blasel ha scritto:Prova a rivedere film-capolavoro, che hai gia' visyo in italiano, in edizione originale con i sottotitoli e poi fammi sapere se trovi 'qualche cambiamento'.
Cambiamenti ce ne sono di sicuro, a volte stravolgimenti completi. Purtroppo.
Doppiare un film non significa semplicemente tradurre il film da una lingua a un'altra, ma adattarlo.
Questo implica adattare battute, metafore, riferimenti, da una cultura all'altra. Ma non solo. Significa adattare i tempi: per dire uno stesso concetto, in due lingue diverse spesso si impiegano tempi diversi, a seconda della lunghezza dei vocaboli e delle espressioni, ma il tempo nel film rimane identico, quindi c'è bisogno di un adattamento che mantenga lo stesso tempo di dizione. C'è poi un adattamento dei suoni - in modo tale che i suoni emessi dall'attore originale corrispondano quanto più possibile al risultato doppiato, di modo che ci sia una corrispondenza, per quanto approssimativa, con il movimento labiale dell'attore.
Per inciso, è questo il motivo spesso per cui film in lingue molto molto diverse dalla radice latina, una volta doppiati, sembrano popolati da attori incapaci. L'ho notato spesso con quei pochi film asiatici arrivati in Italia: il cinese, o il giapponese o il coreano sono lingue totalmente diverse dall'italiano o da una qualsiasi lingua europea. Parlandola si fanno per forza di cose espressioni facciali diverse che per una lingua europea. Un adattamento, per quanto ci si impegni, avrà sempre suoni diversi dalle espressioni facciali degli attori, e questo farà sembrare gli attori stessi buffi, e quindi li farà apparire incapaci. In larga parte è un effetto del doppiaggio.
A parte l'inciso, tutta questa serie di adattamenti, necessari perché un doppiaggio sia fruibile, portano in moltissimi casi a stravolgimenti grandi o piccoli. Alcuni inconsapevoli, altri consapevoli. Alcuni tutto sommato trascurabili, altri eclatanti, se si mettesse in parallelo lingua originale e doppiaggio.
E questo senza arrivare a veri e propri errori/orrori espliciti, come fu ad esempio nel caso di The Millionaire, di Danny Boyle, pioggia di premi Oscar qualche anno fa, che nel doppiaggio italiano pensò bene di invertire il senso di una intera sequenza: si vedeva uno scontro religioso tra induisti e musulmani, in India. Il doppiaggio parlava di poveri induisti massacrati dai cattivi musulmani. Peccato che fosse l'esatto opposto: si trattava di fondamentalisti induisti che attaccavano dei musulmani. Quando il clima culturale dominante riesce a insinuarsi persino in un "innocuo" doppiaggio... (
Rilevazione valida per il doppiaggio cinematografico, il distributore precisò allora che l'errore sarebbe stato corretto per la versione in dvd - ignoro se ciò sia stato fatto, ma presumo di sì).
Per non parlare di quei casi (molti più di quanto si pensi!) in cui nel film sono parlate diverse lingue, mentre nel doppiaggio viene parlato solo ed esclusivamenbte l'italiano, appiattendo tutto il discorso e distruggendo una buona parte degli intenti dell'originale, con invenzioni pindariche nell'adattamento per giustificare interi passaggi e sequenze (ricordo un film cinese che ho visto tempo fa, non ricordo ora il titolo, in cui nel doppiaggio italiano c'era un personaggio che appariva deficiente: ho poi scoperto, semplicemente, che il personaggio in originale parlava mandarino, mentre tutti gli altri personaggi parlavano cantonese, da cui le incomprensioni - incomprensioni che nel doppiaggio diventavano una sorta di ottusità acuta, sconvolgendo il senso stesso del film)
A prescindere da qualsiasi considerazione di aderenza, comunque, doppiaggio e sottotitoli sono solo questione di abitudine. Se fin da piccoli si fosse abituati a sentire le tante lingue in cui sono parlati i film, i sottotitoli non sarebbere un grande problema: con un po' di abitudine si è perfettamente in grado di seguirli senza perdere il minimo movimento di macchina