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Let's Jazz

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Faust
Faust
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
Mi sembrava mancasse qualcosa a questa sezione musica e ho deciso di porre rimedio.

Tenterò in questo thread di raccontare,
con l'aiuto spero di altri appassionati la storia della musica jazz fin dalle sue origini.
Sono graditi i contributi di tutti, di qualsiasi tipo.

2
Faust
Faust
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
Il Ragtime

Siamo nel 1896 e si è conclusa la stagione delle rappresentazioni teatrali chiamate Minstrel (una specie di commedia dell’arte fatta da bianchi che si tingevano il viso con nerofumo, labbroni bianchi, cappello a cilindro, frac e guanti bianchi). L’anno dopo compare la parola rag sui primi spartiti di musica.

Che il ragtime sia uno stile del jazz è questione controversa dal momento che in questo stile manca l’improvvisazione che una caratteristica del jazz mentre ciò che lo accomuna al jazz è ovviamente la radice afro americana e lo swing. Questa musica è composta prevalentemente per pianoforte dal momento che veniva eseguita nei bar di New Orleans, nei teatri e nei bordelli ed ha un repertorio vastissimo che spazia dalle composizioni originali dei suoi interpreti all’influenza della musica classica (valzer) e bandistica (marce) dell’occidente il tutto filtrato da una componente nera. Perché questo genere,così come sarà per il jazz agli inizi, viene eseguita in questi posti a volte “malfamati”? Intanto perché lì vi è a disposizione un pianoforte e poi perché per i musicisti che lo suonano è l’unica fonte di reddito.

In una nazione, in particolare negli stati del sud, dove l’emancipazione fatica a decollare e l’economia è esclusivamente in mano ai bianchi, per i neri non c’erano molte opportunità di sostentamento, o imparavano a suonare uno strumento (e in questo erano molto più abili dei bianchi) o si dedicavano ad attività di malaffare, e spesso le due cose andavano insieme. Nel 1860 la metà dei neri (chiamati col dispregiativo di coon o jig) erano ancora schiavi e si trovavano quasi tutti negli stati del sud. L’esponente più importante del ragtime fu indubbiamente Scott Joplin nato in Texas nel 1868. Aveva iniziato anche lui suonando in locali malfamati per trasferirsi poi a New York dove iniziò la sua carriera di musicista e compositore.

Un pezzo di rag è strutturato su quattro temi di sedici battute ciascuno, detti strains, che si susseguono secondo uno schema prestabilito. Il ritmo è fortemente sincopato ed è portato dalla mano destra del pianista, in tempo binario, mentre la mano sinistra dà un accompagnamento non sincopato in tempo 2/4; questi due ritmi diversi hanno origine uno nella musica europea e l’altro nella musica africana. Questo modo di suonare portava allegria e faceva ballare ed era ciò che l’america voleva in quegli anni. Addirittura il rag influenzò anche musicisti europei come Brahms, Debussy e Stravinsky.

Il ragtime durò una ventina d’anni e finì con la morte di Joplin nel 1917 quando cominciò a circolare un altro vocabolo strano e un altro modo di suonare che aveva il nome di jass.
Da citare oltre a Joplin anche Jelly Roll Morton ( E' ricordato nel film, la leggenda del pianista sull' oceano) e James P. Johnson anche se questi ultimi trasformarono il rag nello stile stride che avrebbe costituito una delle basi per il piano jazz.






Ultima modifica di Faust il Ven 4 Feb 2011 - 9:03 - modificato 1 volta.

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Faust
Faust
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato




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IlDucaBianco
IlDucaBianco
Viandante Residente
Viandante Residente
E New Orleans?
Dixieland?
Erano micromondi quelli!


