da mymovies:
La Jetée
Un film di Chris Marker. Con Hélène Chatelain, Davos Hanich, Jacques Ledoux Cortometraggio, b/n durata 28 min. - Francia 1963.
Davide Morena
Dopo una catastrofe nucleare, i pochi esseri umani sopravvissuti vivono reclusi nel sottosuolo con poco cibo e poca acqua. Un gruppo di individui esercita la funzione di guida su tutti gli altri, e decide di mandare un uomo indietro nel tempo perché tenti di impedire che il misterioso evento che ha distrutto il Pianeta abbia luogo. Viene scelto un uomo che ha degli strani flashback di un omicidio, di cui è stato testimone in un aeroporto da bambino.
Non sbaglia chi riconosce una perfetta coincidenza fra la trama di La jetée e quello di L’esercito delle dodici scimmie di Gilliam, ma aldilà del soggetto i due film si somigliano come l’acqua e il fuoco. Questo brevissimo film francese non è nemmeno precisamente un film, e difatti Marker stesso lo definisce un “cineromanzo”: si tratta di una serie di fotografie in b/n commentate da una voce fuori campo che rende il senso dello svolgersi della trama (attenzione ad uno dei fotogrammi, l’unico “in movimento”). Non è il massimo della godibilità, ma è degno di nota per essere un esperimento unico: chissà che in un altro mondo non avrebbe dato origine ad una forma d’arte radicalmente nuova…
La Jetée
Un film di Chris Marker. Con Hélène Chatelain, Davos Hanich, Jacques Ledoux Cortometraggio, b/n durata 28 min. - Francia 1963.
Davide Morena
Dopo una catastrofe nucleare, i pochi esseri umani sopravvissuti vivono reclusi nel sottosuolo con poco cibo e poca acqua. Un gruppo di individui esercita la funzione di guida su tutti gli altri, e decide di mandare un uomo indietro nel tempo perché tenti di impedire che il misterioso evento che ha distrutto il Pianeta abbia luogo. Viene scelto un uomo che ha degli strani flashback di un omicidio, di cui è stato testimone in un aeroporto da bambino.
Non sbaglia chi riconosce una perfetta coincidenza fra la trama di La jetée e quello di L’esercito delle dodici scimmie di Gilliam, ma aldilà del soggetto i due film si somigliano come l’acqua e il fuoco. Questo brevissimo film francese non è nemmeno precisamente un film, e difatti Marker stesso lo definisce un “cineromanzo”: si tratta di una serie di fotografie in b/n commentate da una voce fuori campo che rende il senso dello svolgersi della trama (attenzione ad uno dei fotogrammi, l’unico “in movimento”). Non è il massimo della godibilità, ma è degno di nota per essere un esperimento unico: chissà che in un altro mondo non avrebbe dato origine ad una forma d’arte radicalmente nuova…