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angela132 ha scritto:Sì ma la materia qualcuno l'avrà ben creata, no?
E' illogico pensare che fosse sempre stata lì.
Qualcuno che sta al di sopra, che ha dominio sulla materia.
Aleister ha scritto:
Si parla di ipseità non di personalità. Quanto ad Anselmo d'Aosta mai leggere il Monologion senza completarlo con il Proslogion, trapasso dall'ontologia (sei ciò di cui non si può pensare nulla di più grande) alla me-ontologia, alla mistica (sei più grande di tutto ciò che può essere pensato). La forza e lo spazio trascendentali non si comprendono più "sola cogitatione" ma il cogitare stesso si svolge nei confronti di ed entro un "quo" che lo sorregge e trascende e che è indice e quintessenza di una presenza inafferrabile.
doctor faust ha scritto:Aleister ha scritto:
Si parla di ipseità non di personalità. Quanto ad Anselmo d'Aosta mai leggere il Monologion senza completarlo con il Proslogion, trapasso dall'ontologia (sei ciò di cui non si può pensare nulla di più grande) alla me-ontologia, alla mistica (sei più grande di tutto ciò che può essere pensato). La forza e lo spazio trascendentali non si comprendono più "sola cogitatione" ma il cogitare stesso si svolge nei confronti di ed entro un "quo" che lo sorregge e trascende e che è indice e quintessenza di una presenza inafferrabile.
Ci risiamo...il proslogion e' una tautologia.
Si da per scontato cio che non e', visto che non c'e' motivo di pensare a qualcosa di impensabile. Lo si puo fare solo con la fede cieca, ma non con la filosofia, perche' la filosofia ci deve vedere chiaro.
Altrimenti e' teologia.
hakimsanai43 ha scritto:
"IN QUESTO MOMENTO Dio sta creando il mondo."
Aleister ha scritto:
Il Monologion è tautologia. Il pensare puro ( o l'intelletto attivo aristotelico) è la condizione di possibilità del concetto, del ragionare. Come la luce, in sè invisibile, è condizione di visibilità degli oggetti.
Quando cerco di descrivere il pensiero come atto o il puro pensare, non posso fare a meno di presentarlo come l'estensione infinita dell'essere, che non esclude nulla da sè - cioè esclude il nulla, perchè appunto è nulla, non c'è. Pensiero ed essere sono la stessa cosa perchè, come nulla è fuori dell'essere, così nulla è fuori del pensiero.
Ovvio che l'immanenza dell'essere al pensiero non è fisica, è intenzionale.
Si tratta dell'immanenza del manifesto alla sua manifestazione, del pensato al pensare, del rivelato alla sua rivelazione. Ma non basta. Si intende il fatto che tutto è manifesto nel senso che tutto è pensato, non nel senso che tutto sia conosciuto.
Il rapporto che intercorre tra pensare e conoscere è lo stesso che si dà tra l'indeterminato ed il determinato. L'indeterminato non è altro che il determinato appreso indeterminatamente.
Il pensiero è la manifestazione indeterminata del tutto, come il conoscere è la manifestazione determinata di qualcosa.Il pensiero è pensiero delle cose: quando è pensiero di se stesso sembra pensiero di nulla: eppure è pensare, sempre in atto, immortale, eterno, solo.
Il pensiero e' la manifestazione di un sistema nervoso, non del "tutto". Il tutto non pensa perche' non ha un sistema nervoso.
Il pensiero del tutto indetermintamente è il pensiero dell'essere, giacchè l'essere è il tutto pensato in modo indeterminato.
L'essere che pensa e' determinato, sia che sia una ameba, o un rinoceronte, o un umano, ognuno con i suoi schemi di attività nervosa, secondo i bisogni che gli sono propri.
Se non fosse determinato, non avrebbe motivo di pensare, perche' il suo pensiero sarebbe inutile. Ma prima ancora non potrebbe pensare perche' privo di un sistema nervoso atto a pensare.
Da notare che pensare, deriva da Pesare, e nasce nel latino, con l'atto di pesare la lana tosata dalle pecore. Si riferisce percio' a qualcosa di oggettivabile, di concreto, di immaginabile.