5
Faust
Faust
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
New Orleans era un coacervo di etnie e, insieme alla gente si mescolarono diversi generi musicali dal momento che per le sue strade si eseguivano musiche popolari inglesi, marce militari, marce francesi e musiche spagnole mescolate con i canti religiosi di chiese battiste, metodiste e cattoliche. Nelle strade si esibivano poi le Marching Band durante i funerali e durante il carnevale mescolando sacro e profano. Si aggiungono a queste le worksong dei lavoratori (schiavi) delle campagne, gli spirituals e i blues.
Era una citta' famosa per le sale da gioco, i bordelli di lusso, i locali notturni, i battelli fluviali da crociera, il carnevale del Mardi Gras, ma anche per la folla di mendicanti, vagabondi, imbroglioni e prostitute.
La citta' aveva una rigida struttura di caste: bianchi, mulatti e neri appartenevano a tre classi sociali nettamente separate.


Stile New Orleans

Lo stile cosi detto New Orleans nacque nello Storyville (quartiere dei bordelli e dei locali) dove i musicisti si ritrovavano ed avevano modo di esprimersi ed iniziare la loro carriera oltre che guadagnare quel poco che occorreva per sopravvivere. Questo stile è caratterizzato da improvvisazioni su semplici armonie e le band erano formate prevalentemente dalla sezione ritmica (rullante e poi batteria, washboard o banjo e poi chitarra, contrabbasso) e da tre strumenti a fiato importanti (cornetta sostituita poi dalla tromba, trombone e clarinetto) che eseguivano la parte improvvisata. Lo schema generale prevedeva che la cornetta conducesse la melodia, il clarinetto suonasse una contro-melodia, il trombone facesse il contrappunto piu' basso.

Gli esponenti principali di questo stile furono:
Jelly Roll Morton, Joe King Oliver, Buddy Bolden, Bix Beiderbecke e Louis Armstrong

6
Lucio Musto
Lucio Musto
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
La mia ignoranza del jazz è assoluta, ma ascoltarlo mi affascina, qualche volta.
E mia moglie ed io qualche volta andiamo ad ascoltare qualche esibizione.

Per esempio, il prossimo 11 febbraio saremo al Torrione di Ferrara a festeggiare cinquant'anni di conoscenza, ed ascolteremo Omer Avital, naturalmente per me del tutto sconosciuto, ma raccomandato da una mia amica cultrice del genere.

Voi lo conoscete?

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Faust
Faust
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
Si, lo conosco.
E' un esponente del jazz israeliano.
Musicisti come Avital, esemplificano con il loro modo di suonare la capacità del jazz di assorbire gli influssi delle varie culture.


8
Faust
Faust
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
Lo Swing

Il periodo delle grandi orchestre (Big Band) può essere considerato come quello dell’era classica del jazz in quanto fu un periodo di grande stabilita' e di maggior benessere economico. Le Big Band erano più piccole dell' orchestra di musica classica, ma rappresentavano un' espansione rispetto ai gruppi di 5-6 elementi di New Orleans e si cominciò ad arrangiare i pezzi lasciando comunque spazio all' improvvisazione.

La prima Big Band nacque a New York nel 1931 grazie a Fletcher Henderson e Don Redman, provenienti dal conservatorio. Seguirono Cab Calloway, Duke Ellington, Jimmie Lunceford, Chick Webb. Nel 1926 aprì' il Savoy Ballroom di Harlem che divenne il punto di riferimento per questo genere. Famoso anche il Cotton Club di cinematografica memoria. Chick Webb “inventò” la prima star vocalist: Ella Fitzgerald. A Chicago successe la stessa cosa con Earl Hines, Charles Cooke, David Peyton ed Erskine Tate.

Le sale da ballo nate durante la depressione e sviluppatesi durante al ripresa divennero il posto di esibizione ideale delle Big Band e cominciarono a diffondersi anche i balli latini quali la rumba, il tango, il mambo, la samba e il cha-cha introducendo nelle Band nuovi elementi di ritmica.

Nei bar si diffuse invece una versione ridotta della Big Band, il cosiddetto "combo" di cinque o sei strumenti con un jazz più soft. Il cool jazz ebbe origine da questi combo. I rivali dei combo nei bar furono i pianisti solisti in quanto molti bar preferirono continuare la tradizione dei saloon e dei bordelli nata a New Orleans

Duke Ellington nel 1932 scrisse "It don't mean a thing if it ain't got that swing" e fu la nascita ufficiale del genere. Due anni dopo nasce la prima rivista dedicata esclusivamente al jazz, Down Beat e Commodore e Blue Note furono le prime etichette discografiche dedicate interamente al jazz.

