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Media e Sessualità: gli effetti di un bombardamento a tappeto

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Shri_Radha
Shri_Radha
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
Esternare le proprie emozioni è una cosa difficile in un mondo che non mette l'autenticità al primo posto tra i valori più importanti.
In più l'essere umano è pigro e preferisce lasciarsi rassicurare da schemi. Queste caratteristiche si intrecciano ad una sovraesposizione mediatica del sesso creando un immaginario e una serie di luoghi comuni sessuali assolutamente deleteri per un essere umano .
D'altronde il sesso è così strumentalizzato perchè pare faccia apprezzare prodotto e pubblicità di più, incrementando le vendite e facendo fidelizzare al marchio. Gli uomini sarebbero i più sensibili.

http://www.conversazionimarketing.com/marketing/pubblicita-e-sesso-nudo-vendere-di-piu/

La sessualità fa parte della sfera intima , si collega direttamente con l’affettività, che è parte essenziale dei processi educativi ed elemento integrante dell’equilibrio psichico. Quindi il suo uso strumentale può configurarsi come un reale atto di violenza poichè viene condottoo in modo che la volontà ( di ricevere o no tali stimoli)sia aggirata.
Per questo trovo appropriato il termine “pornografia delle emozioni”. L’intimità, in cui si radicano la nostra identità personale e la nostra libertà d’individui, cessa di essere custodita come un fatto privato e si annulla il confine tra profondità e superficie, tra un dentro e un fuori. Il personale diventa pubblico e diviene inespressivo. In questo processo di omologazione anche il corpo e la sessualità diventano proprietà comune.
La carica della sessualità si diluisce e si disperde e il corpo spogliato diventa emotivamente inespressivo, si desessualizza, assume un carattere irreale, diventa sfuggente e astratto.
Il risultato è che qualcosa che diventa normale non attrae più e ciò che possiamo trovare ovunque, ossessivamente disponibile, spegne il desiderio ed esclude la curiosità della scoperta.

Queste cose mi suscitano alcune riflessioni. Vorrei sapere cosa ne pensate e cosa fanno pensare a voi.

1-Questa forma comunicazione emotiva è figlia di una cultura che ha da sempre vissuto la sessualità come un pericolo e un peccato, scindendo le emozioni.

2-Rende più difficile che in passato gestire la propria vita perchè ostacola la conoscenza. La ostacola perchè priva di parametri, di tempi e di spazi adeguati a percepire e codificare le esperienze

3- I giovani sono saturi di stimoli sessuali prima di aver vissuto il sesso sul proprio corpo. Questo li spinge a non darsi il tempo di scoprire, ad essere più precoci ma più distaccati emotivamente dal sesso.

4- La sovraesposizione a stimoli sessuali crea problemi a letto. La donna e l'uomo non si capiscono perchè ciascuno vede nell'altro un bambolotto che deve inscenare certe cose e ciascuno non sente in se il diritto all'inesperienza, al pudore e alla timidezza. Il sesso diventa un meccanismo. Frigidità e ansia da prestazione per tutti.

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xmanx
xmanx
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
Concordo con la tua analisi....anche se - onestamente - devo dire che sono troppo abituato a cercare e trovare le mie strade per lasciarmi condizionare più di tanto dal cosiddetto "pensiero unico". E' vero che c'è un "bombardamento mediatico" di un certo tipo....ma è altrettanto vero che conosciamo tutti i trucchi della comunicazione e - credo - abbiamo tutti una cultura di base sufficiente per smascherarli e non lasciarci influenzare.

E, soprattutto, c'è una cosa. In un letto, alla fine, si è uno di fronte all'altra. Al di là di qualunque condizionamento possibile c'è tempo e spazio per comunicare e dialogare. Ed anche per crescere ed imparare. Se non lo si fa è perchè, in fondo, non si vuole farlo. Anche perchè se abbiamo paura del giudizio di colui o colei che abbiamo vicino....bè, credo sia meglio lasciar perdere.

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NinfaEco
NinfaEco
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
xmanx ha scritto:
E, soprattutto, c'è una cosa. In un letto, alla fine, si è uno di fronte all'altra. Al di là di qualunque condizionamento possibile c'è tempo e spazio per comunicare e dialogare. Ed anche per crescere ed imparare. Se non lo si fa è perchè, in fondo, non si vuole farlo. Anche perchè se abbiamo paura del giudizio di colui o colei che abbiamo vicino....bè, credo sia meglio lasciar perdere.