Questa è ragione, è filosofia.
Ovviamente non ci si improvvisa, bisogna avere gli strumenti, diversamente si cade nel nozionismo e nell'approssimazione
doctor faust ha scritto:Aleister ha scritto:
Il Monologion è tautologia. Il pensare puro ( o l'intelletto attivo aristotelico) è la condizione di possibilità del concetto, del ragionare. Come la luce, in sè invisibile, è condizione di visibilità degli oggetti.
Solo se ci sono occhi che guardano.
Quando cerco di descrivere il pensiero come atto o il puro pensare, non posso fare a meno di presentarlo come l'estensione infinita dell'essere, che non esclude nulla da sè - cioè esclude il nulla, perchè appunto è nulla, non c'è. Pensiero ed essere sono la stessa cosa perchè, come nulla è fuori dell'essere, così nulla è fuori del pensiero.
Parole al vento.
Il pensiero e' prodotto dall'attivita' elettrochimica dei neurone, così come la bile e' prodotta dagli epatociti.
L'essere non e' altro che un corpo che produce una mente nel tempo, cosa che permette alla mente di dipanarsi in un continuo.
Senza corpo, niente mente, niente pensiero e niente elocubrazioni inutili che non giungono da nessuna parte.
La finalita' della mente e' la sopravvivenza del corpo, come per tutti gli animali.
Il fatto che nell'umano si sia iperdimensionata e' dovuto solamente al motivo che mangiamo anche se non facciamo un cazso, per cui possiamo anche trastullarci con pensieri parassiti.
Ovvio che l'immanenza dell'essere al pensiero non è fisica, è intenzionale.
Errore. E' proprio fisica, e solo perche' fisica e' anche intenzionale. Lo ha detto gia' Brentano.Ma oggi, per le neuroscienze, e' una ovvieta'.
Si tratta dell'immanenza del manifesto alla sua manifestazione, del pensato al pensare, del rivelato alla sua rivelazione. Ma non basta. Si intende il fatto che tutto è manifesto nel senso che tutto è pensato, non nel senso che tutto sia conosciuto.
Ma da chi? Questo era un'idea balzana di Berkeley per dimostrare che esiste un dio. Se ci sei tu che pensi allora c'e' il tuo pensiero. Se non ci sei, non c'e'.
Se non ci fossero sistemi nervosi attivi non ci sarebbe nessuna attivita' mentale, e percio' nessun pensiero.
La particella della materia non pensa, quindi l'universo fatto da particelle di materia o quanti di energia non pensa. Agisce, ma non pensa. Si muove ma non pensa. Almeno come noi intendiamo il pensiero.
Il rapporto che intercorre tra pensare e conoscere è lo stesso che si dà tra l'indeterminato ed il determinato. L'indeterminato non è altro che il determinato appreso indeterminatamente.
Ma che dici? Il determinato e' cio' che e'appreso e determinato, con categorie mentali, attraverso i sensi ed elaborato con la corteccia.
Il pensiero è la manifestazione indeterminata del tutto, come il conoscere è la manifestazione determinata di qualcosa.Il pensiero è pensiero delle cose: quando è pensiero di se stesso sembra pensiero di nulla: eppure è pensare, sempre in atto, immortale, eterno, solo.
Il pensiero e' la manifestazione di un sistema nervoso, non del "tutto". Il tutto non pensa perche' non ha un sistema nervoso.
Il pensiero del tutto indetermintamente è il pensiero dell'essere, giacchè l'essere è il tutto pensato in modo indeterminato.
L'essere che pensa e' determinato, sia che sia una ameba, o un rinoceronte, o un umano, ognuno con i suoi schemi di attività nervosa, secondo i bisogni che gli sono propri.
Se non fosse determinato, non avrebbe motivo di pensare, perche' il suo pensiero sarebbe inutile. Ma prima ancora non potrebbe pensare perche' privo di un sistema nervoso atto a pensare.
Da notare che pensare, deriva da Pesare, e nasce nel latino, con l'atto di pesare la lana tosata dalle pecore. Si riferisce percio' a qualcosa di oggettivabile, di concreto, di immaginabile.