Lo swing comincia a delinearsi verso la metà degli anni venti in quanto gli stili degli anni precedenti sembravano essere superati e cominciava a crearsi un nuovo stile che, mescolando la musica di New Orleans e quella di Chicago diede origine a questo nuovo modo di fare jazz.

Molti musicisti si spostarono da Chicago a New York che divenne il centro di questo genere. La caratteristica principale dello swing è costituita dalla formazione di grandi orchestre dovuta alla esigenza di creare un rilevante volume sonoro sufficiente a ”riempire di musica” i grossi locali da ballo.

Dal 1925 al 1929, ad Harlem e Kansas City, le grandi orchestre di Duke Ellington, Fletcher Henderson e Count Basie impostarono un radicale rinnovamento del jazz, con la messa a punto del linguaggio orchestrale. Queste grandi orchestre fissarono le fondamentali caratteristiche strutturali delle orchestre stesse, formate da tre distinte sezioni di fiati: trombe, tromboni e sassofoni in numero variante dai tre ai cinque strumenti per sezione, oltre ad una sezione ritmica comune anche ai piccoli complessi, formata da pianoforte, chitarra, contrabbasso e batteria.
Le orchestre suonavano la loro musica e si caratterizzavano per la personalità del loro leader il quale definiva l'impostazione del suono della band attraverso gli arrangiamenti scritti. Completavano il quadro gli interventi improvvisati dei solisti.

La crisi economica del 1929 costituì una grossa battuta di arresto per il jazz; in quella occasione molti musicisti furono costretti a cambiare mestiere o a trovare qualche impiego nei locali gestiti dai gangsters locali dediti al controllo della prostituzione ed al traffico clandestino di alcoolici durante il proibizionismo. Grazie a ciò il jazz continuò a sopravvivere, specialmente a Kansas City, dove la vita notturna non ebbe praticamente interruzioni e crisi nei locali gestiti dai boss della malavita bianca e nera. A Kansas City si affermarono alcune delle più importanti grandi orchestre, come quella di Count Basie, e trovarono il loro momento di gloria i grandi solisti quali Ben Webster, Coleman Hawkins e Lester Young, o le grandi cantanti come Billie Holiday . Kansas City vide nascere una vera e propria scuola solistica che formerà alcuni dei grossi nomi del jazz moderno come ad esempio Charlie Parker. Bisognerà comunque attendere il superamento della crisi economica per assistere al rilancio del jazz, quando, verso la metà degli anni trenta, raggiunse con lo Swing il suo culmine commerciale e la cosa proseguirà fino al dopo guerra.

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Faust
Faust
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato











.... sono solo alcuni.

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Lucio Musto
Lucio Musto
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
Faust ha scritto:Si, lo conosco.
E' un esponente del jazz israeliano.
Musicisti come Avital, esemplificano con il loro modo di suonare la capacità del jazz di assorbire gli influssi delle varie culture.



adesso lo conosco anch'io... grandissimo!

Let's Jazz Dsc00110

(ma magari eravamo anche noi in particolare serata di grazia...

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ReLear
ReLear
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
Mi lasciano sempre perplesso queste fusioni però.
Si può ancora chiamare jazz?
o è un altro genere?
Insomma, se le sonorità cambiano molto, qual'è la costante che decide che ancora di jazz si tratta?

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Lucio Musto
Lucio Musto
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
ReLear ha scritto:Mi lasciano sempre perplesso queste fusioni però.
Si può ancora chiamare jazz?
o è un altro genere?
Insomma, se le sonorità cambiano molto, qual'è la costante che decide che ancora di jazz si tratta?

Io non lo so.

Per me la musica si divide solo in due parti: quella che mi piace e quella che non mi piace.

