La mia opera forma un unico grosso libro come quella di Proust, soltanto che i miei ricordi sono scritti di volta in volta
Così parla di se e delle sue opere. Di certo non sono semplici da leggere e presentano tutta una serie di caratteristiche di violazione della prosa classica per cui, o le si ama o le si odia. Eppure tutto è spontaneo, ma nulla è casuale. L'idea è quella di tratteggiare la realtà nella sua immediatezza emotiva, senza rallentare o allentarne il flusso sacrificandolo alle necessità logico-formali.
Essendo il tempo fondamentale nella purezza del discorso, il linguaggio che disegna è un flusso imperturbato della mente di segrete parole-idea personali, che soffiano (come nel caso del musicista jazz) sul soggetto dell'immagine
In modo che....
L'oggetto sia posto di fronte alla mente, nella realtà, come in un disegno
....o come nel jazz.
Se possibile scrivi senza coscienza in semitrance permettendo all'inconscio di far entrare il proprio linguaggio non inibito interessante necessario e dunque moderno cosa che l'arte cosciente censura, e scrivi con eccitazione, rapidità, con crampi da scrittura o battitura, secondo le leggi dell'orgasmo, l'offuscamento della coscienza di Reich. Vieni da dentro, fuori al rilassato e al detto.
In fondo è l'onda lunga di un trend che prese l'avvio con Joyce, passando per tante figure apparentemente extra letterarie come Freud. Un Melting Pot tenuto insieme dall'occasione fornita da un epoca e da qualche paturnia mentale annaffiata di alcol che ha generato non pochi miti moderni, che tutti abbiamo a disposizione nel nostro immaginario, senza rendercene conto.
A chi piace Kerouac?