. Mi fanno male gli architetti, gli avvocati, i commercialisti! Mi fa male l'IVA, le trattenute, il 740, mamma mia come mi fa male il 740! Mi fanno male le marche da bollo, gli sportelli, gli uffici, le code. Mi fa male quando perdo la patente e gli amici mi dicono 'condoglianze'. E i funzionari... che quando vai lì e non alzano nemmeno la testa. E poi quando la alzano s'incazzano, certo, perché gli fai perdere tempo. Ti trattano male, giustamente, siamo noi che sbagliamo: l'ufficio è sempre un altro, un altro ancora, e poi le segretarie, i vicedirettori, i direttori, i direttori generali... Mi fa male l'apparato, la sua mentalità, la sua arroganza, la sua idiozia! Come sono delicato! Mi fa male il futuro dell'Italia, dell'Europa, del mondo. Mi fa male l'immanente destino del pianeta Terra minacciato dal grande buco nell'ozono, dall'effetto serra, e da tutte quelle tragedie che al momento poi... a dir la verità... non mi fanno mica tanto male. Mi fanno male gli spot. Non è la pubblicità che mi fa male, in sé. Mi fanno male, Dio bono, i culi nudi, le tette, le cosce, e tutti quei figoni sprecati per il Campari Soda! Mi fanno male i fax, i telefonini, i computer, e la realtà virtuale...anche se non so cos'è. Mi fa male l'ignoranza, sia quella di andata che quella di ritorno. Mi fa male la carta stampata, gli editori... tutti. Mi fa male che qualsiasi deficiente scriva un libro. E poi lo promuove,firma la copertina, entra in classifica: I°, 2°, 3°... Borges 37°! Mi fanno male le edicole, i giornali, le riviste coi loro inserti: un regalino, un opuscolo, una cassetta, un gioco di società… "un cappuccino e una brioches". Mi fanno male quelli che comprano tutti i giornali. Non mi fa male la libertà di stampa. Mi fa male la stampa! Mi fa male che ci sia ancora qualcuno che crede che i giornalisti si occupino di informare la gente. I giornalisti, che vergogna! L'etica professionale, il sacrosanto diritto all'informazione. Cosa mettiamo oggi in prima pagina. "Ma sì, i morti della Bosnia, è un po' che non ne parla nessuno!" Tutto, tutto così, mica scelgono le notizie più importanti, no, quelle che funzionano, che rendono di più... per le loro carriere, per i loro meschini tornaconto, i loro padroni, padroncini... Mi fanno male le loro facce presuntuose e spudorate. Mi fa male che possano scrivere liberamente e indisturbati tutte le stronzate che vogliono! È questa libertà di stampa che mi fa vomitare. Come sono delicato! Mi fa male chi crede che ci sia ancora qualcuno che pensa agli altri. Mi fanno male quelli che dicono che gli uomini sono tutti uguali. Mi fanno male anche quelli che dicono che 'il pesce più grosso mangia il pesce più piccolo'. Mi farebbe bene metterli nella vaschetta delle balene. Mi fa male la grande industria, la media industria mi fa malino, la piccola non mi fa praticamente niente. Mi fa male non capire perché a parità di industriali stra miliardari, un operaio tedesco guadagna 2.800.000 lire al mese ed uno italiano1.400.000. Ma l'altro 1.400.000, dov'è che va a finire? Mi fanno male i ladri, quelli privati ma anche quelli di Stato. Mi fa bene quando li prendono, quando li arrestano, quando viene fuori tutto quello che sapevamo! Dopo un po' però mi annoio. Mi fa male che l'Italia, cioè noi, cioè io, abbiamo due milioni di miliardi di debito. Questo lo sappiamo tutti. Ce lo sentiamo ripetere continuamente. Sta cambiando la nostra vita per questo debito che abbiamo. Ma con chi ce l'abbiamo? A chi li dobbiamo questi soldi? Questo non si sa. Questo non ce lo dicono. No, perché se li dobbiamo a qualcuno che non conta... va be', gli abbiamo tirato un pacco ed è finita lì. Ma se li dobbiamo a qualcuno che conta... due milioni di miliardi!Prepariamoci a pagare in natura. Mi fa male… mi fa male accendere la televisione, stare