Si rivolgono a Papa Francesco dandogli del tu, gli raccontano di essere "coinvolte sentimentalmente con un sacerdote o religioso" e gli chiedono di rivedere la legge del celibato. Il tutto in una lettera che ventisei donne hanno deciso di firmare con il nome di battesimo e l'iniziale del cognome o la città di provenienza. Ma, come spiega il sito Vatican Insider, che per primo ha reso nota la missiva, "nella raccomandata inviata in Vaticano c'era un cognome e recapiti telefonici", a significare l'autenticità di un gesto che vuole portare all'attenzione del Papa una realtà che, se in Italia ha numeri esigui, in altri Paesi (Austria o Germania) è considerevole. Le firmatarie si definiscono "un piccolo campione" e affermano di parlare a nome di tante che "vivono nel silenzio".
Bergoglio non si è mai espresso in favore della cancellazione della tradizione latina del celibato. Ma, anche da arcivescovo, ha sempre chiesto ai preti coerenza. "Come tu ben sai - hanno scritto le donne - sono state usate tantissime parole da chi si pone a favore del celibato opzionale, ma forse ben poco si conosce della devastante sofferenza a cui è soggetta una donna che vive con un prete la forte esperienza dell'innamoramento. Vogliamo, con umiltà, porre ai tuoi piedi la nostra sofferenza affinché qualcosa possa cambiare non solo per noi, ma per il bene di tutta la Chiesa".
Benedetto XVI nel 2009, con la costituzione apostolica "Anglicanorum coetibus", istituì gli ordinariati anglo-cattolici e stabilì, soltanto per loro, la possibilità di "ammettere caso per caso all'ordine sacro del presbiterato uomini coniugati, secondo i criteri oggettivi approvati dalla Santa Sede".
Siamo alla fiera del ridicolo