Quest'anno ricorre il centenario della tragedia del titanic.
Si trattò di un evento importante, non soltanto per il numero di vittime che provocò, ma sopratutto perchè in tale evento si condensano le caratteristiche di un epoca e della crisi di un'epoca.
Parlo dell'epoca dell'entusiasmo per le “magnifiche sorti progressive” in cui sull'onda della weltanschaung positivista l'uomo si spingeva sempre più in là, non sempre in modo fruttuoso.
Parlo dell'epoca del mito della nazione , rispetto a cui il mondo intero costituiva una frontiera provvisoria da riscrivere attraverso l'uso della forza. Parlo dell'epoca della piena affermazione del sistema capitalista classico e della società ad esso legata, divisa in classi differenziate dal lavoro e dalla retribuzione del lavoro.
Cosa centra una nave che affonda con tutto questo?
Centra nella misura in cui fatti occasionali si ritrovano a condensare in forma simbolica interi processi di lunga durata nascosti tra le pieghe della storia.
Il primo viaggio del Titanic fù pubblicizzato con una campagna senza precedenti e per le sue caratteristiche, tale viaggiò si configurò un'occasione per coloro che venivano considerati "i nuovi ricchi" per poter sfoggiare il proprio benessere e la propria nuova condizione sociale, legata al successo di un preciso modello culturale ed economico di società.
Nel contesto storico in cui il fatto avvenne, l’affondamento di una nave ritenuta inaffondabile in quanto massima espressione del meglio della tecnologia che costituiva nel contempo il simbolo di una condizione sociale a cui aspirare ha colpito l'opinione pubblica in generale. Il conto dei morti e della loro distribuzione rivelò altrettante contraddizioni di altra natura.
Si trattò di un evento importante, non soltanto per il numero di vittime che provocò, ma sopratutto perchè in tale evento si condensano le caratteristiche di un epoca e della crisi di un'epoca.
Parlo dell'epoca dell'entusiasmo per le “magnifiche sorti progressive” in cui sull'onda della weltanschaung positivista l'uomo si spingeva sempre più in là, non sempre in modo fruttuoso.
Parlo dell'epoca del mito della nazione , rispetto a cui il mondo intero costituiva una frontiera provvisoria da riscrivere attraverso l'uso della forza. Parlo dell'epoca della piena affermazione del sistema capitalista classico e della società ad esso legata, divisa in classi differenziate dal lavoro e dalla retribuzione del lavoro.
Cosa centra una nave che affonda con tutto questo?
Centra nella misura in cui fatti occasionali si ritrovano a condensare in forma simbolica interi processi di lunga durata nascosti tra le pieghe della storia.
Il primo viaggio del Titanic fù pubblicizzato con una campagna senza precedenti e per le sue caratteristiche, tale viaggiò si configurò un'occasione per coloro che venivano considerati "i nuovi ricchi" per poter sfoggiare il proprio benessere e la propria nuova condizione sociale, legata al successo di un preciso modello culturale ed economico di società.
Nel contesto storico in cui il fatto avvenne, l’affondamento di una nave ritenuta inaffondabile in quanto massima espressione del meglio della tecnologia che costituiva nel contempo il simbolo di una condizione sociale a cui aspirare ha colpito l'opinione pubblica in generale. Il conto dei morti e della loro distribuzione rivelò altrettante contraddizioni di altra natura.