Di musica ho cominciato ad esserne infarcito sin dal concepimento. Mio padre era pianista e studiava in casa almeno sette o otto ore al giorno, sul suo Grotrian Steinweg mezzacoda da concerto. L'unico piano su cui sonava (e si portava sempre dietro, su e giù da casa ad ogni concerto).
Morto lui, ho sempre ascoltato musica.
Ma non sono riuscito ad andare oltre quella distinzione che dicevo: mi piace/non mi piace.

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Faust
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Viandante Affezionato
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Be Bop

La parola Be Bop (a volte Re Bop) è un suono onomatopeico che imita una frase di due note dell’intervallo di quinta diminuita tipico delle nuove armonizzazioni usate dai Boppers, ma fa riferimento, nel linguaggio gergale anche ai termini di rissa, coltellata o rivolta.
Rivolta nei confronti dello swing commerciale che si manifesta suonando senza un programma, un fraseggio nervoso, frammentato e velocissimo con nuove soluzioni armoniche e ritmiche indiavolate.

L’obiettivo dello swing e delle grandi orchestre (e soprattutto delle case discografiche) era stato quello di non far pensare alla guerra e ai problemi sociali con una musica allegra, spensierata e da ballo.

I musicisti neri che militavano in queste orchestre avvertono però l’esigenza di svincolarsi dagli arrangiamenti rigidi delle Big Band e di esprimersi più liberamente per manifestare la loro ribellione a quel mondo di finta allegria.
Ecco allora che alcuni di loro, dopo il lavoro in orchestra si riuniscono in piccole formazioni (combos) formate da tre/sette elementi per sperimentare nuove soluzioni armoniche e nuovi arrangiamenti. Questo tipo di formazione (tromba, sax e ritmica con l’aggiunta a volte del trombone) permette di suonare senza arrangiamenti scritti basandosi su un canovaccio e sviluppando la capacità di interazione ed empatia fra i musicisti. Si raggiungono così due obiettivi, uno ideologico in quanto la piccola formazione di neri si opponeva alle Big Band dei bianchi e l’altro era la possibilità di suonare in locali piccoli con compensi ridotti.

I boppers danno così vita ad un movimento culturale, elitario, nero e di nicchia che si oppone al mondo borghese, razzista e perbenista e che si manifesta non solo con la musica ma anche attraverso l’immagine (occhiali neri, baffetti, pizzetti, linguaggio) e uno stile di vita senza regole e limitazioni. Il jazz diventa rivoluzione, movimento intellettuale e impegno sociale.

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Faust
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Faust
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Il Cool

Il genere Cool nasce in contrapposizione al Be Bop, ma non ha molto successo; si afferma però con successo in California dove viene identificato anche come West Coast Jazz.
Era suonato prevalentemente da musicisti bianchi in contrapposizione al “nero” Bop anche se fu Miles Davis (proveniente dal gruppo di Charlie Parker) a incidere in quegli anni l’album “The birth of the cool”.

Davis, infatti, insieme a Gil Evans comincia a fare nuovi esperimenti musicali introducendo nel gruppo di musicisti strumenti come la tuba ed il corno francese, in modo da creare appunto una musica molto rilassata (Cool) grazie al suono di questi strumenti.

Con l’insuccesso ottenuto a New York molti musicisti si spostarono sulla costa West dove furono ben accolti grazie anche al terreno fertile dal punto di vista culturale preparato da Kerouac (Scrivere Bop) e Ginsberg, quelli della Beat Generation, appassionati di jazz.

Altra novità introdotta nel Cool fu il gruppo pianoless (Mulligan e Baker) dove la ritmica era formata solo da batteria e contrabbasso ed i fiati dialogavano tra di loro durante le improvvisazioni.

Verso la metà degli anni cinquanta ai ritmi forsennati del Be Bop si sostituirono soluzioni più equilibrate, venne riscoperto il contenuto melodico del jazz ed un uso più rilassato della ritmica.

La struttura dei brani Cool è formata da tempi e registri sonori medi con la ritmica che fa quasi da sottofondo, discreta; è la riscoperta della melodia del jazz (come era nelle Big Band) ma con nuovi arrangiamenti che tengono conto anche dell’esperienza Bop.

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