Il pittore veneto Pàris Bordón (1500 – 1571), noto anche come Paris Bordone, perché firmava i suoi quadri con il disegno del bordone, il bastone del pellegrino, lavorò anche con Tiziano.
Nel 1525 circa dipinse su tela questo noto quadro titolato “Gli amanti” o “Amanti veneziani”, conservato a Milano nella Pinacoteca di Brera.
Raffigura il momento centrale del patto nuziale, secondo la prassi dell’epoca. Il terzo personaggio, che si vede sullo sfondo, sarebbe il testimone delle nozze, che guarda verso lo spettatore anziché verso i due.
Il promesso sposo tocca con le dita della mano destra la spalla della donna; lei poggia la sua fronte sullo zigomo dell’amato e guarda avanti in modo distratto.
In basso, lui con la mano sinistra le porge una catena d’oro, simbolo di unione, simbolo ribadito dalla cintura con grani dorati indossata dalla donna.
La figura della donna evoca alcuni ritratti femminili di Tiziano; invece i colori e la gestualità rimandano a Giorgione.
Nel 1525 circa dipinse su tela questo noto quadro titolato “Gli amanti” o “Amanti veneziani”, conservato a Milano nella Pinacoteca di Brera.
Raffigura il momento centrale del patto nuziale, secondo la prassi dell’epoca. Il terzo personaggio, che si vede sullo sfondo, sarebbe il testimone delle nozze, che guarda verso lo spettatore anziché verso i due.
Il promesso sposo tocca con le dita della mano destra la spalla della donna; lei poggia la sua fronte sullo zigomo dell’amato e guarda avanti in modo distratto.
In basso, lui con la mano sinistra le porge una catena d’oro, simbolo di unione, simbolo ribadito dalla cintura con grani dorati indossata dalla donna.
La figura della donna evoca alcuni ritratti femminili di Tiziano; invece i colori e la gestualità rimandano a Giorgione.