Questa in sintesi la straordinaria evoluzione della vita sulla terra:
4 miliardi: la terra inizia a raffreddarsi.
3,8 miliardi: la temperatura è poco più alta di quella attuale, si sono formati gli oceani, l'atmosfera è però priva di ossigeno.
3,5 miliardi: negli oceani compaiono i primi batteri.
da 3 a 2 miliardi: compaiono negli oceani esseri unicellulari capaci di svolgere la fotosintesi. Nell'atmosfera comincia ad accumularsi ossigeno.
1,2 miliardi: compaiono i primi esseri unicellulari eucarioti.
800 milioni: gli oceani si popolano di pancton, le terre emerse sono prive di vita
700 milioni: nascono i primi essere pluricellulari come le spugne
500 milioni: nei mari c'è una esplosione di forme di vita diverse. Compaiono i primi animali dotati di esoscheletro, i trilobiti.
430 milioni: alcuni vegetali si adattano a vivere fuori dall'acqua, compaiono le prime piante simili alle attuali felci. Seguiranno i primi insetti.
380 milioni: nei mari compaiono alcuni esseri viventi dotati di una primitiva spina dorsale. Alcuni pesci svilupperanno branchie per respirare fuori dall'acqua.
355 milioni: appaiono le prime foreste sulla terraferma. Compaiono gli anfibi, i primi vertebrati terrestri.
310 milioni: la terra si ricopre di foreste. Compaiono i primi insetti in grado di volare.
280 milioni: compaiono i rettili che non hanno bisogno di tornare in acqua per riprodursi.
250 milioni: c'è un solo continente: la Pangea
225 milioni: compaiono i dinosauri
145 milioni: compaiono i primi progenitori di quelli che diventeranno gli uccelli
85 milioni: compaiono i fiori. Tra insetti e piante nasce una simbiosi che prosegue ancora oggi
65 milioni: un meteorite colpisce la terra in corrispondenza del Golfo del Messico. I dinosauri, insieme ad altre forme di vita, scompaiono dalla Terra.
63 milioni: prosperano i mammiferi che erano stati relegati dai dinosauri in pochi ambienti ristretti. I primi sono roditori simili ai topi odierni.
30 milioni: i mammiferi dominano la terra. Compare la tigre dai denti a sciabola.
2,5 milioni: compaiono gli australopiteci, i nostri primi antenati. In Africa compare l'Homo abilis che ha un cervello la metà del nostro.
1,7 milioni: compare l'Homo erectus che ha un cervello più sviluppato del suo predecessore
630.000: iniziano le glaciazioni.
350.000: compare l'uomo di Neandertal
40.000: compare l'homo sapiens sapiens...la nostra specie.
Ora, qualunque ragionamento su dio non puo' prescindere da questo.
Prima considerazione: la nostra intelligenza sta in qualche millimetro di materia grigia cerebrale, che ci consente di "comprendere" e di interagire in modo intelligente con la realtà. E' la prima volta che compare una specie intelligente.
Seconda considerazione: l'evoluzione non si è arrestata con l'homo sapiens. Continuerà ancora verso forme di vita diverse.
Terza considerazione: l'evoluzione ha dimostrato senza ombra di dubbio che la spinta evolutiva mira a raggiungere forme sempre più sofisticate e sempre più consaèpevoli e intelligenti. Questo non è un caso, ma è un indirizzo costante in tutto il percorso evolutivo. Non si è arrivati dagli organismi unicellulari al topo...e dal topo all'uomo per un puro caso.
Quarta considerazione: nella nostra ottusità noi pensiamo di comprendere TUTTA LA REALTA' per quello che è. E' assolutamente falso. Il nostro cervello è appena poco di più di quello della scimmia e anche la nostra comprensione della realtà è poco di più di quella di una scimmia, se rapportata a tutte le possibili evoluzioni future.
Quinta considerazione: se guardiamo indietro vediamo quanto si sia evoluta la conspaevolezza e la percezione della realtà se rapportiamo gli organismi unicellulari a noi. Se guardiamo avanti è logico pensare che nei prossimi milioni di anni si svilupperanno specie che avranno un apparato cerebrale e sensoriale molto più sviluppato del nostro che avranno una comprensione della realtà tale che la nostra odierna si puo' tranquillamente paragonare a quella di un organsimo unicellulare.
Sesta considerazione: nessuna pratica religiosa e nessuna concezione di dio puo' prescindere da questa realtà. Cioè dalla evoluzione. Noi oggi parliamo di dio con la presunzione di poterlo "conoscere" o "definire". Ma è la stessa presunzione che avrebbe una scimmia nel voler conoscere e definire la fisica, la scienza o la matematica o la musica. Noi non sappiamo quale strordinaria consapevolezza e conoscenza avranno le specie che arriveranno dopo di noi, che avranno una comprensione e una consapevolezza maggiore dell'universo.
Settima considerazione: non si puo' separare il concetto di dio dalla energia che muove il cosmo e che "spinge" l'evoluzione. Qualunque visione reliosa, quindi, si deve confrontare con questo cammino evolutivo che "spinge" verso forme sempre più complesse e intelligenti.