lì davanti e non riuscire a spegnerla, vedere fino a che punto... non c'è fondo, non c'è fondo. La gente che telefona, gli sponsor, i giochini demenziali, i presentatori che ridono. E le dentiere, gli assorbenti, preservativi, i Gabibbi, belli spigliati, spiritosi, tutti completamente a loro agio...che si infilano le dita nelle orecchie e che si grattano i coglìoni. Sì, tutti questi geniali opinionisti... che litigano, gridano, si insultano... questi coraggiosi lecca culo travestiti da ribelli! Mi fa male, mi fa male che si parli fino alla nausea di quante reti...una a te, una a me.... pubbliche, private... e le commissioni, igaranti, i regolamenti... senza mai parlare di quella valanga di merdache ogni giorno mi entra in casa! Che poi io sono anche delicato, l'ho già detto! Mi fa male la violenza. Mi fa male la sopraffazione, la prepotenza,l'ingiustizia. A dir la verità mi fa male anche la giustizia. Un paese che ha una giustizia come la nostra non sarà mai un paese civile. Una giustizia che fa talmente schifo che se una volta in cinquan'anni per caso, o per chissà quale magica ragione, i magistrati fanno il loro normale dovere diventano tutti… Giuseppe Garibaldi. Mi fanno male anche i collaboratori di giustizia, i pentiti… gli infami, insomma… che dopo aver ammazzato uomini, donne e bambini fanno l'atto di dolore: tre Pater Ave e Gloria e chi s'è visto s'è visto. Mi fa male la Sicilia. Magari mi facesse male solo la Sicilia. Mi fa male anche la Lombardia, il Piemonte, la Toscana, il Veneto. Roma! Mi fa male che 'tutto' sia mafia. Mi fa male non capire perché animali della stessa specie si ammazzino tra loro. Mi fa male chi muore in Jugoslavia. Chi muore in Somalia, in Ruanda, in Palestina. Mi fa male chi muore. Mi fa male chi dice che gli fa male chi muore e fa finta di niente sul traffico delle armi che è uno dei pilastri su cui si basa il nostro amato benessere. Mi fa male la mafia bianca, quella dei dottori, delle medicine, degli ospedali, dei professori, dei primari. Mi fa male chi specula sulla vita della gente. Sì, quelle brave persone che ti fanno fare le analisi, anche se non ne hai bisogno, e ti mandano dall'amico specialista, tutto un giro, uno scambio d'affari, una grande abbuffata di pazienti. Sì, tutti quegli avvoltoi che si buttano sui moribondi per tirargli fuori gli ultimi spiccioli: i chirurghi dal taglio facile e redditizio... quelli che tagliano tutto, gambe,braccia... e quando non ne hanno abbastanza... testicoli, ovaie, seni,uteri! Che gliene frega di un utero in più o in meno! Certo, mi fa male il cancro. Ma mi fa più male che il cancro sia il più grosso affare economico del secolo. Mi fa male chi crede che ci sia ancora qualcuno che pensa agli altri. Mi fa male qualsiasi tipo di potere, quello conosciuto, ma anche quello sconosciuto, sotterraneo, che poi è il vero potere. Mi fanno male le oscillazioni e i rovesci dell'alta finanza. Più che male mi fanno paura, perché mi sento nel buio, non vedo le facce. Nessuno ne parla, nessuno sa niente: sono gli intoccabili. Personaggi misteriosi che tirano le fila di un meccanismo invisibile, talmente al di sopra di noi da farci sentire legittimamente esclusi. È lì, in chissà quali magici e ovattati saloni che, a voce bassa e con modi raffinati, si decidono le sorti del nostro mondo: dalle guerre di liberazione, ai grandi monopoli, dalle crisi economiche, alle cadute dei muri, ai massacri più efferati. Mi fa male quando mi portano il certificato elettorale. Mi fa male la democrazia, questa democrazia che è l'unica che io conosco. Mi fa male la prima repubblica, la seconda, la terza, la quarta. Mi fanno male i politici, più che altro… tutti, sempre più viscidi,sempre più brutti. Mi fanno male gli imbecilli, i ruffiani. E come sono vicini a noi elettori, come ci