Questo è profondamente vero.
Però credo che se ragioni così è perchè sei stato capace di conservare una certa apertura, cosa non da tutti.
Io da donna sono profondamente irritata con la perfezione dei corpi costantemente propinata dai media. La bellezza di una donna, la sua sensualità è una cosa complessa e carnale. Io non mi riconosco per niente in un corpo di plastica sempre desiderante.

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xmanx
xmanx
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
NinfaEco ha scritto:
Questo è profondamente vero.
Però credo che se ragioni così è perchè sei stato capace di conservare una certa apertura, cosa non da tutti.
Io da donna sono profondamente irritata con la perfezione dei corpi costantemente propinata dai media. La bellezza di una donna, la sua sensualità è una cosa complessa e carnale. Io non mi riconosco per niente in un corpo di plastica sempre desiderante.
Viviamo un'epoca di plastica.
Detto questo...è anche vero che ciascuno ha il proprio concetto di bellezza.

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^Sick_Boy
^Sick_Boy
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
Oh, mi piace un sacco questo topic!

Shri_Radha ha scritto:
1-Questa forma comunicazione emotiva è figlia di una cultura che ha da sempre vissuto la sessualità come un pericolo e un peccato, scindendo le emozioni.

Verissimo. Del resto, questa forma di comunicazione vive di un paradosso: da un lato il bombardamento mediatico di contenuti sessuali, dall'altro il rinvigorimento di integralismi ideologici sessuofobici e "normalizzanti" (intolleranza per gli omosessuali, disrispetto per i loro diritti, nuova aggressività della chiesa -e non solo- nel difendere la sessualità "normale" contro le sessualità "deviate" ecc.).

Shri_Radha ha scritto:2-Rende più difficile che in passato gestire la propria vita perchè ostacola la conoscenza. La ostacola perchè priva di parametri, di tempi e di spazi adeguati a percepire e codificare le esperienze

Indubbiamente. A questo rispondo tra qualche rigo, perchè si ricollega molto direttamente a

[quote="Shri_Radha]"3- I giovani sono saturi di stimoli sessuali prima di aver vissuto il sesso sul proprio corpo. Questo li spinge a non darsi il tempo di scoprire, ad essere più precoci ma più distaccati emotivamente dal sesso. [/quote]

In realtà, un avvicinamento al sesso più precoce non è necessariamente un male, anzi, può essere una fantastica opportunità. Peccato che -visti gli schemi e i motivi con cui questo avvicinamento avviene e considerata la natura sostanzialmente sessuofobica della nostra società- manchi del tutto un'educazione sessuale appropriata (anzi, manca del tutto un'educazione sessuale).
Qui però vanno ridistribuite le responsabilità: su un altro forum, discutendo un argomento analogo, è emerso che la maggior parte delle persone non aveva mai parlato di sesso con i propri genitori, figuriamoci aver ricevuto un'educazione sessuale.
Questo è un disastro.

Shri_Radha ha scritto:4- La sovraesposizione a stimoli sessuali crea problemi a letto. La donna e l'uomo non si capiscono perchè ciascuno vede nell'altro un bambolotto che deve inscenare certe cose e ciascuno non sente in se il diritto all'inesperienza, al pudore e alla timidezza. Il sesso diventa un meccanismo. Frigidità e ansia da prestazione per tutti.

LA sovraesposizione -incontrollata- a -quel- tipo di stimoli sessuali creai problemi a letto. Verissimo. E non crea solo ansia da prestazione e frigidità, ma qualcosa di peggio: crea aspettative non corrisposte (e non corrispondibili). Perchè, come poi rileva Ninfa giustamente, non è nemmeno di un modello sessuale realistico che stiamo parlando: propongono un modello sessuale così profondamente contraddittorio da non essere poi concretizzabile.

NinfaEco ha scritto:Io da donna sono profondamente irritata con la perfezione dei corpi costantemente propinata dai media. La bellezza di una donna, la sua sensualità è una cosa complessa e carnale. Io non mi riconosco per niente in un corpo di plastica sempre desiderante.