4 miliardi: la terra inizia a raffreddarsi.
3,8 miliardi: la temperatura è poco più alta di quella attuale, si sono formati gli oceani, l'atmosfera è però priva di ossigeno.
3,5 miliardi: negli oceani compaiono i primi batteri.
da 3 a 2 miliardi: compaiono negli oceani esseri unicellulari capaci di svolgere la fotosintesi. Nell'atmosfera comincia ad accumularsi ossigeno.
1,2 miliardi: compaiono i primi esseri unicellulari eucarioti.
800 milioni: gli oceani si popolano di pancton, le terre emerse sono prive di vita
700 milioni: nascono i primi essere pluricellulari come le spugne
500 milioni: nei mari c'è una esplosione di forme di vita diverse. Compaiono i primi animali dotati di esoscheletro, i trilobiti.
430 milioni: alcuni vegetali si adattano a vivere fuori dall'acqua, compaiono le prime piante simili alle attuali felci. Seguiranno i primi insetti.
380 milioni: nei mari compaiono alcuni esseri viventi dotati di una primitiva spina dorsale. Alcuni pesci svilupperanno branchie per respirare fuori dall'acqua.
355 milioni: appaiono le prime foreste sulla terraferma. Compaiono gli anfibi, i primi vertebrati terrestri.
310 milioni: la terra si ricopre di foreste. Compaiono i primi insetti in grado di volare.
280 milioni: compaiono i rettili che non hanno bisogno di tornare in acqua per riprodursi.
250 milioni: c'è un solo continente: la Pangea
225 milioni: compaiono i dinosauri
145 milioni: compaiono i primi progenitori di quelli che diventeranno gli uccelli
85 milioni: compaiono i fiori. Tra insetti e piante nasce una simbiosi che prosegue ancora oggi
65 milioni: un meteorite colpisce la terra in corrispondenza del Golfo del Messico. I dinosauri, insieme ad altre forme di vita, scompaiono dalla Terra.
63 milioni: prosperano i mammiferi che erano stati relegati dai dinosauri in pochi ambienti ristretti. I primi sono roditori simili ai topi odierni.
30 milioni: i mammiferi dominano la terra. Compare la tigre dai denti a sciabola.
2,5 milioni: compaiono gli australopiteci, i nostri primi antenati. In Africa compare l'Homo abilis che ha un cervello la metà del nostro.
1,7 milioni: compare l'Homo erectus che ha un cervello più sviluppato del suo predecessore
630.000: iniziano le glaciazioni.
350.000: compare l'uomo di Neandertal
40.000: compare l'homo sapiens sapiens...la nostra specie.
Ora, qualunque ragionamento su dio non puo' prescindere da questo.
Prima considerazione: la nostra intelligenza sta in qualche millimetro di materia grigia cerebrale, che ci consente di "comprendere" e di interagire in modo intelligente con la realtà. E' la prima volta che compare una specie intelligente.
Seconda considerazione: l'evoluzione non si è arrestata con l'homo sapiens. Continuerà ancora verso forme di vita diverse.
Terza considerazione: l'evoluzione ha dimostrato senza ombra di dubbio che la spinta evolutiva mira a raggiungere forme sempre più sofisticate e sempre più consaèpevoli e intelligenti. Questo non è un caso, ma è un indirizzo costante in tutto il percorso evolutivo. Non si è arrivati dagli organismi unicellulari al topo...e dal topo all'uomo per un puro caso.
Quarta considerazione: nella nostra ottusità noi pensiamo di comprendere TUTTA LA REALTA' per quello che è. E' assolutamente falso. Il nostro cervello è appena poco di più di quello della scimmia e anche la nostra comprensione della realtà è poco di più di quella di una scimmia, se rapportata a tutte le possibili evoluzioni future.
Quinta considerazione: se guardiamo indietro vediamo quanto si sia evoluta la conspaevolezza e la percezione della realtà se rapportiamo gli organismi unicellulari a noi. Se guardiamo avanti è logico pensare che nei prossimi milioni di anni si svilupperanno specie che avranno un apparato cerebrale e sensoriale molto più sviluppato del nostro che avranno una comprensione della realtà tale che la nostra odierna si puo' tranquillamente paragonare a quella di un organsimo unicellulare.
Sesta considerazione: nessuna pratica religiosa e nessuna concezione di dio puo' prescindere da questa realtà. Cioè dalla evoluzione. Noi oggi parliamo di dio con la presunzione di poterlo "conoscere" o "definire". Ma è la stessa presunzione che avrebbe una scimmia nel voler conoscere e definire la fisica, la scienza o la matematica o la musica. Noi non sappiamo quale strordinaria consapevolezza e conoscenza avranno le specie che arriveranno dopo di noi, che avranno una comprensione e una consapevolezza maggiore dell'universo.
Settima considerazione: non si puo' separare il concetto di dio dalla energia che muove il cosmo e che "spinge" l'evoluzione. Qualunque visione reliosa, quindi, si deve confrontare con questo cammino evolutivo che "spinge" verso forme sempre più complesse e intelligenti.