Si tratta di 13 papiri, che furono ritrovati in una giara di terracotta da un abitante del villaggio di al - Qasr, presso un monastero cenobita pacomiano. I testi contenuti nei codici sono, per la maggior parte, scritti gnostici, ma includono anche tre opere appartenenti al Corpus Hermeticum ed una parziale traduzione della Repubblica di Platone. Si ipotizza che tali codici appartenessero alla biblioteca di un monastero della zona, e che i monaci li abbiano nascosti per salvarli dalla distruzione, quando si cominciò a considerare lo gnosticismo come eresia.
I testi sono scritti in copto, benché la maggior parte di essi (o forse tutti) siano stati tradotti dal greco. L'opera più importante presente in essi è il Vangelo di Tommaso; quello presente nei codici è l'unico testo completo noto dell'opera.
Lo gnosticismo è un movimento filosofico-religioso, molto articolato, la cui massima diffusione si ebbe nel II e III secolo dell'era cristiana. Il termine gnosticismo deriva dalla parola greca gnósis, «conoscenza». Una definizione piuttosto parziale del movimento basata sull'etimologia della parola può essere: "dottrina della salvezza tramite la conoscenza".
Mentre il giudaismo sostiene che l'anima raggiunge la salvezza attraverso l'osservanza della Legge e il Cristianesimo sostiene che l'anima raggiunge la salvezza attraverso la fede, le opere e la Grazia; per lo gnosticismo invece la salvezza dell'anima dipende da una forma di conoscenza superiore e illuminata (gnosi) dell'uomo, del mondo e dell'universo, frutto del vissuto personale e di un percorso di ricerca della Verità. Gli gnostici erano "persone che sapevano", e la loro conoscenza li costituiva in una classe di esseri superiori, il cui status presente e futuro era sostanzialmente diverso da quello di coloro che, per qualsiasi ragione, non sapevano.
Dunque gli gnostici sarebbero gli illuminati. Coloro, cioè, che pensano che le religioni sono state inventate per il popolino ignorante, mentre a loro "sono stati rivelati segreti che solo loro possono capire".
Secondo gli gnostici gli uomini si dividono in due categorie: quelli che sanno e quelli che non sanno. E loro - gli gnostici -, modestamente, sanno.
E sì...loro sanno. Eggià, lo sanno. Loro sanno tutto.
Ma che cosa sanno?
Non importa...tanto non possiamo capire. L'importante è sapere che loro sanno. Così, almeno, su di loro si puo' fare un programma.
Su quelli che non sanno, infatti, che programma vuoi fare? Se non sanno, non potrebbero mai sapere nemmeno il programma. Quindi è inutile.
Considerazioni:
Personalmente ritengo che qualunque disciplina umana deve avere come fine ultimo "la crescita della consapevolezza e della autoconsapevolezza". Questo avviene, ovviamente, attraverso l'esperienza, la conoscenza e la condivisione di esperienza e conoscenza.
Questo riguarda: il percorso educativo in senso lato, il percorso religioso e il percorso scientifico. Tutti questi percorsi devono avere come obiettivo quanto dicevo prima. E devono essere uniti e convergenti. Mai in alternativa o in contrasto tra loro.
La politica no. La politica ha come obiettivo quello di accrescere il benessere sociale, dando la possibilita a tutti di creare le risorse utili al bene comune e di accedervi e di goderne. La politica ha come obiettivo quello di "farci stare bene". Per darci poi la possibilità di "crescere in consapevolezza e autoconsapevolezza".
E la "salvezza"? Cioè il destino personale di ciascuno? Mah...la questione è assai complessa. Non credo in un "paradiso" appartenente a un altro mondo. Non credo al concetto di "paradiso come premio". Qualunque paradiso esso sia, qualunque premio esso sia. Poichè questa impostazione stride ed è in contrasto con quanto detto all'inizio ed è un oggettivo impedimento. E' vero che il "paradiso dell'aldilà" è un trucco spesso utilizzato per sottomettere la gente nell'aldiqua. E quindi va eliminato.
Il problema vero da affrontare è sempre il qui e ora.
In questo senso il cristianesimo è la sintesi del "di qua e di là": come puoi amare dio che non vedi se non ami il tuo fratello che vedi? Tutti i furbacchioni della storia che hanno "usato" il cristiansimo per i loro scopi hanno sempre dimenticato "al di qua" per enfatizzare "al di là", stravolgendo ovviamente il messaggio che quel pover'uomo si era sforzato di dare.
Ma ormai questo trucco non funziona più. L'umanità ha raggiunto un grado di consapevolezza tale per cui la storiella del "paradiso come premio che verrà nella vita futura se fai come dico io, intanto ora non rompere i coglioni e fai lo schiavetto" non se la filano più nemmeno i bambini.
Rimane quindi un problema di "comprensione" relativo al nostro destino. Rimane il problema irrisolto del dualismo tra "corpo" e "spirito" e dell'effettiva "permanenza dello spirito oltre il corpo". Tutte questioni assai complesse che rimangono sempre aperte.
Purtroppo non possiamo chiederlo a "coloro che sanno". Perchè è vero che loro sanno e quindi potrebbero dircelo. Ma siccome noi non possiamo capire che ce lo dicono a fare?
Insomma...è un bel problema per uno che sa' non poterlo raccontare. E' un po' come sapere la ricetta della torta della nonna, avere gli ingredienti, farla...ma non avere nessuno a cui darla da mangiare. Stanno proprio messi male.