ringraziano, come ci amano. Ma sì, io vorrei anche dei bacini, dei morsi sul collo... per capire bene che lo sto prendendo nel culo. Tutti, tutti, l'abbiamo sempre preso nel culo... da quelli di prima, da quelli di ora, da tutti quelli che fanno il mestiere della politica. E mi fa male che ci sia qualcuno che crede ancora che 'loro' facciano qualcosa per noi, per le nostre famiglie, per il nostro futuro. No, non c'è una scelta, una scelta politica che sia fatta pensando a cosa serv eal Paese. No, solo quello che conviene di più al gruppo, al partito...Per contare di più, per avere più potere. Certo, lo fanno solo per se stessi, per il loro schifosissimo interesse personale. Farebbero qualsiasi cosa, venderebbero i colleghi, gli amici, i figli.Cambierebbero colore, nome, nazionalità, darebbero delle coltellate ai compagni di partito pur di fottergli il posto. Non c'è più niente che assomigli all'esilio, alle lotte, alla galera. C'è solo l'egoismo incontrollato, la smania di affermarsi, il denaro, il potere, l'avidità più schifosa! E voi credete ancora che contino le idee? Ma quali idee... La cosa che mi fa più male è vedere i nostri figli con la stanchezza anticipata di ciò che non troveranno. E mi fa ancora più male sentire che la colpa è anche nostra. Sì, abbiamo lasciato in eredità forse un normale benessere, ma non abbiamo potuto lasciare quello che abbiamo dimenticato di combattere e quello che abbiamo dimenticato di sognare. Una sconfitta definitiva?... No, non credo proprio. Se è vero che questa è la nostra realtà, guardarla in faccia non può far male a nessuno.Basta non farsi prendere dalla stupidità dello sconforto. È la non consapevolezza che crea malesseri nascosti e uccide per delega. Se un uomo conosce con chiarezza il suo male, qualsiasi esso sia, ha anche la forza per combatterlo. Bisogna assolutamente trovare il coraggio di abbandonare i nostri meschini egoismi e cercare un nuovo slancio collettivo, magari scaturito proprio dalle cose che ci fanno male, dalle insofferenza comuni, dal nostro rifiuto. Perché un uomo solo che grida il suo no, è un pazzo.Milioni di uomini che gridano lo stesso no, avrebbero la possibilità di cambiare veramente il mondo. Mi fa male il mondo mi fa male il mondo. Mi fa male il mondo mi fa male il mondo... Mi fa bene comunque credere che la fiducia non sia mai scomparsa e che d'un tratto ci svegli un bel sogno e rinasca il bisogno di una vita diversa. Mi fa male il mondo, mi fa male il mondo... Mi fa bene comunque illudermi che la risposta sia un rifiuto vero e che lo sfogo dell'intolleranza prenda consistenza e ridiventi un coro. Mi fa male il mondo, mi fa male il mondo. Ma la rabbia che portiamo addosso è la prova che non siamo annientati da un destino così disumano che non possiamo lasciare ai figli e ai nipoti. Mi fa male il mondo, mi fa male... Mi fa male il mondo, mi fa male il mondo... Mi fa bene soltanto l'idea che si trovi una nuova utopia… litigando col mondo

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NinfaEco
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Viandante Ad Honorem
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La paura dall'album Polli di allevamento


E camminando di notte nel centro di Milano semi deserto e buio e vedendomi venire incontro l'incauto avventore, ebbi un sobbalzo nella regione epigastrico-duodenale che a buon diritto chiamai paura, o vigliaccheria emotiva. Sono i momenti in cui amo la polizia. E lei lo sa, e si fa desiderare. Si sente solo il rumore dei miei passi. Avrei dovuto mettere le Clark. Cappello in testa e impermeabile chiaro che copre l'abito scurissimo,l'uomo che mi viene incontro ha pochissime probabilità di essere Humprey Bogart. Le mani stringono al petto qualcosa di poco chiaro. Non posso deviare. Mi seguirebbe. Il caso