"È quella che all'epoca si chiamava "corsa del droghiere". Un tizio vuole quello che un altro definisce "una cosa sicura" e si dà da fare per ottenerla; chiama Doc, un esperto di Anversa molto bravo, ma poco discreto. Lo stesso si può dire per la femmina di Doc, Gloria. E da qui arriviamo a Abe, perché Gloria era troppo miele per un solo alveare. Abe non era un ficcanaso, ma aveva un buon naso e subito sotto il naso aveva la bocca. E poi c'era una farfalla che aveva buone orecchie e che, guarda un po', era lo zio di qualcuno. Finché a qualcuno comincia la febbre dell'arraffa-arraffa, qualcun altro si perde la dentiera in chiacchiere e quando quell'elisir entra anche nelle tue orecchie ti dice che ci sarà una cosa sicura. E il peggio è che cominci a crederci. Almeno così andò per il vecchio Max, che tanto vecchio non era, ma era tanto stanco. Stanco di lavorare senza vivere, stanco di scoprire la mattina che i suoi sogni erano solo sogni, ma soprattutto Max era stanco di non avere un giardinetto davanti a casa."