Ma no. Non si puo' pensare il nulla, perche' il nulla non e' pensabile. Ti puoi immaginare il nulla e percio' sostanzializzarlo in qualche forma.
Questa è ragione, è filosofia.
Questa e' filosofia del nulla. Per fortuna ci sono altre filosofie, piu' utili.
Ovviamente non ci si improvvisa, bisogna avere gli strumenti, diversamente si cade nel nozionismo e nell'approssimazione
E gia'. Con questi strumenti puoi incantare gli allocchi, o le bisce nel cestino. Qui non c'e' neppure nozionismo e approssimazione, perche non c'e' nulla da sapere ne da approssimare. E' proprio un discorso sul nulla.
Senza offesa, ne'!?
Shai ha scritto:hakimsanai43 ha scritto:
"IN QUESTO MOMENTO Dio sta creando il mondo."
Se il tempo è solo un'illusione, la creazione non ha mai avuto inizio e mai finirà, ma saremo sempre nel momento della creazione (che filosofo che sono stasera )
hakimsanai43 ha scritto:Shai ha scritto:hakimsanai43 ha scritto:
"IN QUESTO MOMENTO Dio sta creando il mondo."
Se il tempo è solo un'illusione, la creazione non ha mai avuto inizio e mai finirà, ma saremo sempre nel momento della creazione (che filosofo che sono stasera )
"TUTTO SI TRSFORMA" :
In questo momento,Dio sta trasformando il mondo di 20 secondi fa nel mondo di ora.
Ed è per questo motivo che gli elettroni girano attorno al nucleo dell'atomo alla velocità di 300.000 Km al secondo!
Altrimenti non ce la farebbero a star dietro a Dio.
Rabbi Shneur Zahlman ha detto questa cosa verso la fine del 1700
e ha fondato l'Ebraismo Chabad.
Esiste anche in Italia:
www.chabad.it
hakimsanai43 ha scritto:
"TUTTO SI TRSFORMA" :
In questo momento,Dio sta trasformando il mondo di 20 secondi fa nel mondo di ora.
Ed è per questo motivo che gli elettroni girano attorno al nucleo dell'atomo alla velocità di 300.000 Km al secondo!
Altrimenti non ce la farebbero a star dietro a Dio.
hakimsanai43 ha scritto:
Rabbi Shneur Zahlman ha detto questa cosa verso la fine del 1700
e ha fondato l'Ebraismo Chabad.
Esiste anche in Italia:
www.chabad.it
Aleister ha scritto:
Ma figurati, nessuna offesa. Hai detto la tua, rispettabilissima anche se rivelatrice di una totale mancanza di esercizio speculativo (infatti hai equivocato ogni termine "traducendolo" in altro, ma non è colpa tua se non hai approfondito). Come ben dici ci sono altre filosofie...
BIGbossSTIGAZZI ha scritto:ma se dio decide ogni momento di rifare un mondo come questo che dio è? Assolutamente insensibile ed indifferente all'umano, altro che "dio padre" e "dio buono"...così tanto x chiedere nè
Aleister ha scritto:hakimsanai43 ha scritto:Shai ha scritto:hakimsanai43 ha scritto:
"IN QUESTO MOMENTO Dio sta creando il mondo."
Se il tempo è solo un'illusione, la creazione non ha mai avuto inizio e mai finirà, ma saremo sempre nel momento della creazione (che filosofo che sono stasera )
"TUTTO SI TRSFORMA" :
In questo momento,Dio sta trasformando il mondo di 20 secondi fa nel mondo di ora.
Ed è per questo motivo che gli elettroni girano attorno al nucleo dell'atomo alla velocità di 300.000 Km al secondo!
Altrimenti non ce la farebbero a star dietro a Dio.
Rabbi Shneur Zahlman ha detto questa cosa verso la fine del 1700
e ha fondato l'Ebraismo Chabad.