Ecco la schizofrenia contraddittoria cui facevo riferimento: un corpo di plastica sempre desiderante, perfetto, ma dall'aspetto allo stesso tempo innocente e provocatorio. Non che queste non siano commistioni possibili: non lo sono nella forma ipertrofica che ci propinano le varie veline, modelle e modelli, ballerini e meretrici danzanti che affollano il mondo mediatico.

xmanx ha scritto:Concordo con la tua analisi....anche se - onestamente - devo dire che
sono troppo abituato a cercare e trovare le mie strade per lasciarmi
condizionare più di tanto dal cosiddetto "pensiero unico". E' vero che
c'è un "bombardamento mediatico" di un certo tipo....ma è altrettanto
vero che conosciamo tutti i trucchi della comunicazione e - credo -
abbiamo tutti una cultura di base sufficiente per smascherarli e non
lasciarci influenzare
.

Ehehe. Questa mi è piaciuta particolarmente. Ho usato due colori diversi per evidenziare la profonda contraddizione. Prima concordi con l'analisi, poi dici che questi sistemi non funziano. Sicuramente mi sbaglierò, ma non credo proprio che si investirebbero centinaia e centinaia di milioni di euro e di dollari in quel tipo di pubblicità, se fosse disinnescabile solo "conoscendo i trucchi e avendo la cultura di base sufficiente per smascherarli e non lasciarsi influenzare".
La moderne forme di comunicazione di marketing sono
- studiate da gente pagata milioni perchè funzionino sulla scala più larga possibile;
- realizzate con tecnologie che costano milioni per ottenere il risultato più efficace possibile;
- distribuite su una rete mediatica ultracapillare per raggiungere il maggior numero di persone possibile;

Nessuno fa questi investimenti se poi basta un po' di ragionamento per vanificare la spesa di centinaia di milioni. Questi meccanismi funzionano perchè usano il linguaggio simbolico e linguaggio simbolico funziona PRIMA e DI PIU' sul livello inconscio (dove la tua razionalità non fa né caldo né freddo) che su quello conscio (dove agiscono la conoscenza dei trucchi e la cultura di base).
Ed è per questo che l'analisi di Shri_Radha è giusta.

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xmanx
xmanx
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
^Sick_Boy ha scritto:
xmanx ha scritto:Concordo con la tua analisi....anche se - onestamente - devo dire che
sono troppo abituato a cercare e trovare le mie strade per lasciarmi
condizionare più di tanto dal cosiddetto "pensiero unico". E' vero che
c'è un "bombardamento mediatico" di un certo tipo....ma è altrettanto
vero che conosciamo tutti i trucchi della comunicazione e - credo -
abbiamo tutti una cultura di base sufficiente per smascherarli e non
lasciarci influenzare
.

Ehehe. Questa mi è piaciuta particolarmente. Ho usato due colori diversi per evidenziare la profonda contraddizione. Prima concordi con l'analisi, poi dici che questi sistemi non funziano. Sicuramente mi sbaglierò, ma non credo proprio che si investirebbero centinaia e centinaia di milioni di euro e di dollari in quel tipo di pubblicità, se fosse disinnescabile solo "conoscendo i trucchi e avendo la cultura di base sufficiente per smascherarli e non lasciarsi influenzare".
La moderne forme di comunicazione di marketing sono
- studiate da gente pagata milioni perchè funzionino sulla scala più larga possibile;
- realizzate con tecnologie che costano milioni per ottenere il risultato più efficace possibile;
- distribuite su una rete mediatica ultracapillare per raggiungere il maggior numero di persone possibile;

Nessuno fa questi investimenti se poi basta un po' di ragionamento per vanificare la spesa di centinaia di milioni. Questi meccanismi funzionano perchè usano il linguaggio simbolico e linguaggio simbolico funziona PRIMA e DI PIU' sul livello inconscio (dove la tua razionalità non fa né caldo né freddo) che su quello conscio (dove agiscono la conoscenza dei trucchi e la cultura di base).
Ed è per questo che l'analisi di Shri_Radha è giusta.
Mah...su di me non funzionano di certo. Non compro mai articoli di marca e mai articoli pubblicizzati in tv o sui giornali e quando vado al supermercato scelgo i prodotti con marchio del supermercato stesso, che - in genere - costano meno.
Il senso della mia considerazione non era quello che hai evidenziato - ma questo è piuttosto normale da parte tua. Non ho detto che questi sistemi non funzionano in assoluto... ho detto che non funzionano con me...e poi ho detto che abbiamo tutti le conoscenze adeguate per fare in modo di non lasciarci influenzare. Poi è anche vero che c'è chi ce la fa e chi no.
Ma questa è una questione di volontà.

