"Esiste una cucina che rifugge dal precotto e dell’“usa e getta”, non riconoscendosi nella semplice esecuzione di qualche ricetta gradevole
o nell’allestimento di un pasto occasionale. È quella proposta in questo libro, tra ricette, consigli e racconti. Una cucina che diventa un modo di essere e di vivere, riassume una scelta di qualità, di cura e di economia, prevede razionalizzazione degli spazi e un investimento di tempo ed energie non sporadici.
Una cucina in cui l’avanzo non è uno scarto, ma un alimento a pieno titolo, utile a completare, arricchire o trasformare un pasto, aggiungendo al gusto del palato quello più profondo e persistente del rispetto e del non spreco.
Fino al punto di creare appositamente degli avanzi."
è un libro edito da stampa alternativa e mi sembra un modo per cominciare a fare i conti con la crisi modificando le nostre abitudini, anche alimentari, forse il primo passo di un percorso che ci guidi in un'altro concetto di economia"
...questo avevo scritto l'altro giorno
poi nell'inserto di domenica 19 di Liberazione in un'intervista a Carlo Petrini (il fondatore di slow food) ritorna il discorso del cibo come strumento politico, non solo in senso lato, ma in senso stretto di fronte ad una domanda precisa di Vittorio Bonanni:
"Non per fare sempre le pulci alla sinistra, ma una cosa bisogna dirla.
Si è lasciata la critica agli ogm e alla grande distribuzione in mano alla Lega.
Che però interpreta il discorso della filiera corta e delle produzioni sul territorio nei termini beceri del localismo.
Non le pare?
(risposta di Carlo Petrini)
La sinistra non si può lagnare del leghismo paesano e ultracomunitario se poi continua ad avere una concezione produttivistica del cibo.
Ha buttato via troppo in fretta i valori della civiltà contadina, ritenendoli obsoleti.
La lega ha capito il legame importante fra cibo e territorio.
Se la sinistra non si pone neppure il problema non se la può cavare con il semplice sberleffo."
Raramente ho letto un ragionamento più sensato....
può non piacere, ma la sinistra ha LASCIATO temi fondamentali alla lega e alle destre in genere, a parte che i vertici della sinistra per governare sono andati a destra, non rincorrevano l'elettorato di centro ma le poltrone che sono sempre e solo state a destra, ma noi, la sinistra, questi valori, questi argomenti, il cibo, la sicurezza, il territorio, i valori tradizionali, lo sport, la difesa dei valori unitari (quest'ulimo la lega non l'ha raccolto,forse la destra in genere), tutto questo è stato lasciato a terra e la lega se ne è impadronita, poi io credo che davvero viri in senso becero questi valori, ultralocalistico, chiuso e conservatore, ma ha campo libero.
Le è stato lasciato campo libero.
Ultima modifica di BIGbossSTIGAZZI il Mar 26 Apr 2011 - 1:08 - modificato 2 volte.