L'anarchia inverte,ribaltandola, la gerarchia che naturalmente innalza l'intelligenza dell'amore al massimo grado di dignità possibile. Allo stesso modo del comunismo è convinta che sia dal basso che il valore debba mostrare la propria volontà di affermarsi su tutti gli altri piani sociali. Considera la materia madre della realtà e il caso essere il padre. Dunque, per un anarchico, indipendentemente dal suo credo particolare riferito alle diverse e possibili modalità di interpretare le relazioni sociali, l'esistenza è realtà priva di princìpi universali e, di conseguenza, anche delle loro applicazioni.
Basta pochissimo per smontare un simile veduta: Qualità e quantità sono due princìpi universali, applicabili quindi all'intera manifestazione della realtà relativa. Tutto è sottomesso a questi princìpi e al modo ciclico in cui essi agiscono. Parrebbe una cosa da poco eppure dalla conoscenza, anche solo riferita a questo piccolo particolare, si possono estrarre tutti gli elementi che consentono di ordinare gerarchie di valore, anche sociale, perché la qualità è solo misurabile dal senso, che è direzione molecolare assunta all'interno dell'estensione spaziale, per quanto riguarda la divisione qualitativa della materia, e senso che si esplica nelle intenzioni, particolari o generali nutrite dagli individui o dalle comunità sociali. Il senso che prendono queste direzioni e la sua compatibilità con la centralità immobile, radice di tutte le esteriorità, conferirà anche la qualità di una organizzazione sociale in armonia col dono d'amore che è stato fatto della vita.