Dunque, quelle fino ad ora citate mi sembrano semplici coincidenze -e come rileva anche CignoNero mi pare sia un po' OT rispetto all'argomento da lei proposto che, se non ho capito male, riguardava quella particolare sensazione epidermica per cui, a volte, una persona apperentemente affabile, tranquilla, disponibile ci sembra falsa come la plastica (anche se parrebbe non ci sia nulla, a livello di prima impressione, che possa giustificare tale sensazione) oppure per cui una data situazione, anche se piacevole e distensiva, non ci fa sentire a nostro agio (questi, solo per fare degli esempi).
Dunque, se non ho frainteso, mi viene da dire che quei "campanelli d'allarme" suonano spesso anche a me.
Quanto al dargli retta, di solito mi regolo cercando di capire cosa sia a farli scattare. Spesso, si tratta di interpretazione del linguaggio del corpo che è sì una forma di linguaggio (e, quindi, può essere appresa e controllata) ma spesso è più "rivelatore" di quanto si pensi. In quei casi, tendo a dar retta a questo "sesto senso".
Quando realizzo invece che a far suonare gli allarmi sono fattori pregiudiziali o vincoli culturali, tento per quanto possibile di azzittirli.