CAMPIONI D'ITALIA !!!!
18 SCUDETTI, E TUTTI SUL CAMPO!!!
E’ arrivato il punto che ci serviva, e c’è poco altro da dire di questa partita, che era forse più importante per la Roma che per i rossoneri (anche se, finchè non si è vinto, non si è vinto, quindi è stato importante farlo senza aspettare sabato prossimo).
Il primo tempo vede il Milan giocare con calma e senza forzare, e la Roma molto più pericolosa.
Nella ripresa bastano 20 minuti di Milan più determinato per far capire ai giallorossi che tutto sommato un punto è meglio di niente.
Si finisce con uno 0-0 che ci fa stappare le bottiglie, e che per la Roma non vuol dire avere perso la Champions, perché già domani Udinese-Lazio potrebbe dare a loro delle buone notizie.
In una serata così (sono appena tornato da una Piazza del Duomo bellissima, tutta rossonera) è difficile recuperare obiettività e fare le pagelle, ma “me tocca…” J
Abbiati 7: Nel primo tempo la Roma è pericolosa piuttosto spesso. Lui para alla grandissima su Vucinic da due metri, e ancora un’altra bella parata nel secondo tempo. Sempre sicuro. E’ il portiere dei Campioni d’Italia. Dopo Buffon, in Italia vengono lui e De Sanctis.
Abate 6,5: Alterne fortune in difesa, dove brilla in alcuni salvataggi, recuperi e diagonali perfette, ma al contempo viene sorpreso o superato dagli avversari (vedi Vucinic) in altre occasioni. In avanti si vede pochino, ma con una bella penetrazione crea una bella occasione per Boateng.
Nesta 6,5: Regge bene contro avversari non facili, chiudendo sempre con tempismo e mestiere. In impostazione pesca con un gran lancio di trenta metri Ibra, anticipato di un soffio da Doni.
Thiago Silva 6,5: Pulito, sicuro e imperioso come sempre. E’ frustrante averlo contro per gli attaccanti avversari. In una sola occasione è in ritardo sull’attaccante, ma non succede niente.
Zambrotta 5,5: Nel primo tempo è quello che soffre di più. Infilato da Cassetti e Totti in diverse occasioni, dà una generale sensazione di insicurezza. Nel secondo tempo la Roma sta più sulle sue, e lui è meno impegnato.
Gattuso 5: Spiace dargli un brutto voto nella sera della festa, ma non azzecca davvero nulla, perdendo palloni, sbagliando gli appoggi e mettendo in difficoltà i compagni. Non era in condizione di giocare, ma essendo squalificato per martedì Allegri gli ha dato la chance.
Van Bommel 6: Prezioso come sempre, si scontra spesso con Totti riuscendo a limitarlo, anche se con fatica. Prende un giallo ma nel complesso se la cava.
Seedorf 7: Già nel primo tempo sembra il direttore d’orchestra. Nella ripresa sale in cattedra e detta i tempi del gioco del Milan con grandissima sicurezza. Credo che abbia sbagliato un passaggio in tutta la partita, e si è reso preziosissimo in diversi recuperi e contrasti. Un grandissimo della storia del Milan, come pochi se ne sono visti.
Boateng 6: Solita verve, solita corsa inesauribile, qualche puntata offensiva nel primo tempo, ma anche un po’ di confusione. Poi nella ripresa ha un pallone d’oro, lo tocca anche bene ma esce di un pelo.
Robinho 6: Bellissimo il suo tiro a giro che si stampa sul palo. Resta però il solo lampo in una partita di sacrificio, di corsa, ma di pochissima qualità. A metà secondo tempo lascia il posto a Pato.
Ibrahimovic 6: Lo credevo più “cattivo” dopo la lunga squalifica, invece si adegua al ritmo della squadra. Una buona occasione, anticipato di un soffio da Doni, ma pochissimi lampi.
Ambrosini 6: Meglio di Gattuso. Dà sostanza al centrocampo ma anche molta più qualità nelle proiezioni offensive.
Pato 6: Poco servito e poco nel vivo dell’azione. Entra quando la partita si sta adeguando allo 0-0, in fin dei conti comodo per entrambe le squadre.
Allegri 6: La partita viene portata in porto con qualche sofferenza di troppo nel primo tempo. Gattuso non è in condizione, e se ne accorge giustamente all’intervallo. Io avrei dato un po’ di minuti anche a Pirlo, perché i casi sono due: o è già un ex-rossonero (e allora non portarlo neanche in panca) oppure no, e allora bisogna dargli la sensazione di essere importante in questa squadra, per non perderlo, e non bisogna perderlo.