cane-gatto è un esempio tipico: finché nessuno scappa non succede niente. Appena uno scappa, quell'altro…sguishhh. Ed è giusto, perché se uno scappa deve avere una buona ragione per essere seguito. Altrimenti che scappa a fare? Da solo? In quel caso si direbbe semplicemente 'corre'… E se poi lui non mi seguisse non hovoglia di correre come un cretino alle due di notte per Milano… senza le Clark. Continuo per la mia strada. Non devo avere paura. La paura è un odore e i viandanti lo sentono. Sono peggio delle bestie questi viandanti… è chiaro che lo sentono. Ma perché sono uscito? Non si è mai abbastanza paurosi. Avrei dovuto chiudermi in casa e scrivere sulla porta: "Non ho denaro" a titolo di precauzione, per scoraggiare ladri e assassini. E lo strangolatore solitario? Quello se ne frega dei soldi. Dovrei andare a vivere in Svizzera. Non si è mai abbastanza coraggiosi da diventare vigliacchi definitivamente. Ma l'importante ora è andare avanti, deciso. Qualsiasi flessione potrebbe essere di grande utilità al nemico. La prossima traversa è vicina e forma un angolo acuto. Nessuno sa cosa c'è dietro l'angolo.Questa qui dell’angolo m'è sempre sembrata una cazzata e invece è importante, vedi?! Però sento che lo potrei raggiungere, l'angolo. Ma il nemico avanza, allunga il passo… o è una mia impressione? Ricordati del cane e del gatto. Anche lui ha paura di me, è una legge.Devo puntargli addosso come un incrociatore, avere l'aria di speronarlo… ecco, così. È lui che si sposta… disegna una curva. No, mi punta. Siamo a dieci metri, tengo gli occhi bassi ma lo vedo benissimo: è un uomo enorme, misterioso, le mani al petto stringono un grosso e pesante libro. Oh oh oh… un libro! Guarda come lo tiene… Chi crede di fregare.Una bomba… certamente una bomba, confezionata dentro un breviario. Uhhh, come son furbe le forze del male! Eccolo, è a cinque metri, due metri,addio è finita, sono un eroe nazionale… [segue lentamente con lo sguardo una persona che gli passa accanto]… [con un sospiro di sollievo] Era un pastore anglicano. [esplode furibondo] Mi sono sempre stati sul cazzo i pastori anglicani!Presuntuosi, imponenti, spavaldi! Viva la chiesa cattolica! Viva ilpapa!

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NinfaEco
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Viandante Ad Honorem
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Quando si è un po' filosofi non si sogna mai a caso.
Ero una specie di Diogene... con una lampada in mano. In un posto che poteva essere Roma. Cercavo l'uomo in questo sgretolamento...
Sento cantare da lontano... Sarà Claudio Villa. Si avvicina... Non era Claudio Villa... più moderno. Era Gesù! Cristo!
Bello, luminoso, stupendo, capelli lunghi, un filino di neon intorno... che fa: bzzzz... L'avrei baciato. No, gli porta male.
"Maestro, qui è un disastro, manca lo spirito! Guardi, guardi, lei che se ne intende".
"Figliolo, non avete capito niente!" credevo fosse più gentile, "Non è una problema di spirito. Il segreto... sta nel corpo".
Com'è semplice, lapidario... sempre stato. Si capisce tutto, altro che Hegel!
"Sì, maestro, d'accordo, via lo spirito..." Toh, Hegel! "Ma anche come corpo qui... catastrofe! L'ha letto l'IO DIVISO... catastrofe".
"E io, ai miei tempi, cosa credi abbia trovato? La decadenza, lo sfasciamento... io me ne intendo di sfaceli. (canta) Oh, oh Roma!"
Spiritoso Gesù, sempre col dito alzato. Ho capito da chi ha preso Montini!
"Ascolta Gesù, non riesco a farti capire, forse sei un po'... insomma, sono passati un po' di anni. E poi tu non hai mai capito un granché di storia. Non te ne fare una croce. Sì, insomma, anche noi si tenderebbe all'interezza del corpo. Solo che le nostre condizioni storico-politiche... va be', e arabo per te... insomma l'educazione, la repressione...".