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^Sick_Boy
^Sick_Boy
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
Oh, vedi? A pungolarti un po' finisce che cacci un buon punto.
Già, è questione di volontà. In fondo, chiunque (anche una persona -e ce ne sono tante- che non conosca i trucchetti del marketing e non abbia una cultura di base) potrebbe aggirare gli effetti coscienti della comunicazione di marketing (quelli che ti dicono "compra dixan perchè è migliore", per capirci).
Come sottolinei giustamente tu, dovrebbe però volerlo. Molta gente non vuole, perchè è sostanzialmente più comodo farsi incastrare in uno schema che ragionare con la propria testa.

Rimane però il problema degli investimenti: perchè investire centinaia di milioni su una cosa che si aggira con uno sforzo di volontà?
Perchè una parte la puoi anche aggirare con uno sforzo di volontà (quando vai al supermercato compri i prodotti che costano meno); un'altra parte, molto più pesante, invece non la aggiri affatto con uno sforzo di volontà, perchè non è sotto il tuo controllo.

Gli studi più recenti -in campo socio-psico-antropologico, ma anche in ambito economico- sostengono che la pubblicità non abbia solo lo scopo di "informare circa un prodotto ed esaltarne le caratteristiche". Per far quello, la pubblicità di 30 anni fa andava benissimo.
La pubblicità serve a fare qualcosa di più: serve a diffondere un'idea, ad associare ad un marchio l'idea di un modo di essere.
E questo, ripeto, è inconscio: non c'è ragionamento che tenga, finchè sei esposto ad un certo tipo di pubblicità, QUEL messaggio passa (ed ecco che ci ritroviamo le problematiche descritte da Shri_Radha in apertura).

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xmanx
xmanx
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
Che ti posso dire? Che alla fine uno si trova con se stesso, si guarda allo specchio e dice: che cosa è importante per me? in che cosa credo? che tipo di mondo e di relazioni voglio creare attorno a me?
E' vero che nell'uomo - che in fondo è un animale - il meccansimo della "imitazione" è molto presente. Ma è anche vero che abbiamo la capacità di discernimento.
Ci arrivano molti messagi e molte idee. Molti modelli. E non solo dalla pubblicità. Ma si può sempre discernere. E, in fondo, in questo si vede lo spessore di una persona.
Sai...anche nei regimi totalitari - che hanno un potere di dissuasione molto più forte della pubblicità - c'è chi trova la forza di opporsi. E se lo hanno fatto loro....

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victorinox
victorinox
Viandante Residente
Viandante Residente
Uno studio patrocinato dall’American Psychological Association sembra dimostrare che la sessualizzazione spinta che media e mondo della comunicazione fanno dell’immagine femminile genera nelle teenager ricadute negative che sconfinano nell’insorgenza di patologie.
Per “sessualizzazione” i ricercatori intendono sia la rappresentazione della persona femminile come oggetto sessuale sia il conseguente messaggio subliminale secondo cui il valore della persona è determinato dal sex appeal che essa riesce a produrre.
Pare ci siano evidenze ampie e conclusive che affermano che la sessualizzazione delle ragazzine finisce con influire in modo pesantemente negativo sui loro processi cognitivi, sulla loro salute fisica e mentale e sul loro corretto sviluppo sessuale.

Ovviamente i ricercatori chiudono le riflessioni del loro rapporto chiedendo un’inversione di tendenza e appellandosi al senso di responsabilità di scuola, famiglia e governi.
Difficile pensare però che laddove non è bastato il buon senso possa riuscire un pur dettagliato studio scientifico

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Magonzo
Magonzo
Viandante Storico
Viandante Storico
quella della sessualità, come anche per la forma fisica, è l'ultima frontierà dell'identità "forte" in un mondo massificato e spersonalizzante;
per un paradosso facilmente comprensibile e tipico della "moda", la ricerca di una forma e di un aspetto elitario si traduce in ulteriore massificazione del linguaggio;

cioè, i messaggi veicolati dal corpo esposto nella pubblicità o comunque pubblicamente, non alludono all'erotismo, né intendono eccitare; essi sono il metro della disponibilità ad esibirsi che vorrebbe indicare disinibizione rispetto alla corporeità, che a sua volta è segno di "successo", gioventù, bellezza, superamento delle insicurezze ecc... ossia, di status, come per tutto ciò che si consuma nella società di massa;

ovvio che il mancato conseguimento dell'obbiettivo diventa una prova per l'identità, soprattutto se mancano altre stampelle identitarie più o meno pregevoli.

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