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Enne.

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xmanx
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Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
Immagini, fotogrammi che si sovrappongono uno sull'altro. Un taxi arriva nella notte: "Sono perfetta stasera" - dice salendo. Suppongo di sì. Credo di sì. Anzi, sì. Senza alcun dubbio. Il vestito rosso è un velo leggero, sulla pelle vellutata. Il suo odore è una droga, le sue labbra sono gustose come caramelle. "Il vestito che mi hai preso mi piace tantissimo". Piace molto anche a me - penso. E' impossibile resistere a tutto questo.

Il taxi si ferma davanti a un raggio di luce, adagiato sul mare. Per entrarvi occorre scendere leggermente, camminando su un breve tratto di piano inclinato. Durante la discesa, Enne si muove incerta sui tacchi, aggrappata al mio braccio. Poi camminiamo su un pavimento di vetro, l'acqua è immobile sotto di noi. E' come essere sospesi nell'aria, sospesi nel tempo, sospesi in un sogno. I minuti trascorrono lenti e i nostri sguardi si incrociano più volte. All'improvviso Enne si scioglie in un sorriso leggero: "Sono felice" - mi dice guardando l'orizzonte. Sono contento per te - penso. Io non lo sono mai.

Non riesco più a sopportare tutto questo; la strada è sbarrata e non riesco più a sopportarlo. Forse c'è un'altra via, forse dovrei cercarla e percorrerla. Le lacrime mi riempiono gli occhi, tanto che a stento riesco a trattenerle. E' questa una storia da raccontare? Non lo so. Ora vedo solo frammenti ritagliati a caso da pellicole diverse. Fotogrammi rubati a una storia possibile. Sfilo e lascio cadere per terra quel velo rosso e osservo la sua pelle vellutata alla luce della luna. Quel corpo, Dio! Quel corpo! Il suo odore è una droga, le sue labbra sono gustose come caramelle.

Sogno di una notte d'estate, in pieno inverno. Perchè ogni notte vera è estate, anche in inverno.

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