È diverso, l'infliggersi dolore porta a soffrire per brevi attimi, ma qui occorre roba duratura.
Lo sapevi che alcuni giocatori, per ingolosire la fortuna, s'infliggono sofferenza con strumenti occulti come cilici nascosti sotto gli abiti o pinze a molla sotto le palle?

Hanno imparato tutti dagli agenti segreti catturati dal nemico.
Che per non subire il lavaggio del cervello, si distraggono facendosi del male.
Qualcuno anche ci resta, e il bello è che lo volevano vivo.

Che brutti ricordi che hai

A parte gli scherzi, lui ha davvero dei brutti ricordi. È riuscito solo in parte a resistere alle disgrazie che ha passato, e dei segni che gli sono rimasti alcuni sono palesi.

Eh, ma tu aiutandolo non l'aiuti. Poco importa la profondità delle ferite subite dalla sfera psicologica, quando la loro conseguenza acuisce l'acume. Solo su questo ripido versante PorceDi è stato penalizzato, ma vedrai che appena smette di rotolare in basso non gli resterà che risalire. Il Cielo non abbandona nessuno (ma qui si rischia di entrare nel regno delle ipotesi fantasiose). Forse sarebbe meglio dire che se dimentica qualche anima non è condannabile, con tutto il bene che fa

Infatti nessuno lo sta aiutando, né lui chiede aiuto a qualcuno. Ma adesso non è certo così in basso com'era quando ha cominciato il suo viaggio.

Io gioco sempre, disposto come sono a ballare pure sul mio cadavere, pur di scherzare su qualcuno o qualcosa. Con te e tuo nipote non diversamente che con altri. Neppure sono infastidito dal vostro non condividere le cose che espongo, mi sarei seriamente allarmato del contrario. Anche se non pare io non scrivo per convincere, essendo certo che facendolo danneggerei al posto di aiutare. Convincere significa sostituire un credo con uno che varrebbe meno di quello invecchiato. Io scrivo per immaturità personale, la mia, s'intende. Altre sono le cose che contano e una carezza vale più di mille parole, quando quelle parole non sono, a loro volta, carezze. È raro che io distribuisca carezze e quando lo faccio faccio anche in modo che non si veda.

D'accordo, scrivi per tua immaturità personale.
Ma l'immaturità di per sé non è una motivazione.
Chiarisci il tuo pensiero, o inventane un'altra.

Io scrivo perché non so tacere, soprattutto quando tacere sarebbe essenziale.
Credo che così non ci debbano essere più dubbi su cosa io intenda dire.
Vale anche per questo ultimo scritto.

L'immaturità è sempre una motivazione che può prolungare lo stare appeso di un frutto al ramo che vorrebbe disfarsene.

Invece i dubbi restano, perché tu scrivi come Palmiro Cangini parla.
E tu saresti il frutto o il ramo?

Sono l'albero. Io scrivo come scrivo perché somiglio al mio scrivere, almeno nella parte peggiore di me. Sono un poco retrò nello stile perché devo bilanciare un avanguardismo letterario che sconcerterebbe i lettori di immaginette sacre. Io scrivo soprattutto per loro.

Prima dici che scrivi per immaturità personale, poi perché non sai tacere, poi per i lettori di immaginette sacre.
Manca solo che ti ci costringa l'Assoluto, con una penna a canne mozze puntata alla tempia, e poi siamo a posto.

Come mai leghi tra loro cose di cui poi non noti il legame?
Il non saper tacere denota un'immaturità adatta ai lettori di immaginette sacre.
L'Assoluto è Libertà assoluta e mai potrebbe costringere qualcuno contraddicendo Sé Stesso, altrimenti con te l'avrebbe già fatto...