Una partita che non aveva niente da dire, a parte l’addio agli immensi: Rino, Pippo, Sandro… E anche Van Bommel e Zambrotta, che non sono stati immensi, ma hanno fatto abbastanza per meritarsi l’applauso dei milanisti. Tutta l’emozione di oggi si è concentrata nella mezz’ora prima dell’inizio e in quella dopo la fine.
In mezzo una amichevole, giocata su ritmi estivi, senza cattiveria, come forse è giusto.
Il risultato poteva essere uno qualunque, ma alla fine dei conti il Milan ha fatto di più in attacco, e la vittoria col minimo scarto è stata la soluzione giusta.
Ma mi resta una domanda: e Clarence? Nessun coro, nessun annuncio, nessuna festa. Probabilmente il motivo è che ufficialmente lui non ha ancora dichiarato che andrà via (ma nemmeno Zambrotta l’ha fatto, eppure, seppure in tono minore, anche lui ci ha salutati). Ma lo sappiamo tutti che oggi è stata l’ultima di Clarence in rossonero. Lo si è capito da come ha giocato, dalle punizioni che Ibra gli ha lasciato tirare…
Insomma, se Clarence lascia il Milan dopo 11 anni senza avere avuto il suo festeggiamento, è uno scandalo. Lui se lo merita come Sandro, come Pippo, come Rino. E’ stato un grandissimo, e come tale andava festeggiato.
Passo ai voti, anche se lasciano il tempo che trovano, visto appunto il clima da amichevole pre-campionato, che ha permesso a molti di fare miglior figura di quanto accaduto spesso in partite vere.
Amelia 6: Garcia gli segna da due passi, incolpevole. Fa una buona parata su Caracciolo, poi i rimanenti pericoli portati dal Novara non riguardano mai lo specchio della porta.
Zambrotta 6,5: Onora l’ultima in rossonero con una partita senza errori, attenta in difesa e con una buona partecipazione alla manovra. Va vicino al gol con un bel sinistro a rientrare nel primo tempo.
Mexes 4,5: Pessimo. Sempre in ritardo in ogni tentativo di anticipo di piede, sempre superato di testa. Non ha responsabilità dirette sul gol del Novara che nasce da un rimpallo, ma dà sempre la sensazione di assoluta insicurezza.
Yepes 7: Lui non sbaglia un colpo. Di piede e di testa è sempre dove deve essere e fa sempre quello che deve fare. Non è certo una partita da super-lavoro, ma l’assenza di errori porta al voto alto.
Mesbah 5,5: Mediocrità, e questo si sa. Partecipa spessissimo alle iniziative offensive e viene anche cercato abbastanza spesso dai compagni, ma tutti i cross che fa sono fuori misura. Però fa due buone chiusure difensive su altrettanti pericoli novaresi.
Gattuso 6,5: Avendolo visto oggi ci si chiede se sia davvero il caso che se ne vada. Dà tutto, imposta il gioco, morde le gambe altrui e corre per 90 minuti. Ci lascia negli occhi l’immagine (solo appena appannata) del grande Ringhio di più di un decennio rossonero.
Aquilani 5,5: Gioca da play-maker, ma spreca l’occasione per mostrarsi capace di farlo bene. Molto ma molto impreciso, gioca a testa alta ma non gli riesce mai l’idea sorprendente. Prova il tiro qualche volta, ma senza esito. Poi esce a venti dalla fine. Spero comunque non sia stata la sua ultima.
Seedorf 6,5: Dopo pochi minuti deve fare il trequartista. Ci mette un po’ a carburare, poi visto il basso ritmo del Novara cresce. Spreca una palla gol nel primo tempo, ma quando entra Pippo si ritrova e gioca molto bene. Due punizioni dal limite escono di pochissimo. Suo il lancio che manda in gol Pippo. Anche lui lascia negli occhi più di uno sprazzo della sua grandissima classe.
Boateng sv: Pochissimi minuti e si fa male, ed esce. Tanto per finire il campionato in bellezza…
Inbrahimovic 6,5: Mi piace come interpreta la partita. Sa che non è la sua festa, e non fa la prima donna. Invita Zambrotta e Seedorf a due occasioni nel primo tempo. Nel secondo fa un bel tiro parato da Fontana e si muove sempre al servizio della squadra, senza isterismi e senza personalismi, cercando spessissimo i festeggiati. Sa che una festa così lui se la deve ancora guadagnare, anche se è un campione.
Cassano 5,5: Vuole strafare, sa che è una partita dove ci stanno anche i fronzoli, e così prova triangoli stretti, veli e colpi di tacco, ma non ne nasce niente di concreto, a parte il passaggio di ritorno a Flamini per l’1-1.
Flamini 7: Praticamente dall’inizio, si fa valere per quantità e anche qualità. Il suo voto si alza molto per l’azione del pareggio, che imposta e va a concludere con ottimi tempi.
Inzaghi 6,5: Tutti aspettavamo lui. Allegri gli dà 25 minuti, e tutta la squadra fa il possibile per dargli il gol dell’addio. Un paio di volte non arriva dove il Pippo di cinque anni fa avrebbe morso senza pietà. Poi Clarence lo lancia bene, e lui il gol lo fa, ed è anche bello. Piange, e piango anch’io. Immenso Pippo.
Nesta 6: Anche per lui passerella finale, addirittura come centrale di centrocampo, come accadde a Tassotti nella sua ultima partita. Niente da segnalare, se non che è un altro immenso che ci lascia.
