Lucio Musto ha scritto:Top-man ha scritto:Lucio Musto ha scritto:no. Nel mio modo di vedere, la coscienza è solo un frammento dell'anima, diciamo uno strumento.
Io che sono cristiano spesso chiamo la coscienza "la Bibbia che noi abbiamo scritta dentro", cioè il nostro catechismo comportamentale come uomini. E l'anima va a consultarla.
Perciò i concetti fondamentali di bene e male sono così uniformi nell'uomo, e tutti li sentono in modo simile!
Vediamo se ho capito, la coscienza sarebbe un frammento dell'anima ma l'anima stessa dipenderebbe dalla coscienza per quanto attiene il comportamento o le scelte in genere?
non "dipende", a mio avviso, perché l'anima umana è libera. La coscienza è proprio il Grillo Parlante di Pinocchio.
Ti dice quello che è bene e quello che è male; poi tu scegli.
Una volta affermavo in modo obbligato, poiché immaginavo l'uomo come risultante di un patrimonio innato influenzato e modificato dagli stimoli esterni... oggi invece in modo autonomo, poiché non mi soddisfa più quel semplice quanto inutile meccanicismo, ed immagino l'uomo arricchito di una stilla di soprannaturale, di "divino" se ti piace la parola; quello che appunto chiamiamo "soffio", anima...
Quindi sempre secondo te, la coscienza "funziona" per tutti allo stesso modo. Per capire estremizzo, quindi un cannibale o un criminale avrebbero gli stessi impulsi di coscienza che potrebbe avere un occidentale nei confronti dell'uccisione di altre vite umane?
L'anima quindi sarebbe il contenitore al dentro della quale trovemmo tante realtà, eppure essa sarebbe libera da questi meccanismi essendo superiore ad essi ma allo stesso tempo incapace di "giudicare". Ma allora un anima immaginata in questo modo potrebbe essere immortale, insomma quale sarebbe la sua fine? E l'eventuale fine della coscienza? Ogni uomo si porterebbe nel dopo morte sia l'anima che tutto il contenuto, oppure cosa?