18 SCUDETTI, E TUTTI SUL CAMPO!!!
E’ arrivato il punto che ci serviva, e c’è poco altro da dire di questa partita, che era forse più importante per la Roma che per i rossoneri (anche se, finchè non si è vinto, non si è vinto, quindi è stato importante farlo senza aspettare sabato prossimo).
Il primo tempo vede il Milan giocare con calma e senza forzare, e la Roma molto più pericolosa.
Nella ripresa bastano 20 minuti di Milan più determinato per far capire ai giallorossi che tutto sommato un punto è meglio di niente.
Si finisce con uno 0-0 che ci fa stappare le bottiglie, e che per la Roma non vuol dire avere perso la Champions, perché già domani Udinese-Lazio potrebbe dare a loro delle buone notizie.
In una serata così (sono appena tornato da una Piazza del Duomo bellissima, tutta rossonera) è difficile recuperare obiettività e fare le pagelle, ma “me tocca…” J
Abbiati 7: Nel primo tempo la Roma è pericolosa piuttosto spesso. Lui para alla grandissima su Vucinic da due metri, e ancora un’altra bella parata nel secondo tempo. Sempre sicuro. E’ il portiere dei Campioni d’Italia. Dopo Buffon, in Italia vengono lui e De Sanctis.
Abate 6,5: Alterne fortune in difesa, dove brilla in alcuni salvataggi, recuperi e diagonali perfette, ma al contempo viene sorpreso o superato dagli avversari (vedi Vucinic) in altre occasioni. In avanti si vede pochino, ma con una bella penetrazione crea una bella occasione per Boateng.
Nesta 6,5: Regge bene contro avversari non facili, chiudendo sempre con tempismo e mestiere. In impostazione pesca con un gran lancio di trenta metri Ibra, anticipato di un soffio da Doni.
Thiago Silva 6,5: Pulito, sicuro e imperioso come sempre. E’ frustrante averlo contro per gli attaccanti avversari. In una sola occasione è in ritardo sull’attaccante, ma non succede niente.
Zambrotta 5,5: Nel primo tempo è quello che soffre di più. Infilato da Cassetti e Totti in diverse occasioni, dà una generale sensazione di insicurezza. Nel secondo tempo la Roma sta più sulle sue, e lui è meno impegnato.
Gattuso 5: Spiace dargli un brutto voto nella sera della festa, ma non azzecca davvero nulla, perdendo palloni, sbagliando gli appoggi e mettendo in difficoltà i compagni. Non era in condizione di giocare, ma essendo squalificato per martedì Allegri gli ha dato la chance.
Van Bommel 6: Prezioso come sempre, si scontra spesso con Totti riuscendo a limitarlo, anche se con fatica. Prende un giallo ma nel complesso se la cava.
Seedorf 7: Già nel primo tempo sembra il direttore d’orchestra. Nella ripresa sale in cattedra e detta i tempi del gioco del Milan con grandissima sicurezza. Credo che abbia sbagliato un passaggio in tutta la partita, e si è reso preziosissimo in diversi recuperi e contrasti. Un grandissimo della storia del Milan, come pochi se ne sono visti.
Boateng 6: Solita verve, solita corsa inesauribile, qualche puntata offensiva nel primo tempo, ma anche un po’ di confusione. Poi nella ripresa ha un pallone d’oro, lo tocca anche bene ma esce di un pelo.
Robinho 6: Bellissimo il suo tiro a giro che si stampa sul palo. Resta però il solo lampo in una partita di sacrificio, di corsa, ma di pochissima qualità. A metà secondo tempo lascia il posto a Pato.
Ibrahimovic 6: Lo credevo più “cattivo” dopo la lunga squalifica, invece si adegua al ritmo della squadra. Una buona occasione, anticipato di un soffio da Doni, ma pochissimi lampi.
Ambrosini 6: Meglio di Gattuso. Dà sostanza al centrocampo ma anche molta più qualità nelle proiezioni offensive.
Pato 6: Poco servito e poco nel vivo dell’azione. Entra quando la partita si sta adeguando allo 0-0, in fin dei conti comodo per entrambe le squadre.
Allegri 6: La partita viene portata in porto con qualche sofferenza di troppo nel primo tempo. Gattuso non è in condizione, e se ne accorge giustamente all’intervallo. Io avrei dato un po’ di minuti anche a Pirlo, perché i casi sono due: o è già un ex-rossonero (e allora non portarlo neanche in panca) oppure no, e allora bisogna dargli la sensazione di essere importante in questa squadra, per non perderlo, e non bisogna perderlo.