Mi interrompe:
"Ti capisco, ti capisco figliolo. Anch'io ci ho avuto un padre autoritario. Mia mamma mi lasciava far tutto... e mi sono sganciato. Mi sono occupato dell'uomo, mica astrazioni, e ho fatto tutto un lavoro sul corpo... Guarda qui!" (fa vedere le mani)
"La Madonna! Cioè, Gesù, fatti vedere!... Non nel senso... voglio dire, fatti capire. Tu non sei famoso per il corpo, sei famoso... insomma... sei un po' evanescente".
"Ma che evanescente! Sono corporeo... io. Non ci ho niente di divino. Non mi ha mai sfiorato neanche l'idea. Io vivo".
"Ma questo rovescia tutto!"
"Era ora! Io vivo, parlo anche poco, non è vero quello che dicono. Faccio delle cose... semplici... come respirare... un'energia naturale dentro di me, mica fuori. Quella ce l'ha il mio babbo, dicono. Non ho mai parlato di anime, io. Ho fisicizzato tutto. Basta guardare come mi muovo: sono l'unico che sa camminare in un prato".
Oh mamma, come si muove bene! È tutto corpo. Bello, bello senz'anima... come noi.
"Eh no. Voi siete brutti, stupidi, ideologici, mentali. Voi, anche quando parlate di corpo, siete testacchioni, distaccati. Aandate sempre di testa. Andate di corpo!".
"Sì, sì, ma ci siamo mossi. Credi che non ce l'abbiamo il problema di fisicizzare?".
"Le ho sentite, le ho sentite le tue storielle: magiare un'idea..." e ride.
"Cosa ridi?" E lui ride ancora.
"E io cosa volevo dire con la comunione? L'idea... che ti entra nel corpo. Non avete capito un'ostia! Le ho dette duemila anni fa, quelle stupidate lì. E quell'altra: chiedo scusa se parlo di mia mamma... Ho sempre parlato... di pane, io... di roba semplice. Mica teologia. È che dopo non li agguanti più. Ti credono troppo, ti capiscono male. La colpa è di quei matti che, con la scusa del mio nome, vanno, vanno, vanno, di testa fanatici, scalmanati, ne fanno di tutti i colori in giro per il mondo". E canta: "Il delirio!"
Però, che orecchio! "Sì, sì, ma anche tu sei sicuro che... un po' di ideologia... no?... Quando hai detto a San Pietro... di mettere... sì... la pietra?..."
"Eh sì, lì ho fatto una cazzata! È per mio padre, sai. Non ci ha mai avuto una casa. Però bella, eh?... solida. Un chiesone che non finisce mai. Perché se uno fa le cazzate, perlomeno che le faccia bene! Se penso a voi... mi fate pena. Ogni sei mesi... una chiesettina... Poi crolla... un'altra chiesettina... un'altra... Non vi dura niente la roba!".
"Certo, perché crediamo nel movimento, noi!".
"E allora, perché fate le chiesine?".
"Già. E come si fa a non farle? Me lo dica maestro".
"Figliolo, cerca di sognarti Marx. Mi dispiace, io ci ho il mio specifico ". E sta per andarsene... " Oh, oh, Roma!"
"No, no! Un momento, maestro! Qui l'uomo muore!".
"E be'? Che c'è di male. Tanto risorge, no? La resurrezione del corpo... Semplice!... Buona Pasqua!"

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NinfaEco
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Viandante Ad Honorem
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Quando si è un po' filosofi non si sogna mai a caso.
Ero una specie di Diogene, con una lampada da duemila Watt, una macchina fotografica, e cercavo in un posto che poteva essere Milano.
Sento una voce nella nebbia che mi fa:
"Così non fotograferai mai niente!"
"Chi siete?"
Lui: "Un tedesco di passaggio". Esce dalla nebbia un bel signore con la barba e si presenta: "Piacere, Carlo Marx".
Oeh!... (stupore)
"Vedi ragazzo..." Come ragazzo?... Mi chiamano tutti compagno, arriva questo... e cambia il vocabolario un'altra volta. "...non basta una macchina fotografica con un obiettivo giusto... Tu sbagli i tempi, credimi. Io ho una certa esperienza della roba che si muove!" E questo è vero. "Dunque, come si muoveva il tutto ai miei tempi? Guarda, qui c'era il capitale, qui le classi, la borghesia eccetera eccetera". E io: flash!