Esiste anche in Italia:
www.chabad.it
Lo dicevano anche prima del '700 i teologi tomisti ( e Meister Eckhart)..."creatio continua".
doctor faust ha scritto:Aleister ha scritto:
Ma figurati, nessuna offesa. Hai detto la tua, rispettabilissima anche se rivelatrice di una totale mancanza di esercizio speculativo (infatti hai equivocato ogni termine "traducendolo" in altro, ma non è colpa tua se non hai approfondito). Come ben dici ci sono altre filosofie...
be si...in effetti mi piacciono di piu' tipi come Epicuro:Il più terribile dei mali, cioè la morte, non è niente per noi, dal momento che, quando noi ci siamo, la morte non c'è, e quando essa inesorabilmente arriva, noi non siamo più. oppure: La ricchiezza della natura è delimitata e facile da avere, quella delle vane opinioni si perde all'infinito.
Ma anche Occam: A parità di fattori la spiegazione più semplice è da preferire, Non moltiplicare gli elementi più del necessario, Non considerare la pluralità se non è necessario, È inutile fare con più ciò che si può fare con meno.
Per non parlare di Feuerbach: Non è Dio che crea l'uomo, ma l'uomo che crea l'idea di Dio e anche: religione è la prima, ma indiretta coscienza che l'uomo ha di sé.
Mi piace anche una frase di Wittghestein nell'ultima riga del Tractatus: Su ciò di cui non si può parlare si deve tacere.
Shai ha scritto:Carino... ci sono un sacco di storie così sulle barriere spazio-temporali e gli universi paralleli.
Sei un "viaggiatore" Hakim?
Aleister ha scritto:Occhio a Wittgenstein però (caschi male) che, proprio nel "Tractatus" definisce "l'ineffabile" ciò che "mostra se stesso", "non come il mondo è, ma il fatto che è, è il mistico", "sentire il mondo come un tutto limitato" ovvero intuirlo sub specie aeterni. Non a caso Wittgenstein era lettore attento di Schopenauer, di Silesius, con una spiccata simpatia per Agostino, maturando nel cuore stesso della scienza, della logica matematica, la consapevolezza che "la risoluzione dell'enigma della vita nello spazio e nel tempo è fuori dello spazio e del tempo" giacchè "non sono problemi di scienza naturale quelli qui da risolvere" e "Dio non rivela sè nel mondo".
Il mistico è dunque per Wittgenstein una intuizione estatico-estetica del mondo, nella quale scompare come vana illusione il soggetto che pensa, immagina, ecc. e l'Io, mistero profondo, si comprende a un livello più alto della realtà, dove, veramente, la sua vita ed il mondo sono tutt'uno (Tractatus, 5.621; 5.631; 5.641). Non basta buttare là frasette a caso. Senza offesa nè?
doctor faust ha scritto:Aleister ha scritto:Occhio a Wittgenstein però (caschi male) che, proprio nel "Tractatus" definisce "l'ineffabile" ciò che "mostra se stesso", "non come il mondo è, ma il fatto che è, è il mistico", "sentire il mondo come un tutto limitato" ovvero intuirlo sub specie aeterni. Non a caso Wittgenstein era lettore attento di Schopenauer, di Silesius, con una spiccata simpatia per Agostino, maturando nel cuore stesso della scienza, della logica matematica, la consapevolezza che "la risoluzione dell'enigma della vita nello spazio e nel tempo è fuori dello spazio e del tempo" giacchè "non sono problemi di scienza naturale quelli qui da risolvere" e "Dio non rivela sè nel mondo".
Il mistico è dunque per Wittgenstein una intuizione estatico-estetica del mondo, nella quale scompare come vana illusione il soggetto che pensa, immagina, ecc. e l'Io, mistero profondo, si comprende a un livello più alto della realtà, dove, veramente, la sua vita ed il mondo sono tutt'uno (Tractatus, 5.621; 5.631; 5.641). Non basta buttare là frasette a caso. Senza offesa nè?
Ma figurati...
Pero' io lascio a lui i suoi dubbi e la le sue peregrinazioni mistiche, che sono problemi intimisti, e mi riservo invece di raccogliere quello che fa di lui un rappresentante del neopositivismo logico, che voleva una filosofia basata sul rigore della scienza.
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