L'umanità è maschile e l'uomo definisce la donna non in quanto tale ma in relazione a se stesso; non è considerata un essere autonomo. (....)
L'uomo può pensarsi senza la donna: lei non può pensarsi senza l'uomo. Lei è soltanto ciò che l'uomo decide che sia; così viene qualificata "il sesso", intendendo che la donna appare essenzialmente al maschio un essere sessuato: la donna per lui è sesso, dunque lo è in senso assoluto. La donna si determina e si differenzia in relazione all'uomo, non l'uomo in relazione a lei; è l'inessenziale di fronte all'essenziale. (...)
Sono frasi tratte dal " Secondo Sesso" di Simone de Beauvoir.
Il libro analizza tutte le teorie e le convinzioni sulla donna, insieme alla sua situazione nell'epoca in cui è stato scritto arrivando ad affermare che:
- la verità esistenziale della donna non può venire dedotta dalle scienze ( ricordo a tutti la teoria, radicata ancora vent'anni fa secono cui la donna sarebbe inferiore mentalmente a causa del minor peso del suo cervello ... sorvolando sulla questione delle connessioni sinaptiche più rapide per altro)
- La donna è stata una "presenza-assenza", una presenza reale assente alla storia che è storia scritta e fatta dagli uomini, dal sesso maschile.
- La donna emerge nell'arte come oggetto sessuale ( per negazione o affermazione, come madre o come tentarice ecc...)
- La condizione femminile del presente è quella di una astratta eguaglianza contrapposta ad una concreta ineguaglianza.
Per queste e altre ragioni, il matrimonio viene definito Prostituzione legalizzata. La donna non può scegliere di se stessa e del suo corpo.
Il suo corpo integro è l'oggetto di un investimento che è l'equivalente della carriera per l'uomo.
Esiste in funzione di un uomo che la mantiene avendo ottenuto in cambio il possesso esclusivo del suo corpo.
Mi piacerebbe discutere di queste cose,
a partire da ciò che sentiamo come donne e come uomini rispettivamente, a partire da ciò che vediamo intorno a noi e dell'idea che ci siamo fatti, senza contrapposizioni da tifoseria calcistica, senza agitare bandiere.
Parlarsi non è un male e provare a capire nemmeno.
Vi riconoscete in qualcosa?
cosa ne pensate?
L'uomo può pensarsi senza la donna: lei non può pensarsi senza l'uomo. Lei è soltanto ciò che l'uomo decide che sia; così viene qualificata "il sesso", intendendo che la donna appare essenzialmente al maschio un essere sessuato: la donna per lui è sesso, dunque lo è in senso assoluto. La donna si determina e si differenzia in relazione all'uomo, non l'uomo in relazione a lei; è l'inessenziale di fronte all'essenziale. (...)
Sono frasi tratte dal " Secondo Sesso" di Simone de Beauvoir.
Il libro analizza tutte le teorie e le convinzioni sulla donna, insieme alla sua situazione nell'epoca in cui è stato scritto arrivando ad affermare che:
- la verità esistenziale della donna non può venire dedotta dalle scienze ( ricordo a tutti la teoria, radicata ancora vent'anni fa secono cui la donna sarebbe inferiore mentalmente a causa del minor peso del suo cervello ... sorvolando sulla questione delle connessioni sinaptiche più rapide per altro)
- La donna è stata una "presenza-assenza", una presenza reale assente alla storia che è storia scritta e fatta dagli uomini, dal sesso maschile.
- La donna emerge nell'arte come oggetto sessuale ( per negazione o affermazione, come madre o come tentarice ecc...)
- La condizione femminile del presente è quella di una astratta eguaglianza contrapposta ad una concreta ineguaglianza.
Per queste e altre ragioni, il matrimonio viene definito Prostituzione legalizzata. La donna non può scegliere di se stessa e del suo corpo.
Il suo corpo integro è l'oggetto di un investimento che è l'equivalente della carriera per l'uomo.
Esiste in funzione di un uomo che la mantiene avendo ottenuto in cambio il possesso esclusivo del suo corpo.
Mi piacerebbe discutere di queste cose,
a partire da ciò che sentiamo come donne e come uomini rispettivamente, a partire da ciò che vediamo intorno a noi e dell'idea che ci siamo fatti, senza contrapposizioni da tifoseria calcistica, senza agitare bandiere.
Parlarsi non è un male e provare a capire nemmeno.
Vi riconoscete in qualcosa?
cosa ne pensate?