Simpatico Marx quando si scalda... Sembra un paparazzo! Però mi permetto di dirgli: "Anche noi, capitale, classi, borghesia... flash!"
"Bravi!"
"Grazie!" Ho capito dopo che bravi voleva dire ciglioni... Affettuosamente, si intende.
"Bravi, la borghesia... non c'è più. O meglio, non conta... Sbriciolata!"
E no, qui mi incazzo... Non c'è più... Oh dio, non c'è più la borghesia!... Che detto da lui fa anche rabbia, perché uno dice: ci ha preso per il culo fino adesso.
E io: "Ma i padroni, i capitalisti?"
Lui guarda, bello, con quegli occhi che vedono tutto: "I padroni, i capitalisti... non li vedo... nel senso che... stanno diventando impersonali."
"Puttana miseria! Ma io ho bisogno di aggrapparmi a qualcosa, ho bisogno di punti fermi!"
"Allora dovevi parlare con Gesù!"
"Già fatto grazie... Ma mi dica, maestro... la lotta di classe... la lotta di classe... lasciamo almeno la lotta di classe!"
Lui, calmo: "La lotta di classe..."
"Più svelto maestro!..."
"La lotta di classe sarebbe ancora giusta..."
"Ooh!..."
"...se fossero chiare le classi!"
"Come non son chiare le classi!?... Allora non sei marxista! Scusa se mi incazzo, Marx... ma mi sembri un po' spappolato. E l'imperialismo, l'imperialismo?"
"Mah!..." Com'è calmo, Marx!
"Dài, l'imperialismo?!..."
"Mah... Ne parlavo con Lenin. È lassù che lo guarda... Lui ci è fissato! Dice che ne ha un'immagine un po' sfuocata. Parla di Pax... di Pax Americana... Dice che la pace è peggio della guerra".
"Sì, questo l'ha detto anche il matto dei certificati. E poi, e poi... non vedete più niente? Cosa guardi, ora, cosa guardi se non c'è più niente?"
"Non è vero, la lotta c'è ancora. Anzi, i nemici ci sono più di prima. Ma si presentano in un altro modo. È tutto più... La vedi la produzione? Era così... una bambina. Com'è cresciuta! Che salute! Me la ricordo, io... una bambina con i padri che... fai questo, fai quello!... Roba da matti. Una donna, autonoma, va da sé, va da sé. Bisogna fare qualcosa... " Tira fuori una Leika col soffietto... " ...bisogna fare qualcosa, flash! È tutto più... flash!... sì, certo.... flash! Interessante... flash! ho capito... E' tutto più..."
E il vecchio se ne andò ancheggiando, lasciandomi nell'angoscia più assoluta. " Il rullino, il rullino!... Non andare via!... Il rullino... spediscimelo! "
Maledetto testardo, fissato, anche con l'arteriosclerosi viene qui, vede che tutto si muove, scatta a un cinquecentesimo... è una mania, una mania! Ci avevo le idee chiare, precise...
"Scrivimi! Sì, scrivimi qualcosa!"
Che se no, magari, tra una decina d'anni, uno si alza una mattina e, senza saperlo, si trova lì davvero senza borghesia, senza classi, senza padroni... ma nella merda più di prima!

9
luci62
luci62
Viandante Mitico
Viandante Mitico
scusa Ninfa,sembri conoscere bene Gaber.
magari sai dirmi il titolo di una sua canzone.
ricordo bene solo la strofa finale,che dice
"ma con tutte le libertà che avete,volete anche la libertà di pensare?"
grazie:--.--:

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Zingara
Zingara
Viandante Residente
Viandante Residente
Volevo aprirla io questa discussione !
Scherzo  KleanaOcchiolino 

11
Hara2
Hara2
Viandante Storico
Viandante Storico
luci62 ha scritto:
ricordo bene solo la strofa finale,che dice
"ma con tutte le libertà che avete,volete anche la libertà di pensare?"
grazie:--.--:

E' un recitato che negli spettacoli, e non nel disco, veniva messo in scena generalmente prima della canzone "Si può"

Spoiler:

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