Allegri: Probabilmente l’infortunio di Boateng gli rovina i piani (visto anche quanto ci mette a decidere il cambio) perché scommetto che avrebbe regalato qualche minuto anche a Roma. Comunque per una volta (e ci mancherebbe) dimostra sensibilità, dando a tutti i vecchi leoni l’occasione di salutare il loro pubblico.
In mezzo una amichevole, giocata su ritmi estivi, senza cattiveria, come forse è giusto.
Il risultato poteva essere uno qualunque, ma alla fine dei conti il Milan ha fatto di più in attacco, e la vittoria col minimo scarto è stata la soluzione giusta.
Ma mi resta una domanda: e Clarence? Nessun coro, nessun annuncio, nessuna festa. Probabilmente il motivo è che ufficialmente lui non ha ancora dichiarato che andrà via (ma nemmeno Zambrotta l’ha fatto, eppure, seppure in tono minore, anche lui ci ha salutati). Ma lo sappiamo tutti che oggi è stata l’ultima di Clarence in rossonero. Lo si è capito da come ha giocato, dalle punizioni che Ibra gli ha lasciato tirare…
Insomma, se Clarence lascia il Milan dopo 11 anni senza avere avuto il suo festeggiamento, è uno scandalo. Lui se lo merita come Sandro, come Pippo, come Rino. E’ stato un grandissimo, e come tale andava festeggiato.
Passo ai voti, anche se lasciano il tempo che trovano, visto appunto il clima da amichevole pre-campionato, che ha permesso a molti di fare miglior figura di quanto accaduto spesso in partite vere.
Amelia 6: Garcia gli segna da due passi, incolpevole. Fa una buona parata su Caracciolo, poi i rimanenti pericoli portati dal Novara non riguardano mai lo specchio della porta.
Zambrotta 6,5: Onora l’ultima in rossonero con una partita senza errori, attenta in difesa e con una buona partecipazione alla manovra. Va vicino al gol con un bel sinistro a rientrare nel primo tempo.
Mexes 4,5: Pessimo. Sempre in ritardo in ogni tentativo di anticipo di piede, sempre superato di testa. Non ha responsabilità dirette sul gol del Novara che nasce da un rimpallo, ma dà sempre la sensazione di assoluta insicurezza.
Yepes 7: Lui non sbaglia un colpo. Di piede e di testa è sempre dove deve essere e fa sempre quello che deve fare. Non è certo una partita da super-lavoro, ma l’assenza di errori porta al voto alto.
Mesbah 5,5: Mediocrità, e questo si sa. Partecipa spessissimo alle iniziative offensive e viene anche cercato abbastanza spesso dai compagni, ma tutti i cross che fa sono fuori misura. Però fa due buone chiusure difensive su altrettanti pericoli novaresi.
Gattuso 6,5: Avendolo visto oggi ci si chiede se sia davvero il caso che se ne vada. Dà tutto, imposta il gioco, morde le gambe altrui e corre per 90 minuti. Ci lascia negli occhi l’immagine (solo appena appannata) del grande Ringhio di più di un decennio rossonero.
Aquilani 5,5: Gioca da play-maker, ma spreca l’occasione per mostrarsi capace di farlo bene. Molto ma molto impreciso, gioca a testa alta ma non gli riesce mai l’idea sorprendente. Prova il tiro qualche volta, ma senza esito. Poi esce a venti dalla fine. Spero comunque non sia stata la sua ultima.
Seedorf 6,5: Dopo pochi minuti deve fare il trequartista. Ci mette un po’ a carburare, poi visto il basso ritmo del Novara cresce. Spreca una palla gol nel primo tempo, ma quando entra Pippo si ritrova e gioca molto bene. Due punizioni dal limite escono di pochissimo. Suo il lancio che manda in gol Pippo. Anche lui lascia negli occhi più di uno sprazzo della sua grandissima classe.
Boateng sv: Pochissimi minuti e si fa male, ed esce. Tanto per finire il campionato in bellezza…
Inbrahimovic 6,5: Mi piace come interpreta la partita. Sa che non è la sua festa, e non fa la prima donna. Invita Zambrotta e Seedorf a due occasioni nel primo tempo. Nel secondo fa un bel tiro parato da Fontana e si muove sempre al servizio della squadra, senza isterismi e senza personalismi, cercando spessissimo i festeggiati. Sa che una festa così lui se la deve ancora guadagnare, anche se è un campione.
Cassano 5,5: Vuole strafare, sa che è una partita dove ci stanno anche i fronzoli, e così prova triangoli stretti, veli e colpi di tacco, ma non ne nasce niente di concreto, a parte il passaggio di ritorno a Flamini per l’1-1.
Flamini 7: Praticamente dall’inizio, si fa valere per quantità e anche qualità. Il suo voto si alza molto per l’azione del pareggio, che imposta e va a concludere con ottimi tempi.
Inzaghi 6,5: Tutti aspettavamo lui. Allegri gli dà 25 minuti, e tutta la squadra fa il possibile per dargli il gol dell’addio. Un paio di volte non arriva dove il Pippo di cinque anni fa avrebbe morso senza pietà. Poi Clarence lo lancia bene, e lui il gol lo fa, ed è anche bello. Piange, e piango anch’io. Immenso Pippo.
Nesta 6: Anche per lui passerella finale, addirittura come centrale di centrocampo, come accadde a Tassotti nella sua ultima partita. Niente da segnalare, se non che è un altro immenso che ci lascia.
Allegri: Probabilmente l’infortunio di Boateng gli rovina i piani (visto anche quanto ci mette a decidere il cambio) perché scommetto che avrebbe regalato qualche minuto anche a Roma. Comunque per una volta (e ci mancherebbe) dimostra sensibilità, dando a tutti i vecchi leoni l’occasione di salutare il loro pubblico.