Anche per questo, la dinastia Savoia non ha una storia, ma almeno quattro, se si differenzia nel loro millenario regno realtà e retorica o se se ne considerano i vari momenti.
La prima è quella fondativa. Siamo nel Mille, quando Umberto Biancamano intesse rapporti parentali e diplomatici che trasformano una piccola contea alpina retta grazie ad una politica di equilibrio fra potere centrale e decentramento amministrativo.
La seconda è quella giustificatoria. Racconta della costruzione dello Stato. Qui il segreto è la riforma dell'esercito, che diventa il luogo di elezione di una aristocrazia che ne trae privilegi (dal diritto di portare armi all'immunità per vari delitti), mentre la borghesia paga. Le basi dello Stato diventano le basi dell'intera società piemontese e l'assetto militare prepara quello industriale.
La terza storia è quella risorgimentale. Nonostante il make up retorico in questa storia spiccano altri personaggi, ed il re appare solo come un loro agevolatore.
La quarta storia è quella della decadenza. Racconta della la grande guerra e del compromesso con il fascismo, rispecchiati nella personalità meschina e scontrosa di Vittorio Emanuele III.
In che rapporto sono l'instaurarsi di questa dinastia e la storia del nostro paese?
E con la sua decadenza?
Quanto ci interessa e sentiamo in noi come parte del nostro passato la storia giustificatoria e quella risorgimentale?
Se confrontiamo questa dinastia con l'attuale esercizio del potere in Italia, che riflessioni possiamo fare?
L'Italia è destinata a tradurre ogni governo che si instaura sul suo suolo in un'oligarchia non illuminata?
Cosa pensate della monarchia e della democrazia in Italia?