La storia della polenta è intimamente connessa con l'evoluzione dell'uomo.
Per davvero eh !
Se ci pensate, l'uomo delle caverne sicuramente dovette alimentarsi con cereali e i reperti testimoniano come fosse usanza comune macinali grossolanamente tra due pietre e cuocere in acqua bollente .
Nell'epoca romana la polenta era chiamata con un nome molto simile al nostro, "pultem". Essa era fatta con un cereale simile al grano, più duro: il farro , che macinato e cotto, dava una polentina molle, che veniva servita con formaggi e carni varie.
Solo con la scoperta delle Americhe e quindi del mais il binomio polenta e mais divenne indissolubile fino ai giorni nostri.
Un'altra ipotesi invece è propensa a ritenere che il mais fosse già arrivato in Europa da Oriente col nome di granoturco per la semplice ragione che i persiani, che lo coltivavano e lo consumavano, vivevano sotto il dominio dei turcomanni.
Ma allora era americano o persiano il mais o granoturco usato la prima volta per la polenta friulana o veneziana, di cui i documenti attestano l'uso a partire dal 1500?
Di certo c'è solo che fu dal XVII secolo che avvenne la grande diffusione del mais in Europa.
La polenta risolse enormi problemi alimentari di molte popolazioni povere tanto che l'eccessivo ed esclusivo consumo di questo cibo portò in Europa la malattia della pellagra. La polenta non era colpevole ovviamente, ma la miseria che obbligava a mangiare esclusivamente polenta senza integrarla con altri elementi.
Tipicamente la polenta viene servita coperta da uno straccio e posizionata su una tavola circolare e a seconda dello stato con cui è stata cucinata viene offerta ai propri invitati o a fette o con un cucchiaio; la suddivisione della polenta a fette una volta veniva effettuata dal basso verso l'alto per mezzo di un filo di cotone.
Una tipologia di questo squisito piatto culinario è sicuramente la polenta taragna, conosciuta in molte zone semplicemente come taragna. La taragna è un piatto tipico della cucina delle zone delle valli bergamasche e bresciane, della Valtellina e della Camuna.Il nome di tale pietanza deriva dal “tarai” (“tarel”) che era un lungo bastone utilizzato per girare la polenta quando si trovava nel paiolo di rame, pronta per essere preparata.
Gli ingredienti base per realizzare la polenta sono rimasti gli stessi ancora oggi: sale, acqua e farina di grano turco depositati in un paiolo di rame (secondo tradizione) e cotti all'interno di esso per circa un'ora. Ma le ricette che la combinano con altri alimenti si sono moltiplicate.
Chi ne ricorda qualcuna?
Per davvero eh !
Se ci pensate, l'uomo delle caverne sicuramente dovette alimentarsi con cereali e i reperti testimoniano come fosse usanza comune macinali grossolanamente tra due pietre e cuocere in acqua bollente .
Nell'epoca romana la polenta era chiamata con un nome molto simile al nostro, "pultem". Essa era fatta con un cereale simile al grano, più duro: il farro , che macinato e cotto, dava una polentina molle, che veniva servita con formaggi e carni varie.
Solo con la scoperta delle Americhe e quindi del mais il binomio polenta e mais divenne indissolubile fino ai giorni nostri.
Un'altra ipotesi invece è propensa a ritenere che il mais fosse già arrivato in Europa da Oriente col nome di granoturco per la semplice ragione che i persiani, che lo coltivavano e lo consumavano, vivevano sotto il dominio dei turcomanni.
Ma allora era americano o persiano il mais o granoturco usato la prima volta per la polenta friulana o veneziana, di cui i documenti attestano l'uso a partire dal 1500?
Di certo c'è solo che fu dal XVII secolo che avvenne la grande diffusione del mais in Europa.
La polenta risolse enormi problemi alimentari di molte popolazioni povere tanto che l'eccessivo ed esclusivo consumo di questo cibo portò in Europa la malattia della pellagra. La polenta non era colpevole ovviamente, ma la miseria che obbligava a mangiare esclusivamente polenta senza integrarla con altri elementi.
Tipicamente la polenta viene servita coperta da uno straccio e posizionata su una tavola circolare e a seconda dello stato con cui è stata cucinata viene offerta ai propri invitati o a fette o con un cucchiaio; la suddivisione della polenta a fette una volta veniva effettuata dal basso verso l'alto per mezzo di un filo di cotone.
Una tipologia di questo squisito piatto culinario è sicuramente la polenta taragna, conosciuta in molte zone semplicemente come taragna. La taragna è un piatto tipico della cucina delle zone delle valli bergamasche e bresciane, della Valtellina e della Camuna.Il nome di tale pietanza deriva dal “tarai” (“tarel”) che era un lungo bastone utilizzato per girare la polenta quando si trovava nel paiolo di rame, pronta per essere preparata.
Gli ingredienti base per realizzare la polenta sono rimasti gli stessi ancora oggi: sale, acqua e farina di grano turco depositati in un paiolo di rame (secondo tradizione) e cotti all'interno di esso per circa un'ora. Ma le ricette che la combinano con altri alimenti si sono moltiplicate.
Chi ne ricorda qualcuna?