Faust ha scritto:Che che ne dicano i moralisti, l’intelletto umano deve molto alle passioni, che, per confessione comune, gli devon molto del pari; per l’attività loro si perfeziona la nostra ragione; noi non cerchiamo di conoscere se non perché desideriamo godere; e non è possibile capire perché mai chi non avesse desideri né timori si darebbe pena di ragionare. Le passioni a lor volta traggono origine dai nostri bisogni, e progresso dalle nostre conoscenze; giacché non si può desiderare o temere le cose, se non in base alle idee che si possa averne, o per semplice impulso di natura; e l’uomo selvaggio, privo d’ogni specie di scienza, non prova se non le passioni di quest’ultima specie; i suoi desideri non oltrepassano i bisogni fisici; i soli beni che conosca nell’universo sono il cibo, la femmina e il risposo; i soli mali che tema il dolore e la fame. Dico il dolore e non la morte; perché l’animale non saprà mai che sia morire; e la conoscenza della morte e dei suoi terrori è uno dei primi acquisti che l’uomo ha fatto, allontanandosi dalla condizione animale. ( Rousseau)
Rousseau ragiona da umanista/socialista, quindi dà maggior valore agli interessi della umanità/società (la conoscenza), che a quelli dell'individuo (cibo, femmina e riposo XD), e pure ai suoi timori (la morte di un membro - che più che far soffrire lui fa soffrire coloro a lui legati) rispetto a quelli dell'individuo (dolore e fame).
~230 anni dopo un egoista cosciente pseudo-strirner-iano potrebbe rigirargli la frittata e dire che solo un umanista, soggiogato dall'umanità, dà maggior valore ai bisogni di questa che ai suoi, dà pregio ai bisogni dell'uomo che è in sè (ogni uomo è anche uomo, oltre magari ad essere che ne so operaio, italiano, maschio o femmine, e sé in quanto essere unico) e disprezza (definendoli primitivi) i bisogni di sè stesso in quanto esclusivamente tale.
Faust ha scritto:Cosa ci spinge a conoscere e a non accontentarci di ciò che è già dato?
Azzardo:
* il bisogno e/o l'ambizione (per sé o per l'umanità o la nazione ecc...)
* la curiosità / il piacere di sapere e soprattutto di scoprire
* magari anche altro...
Faust ha scritto:Davvero anche la conoscenza no è altro che la risposta ad uno stato di bisogno più evoluta di altre?
Io la metterei sullo stesso piano... però ecco due casi:
cibo sufficiente - conoscenza insufficiente: l'individuo sopravvive, magari l'umanità in quanto concetto no
cibo insufficiente - conoscenza sufficiente: l'umanità sopravvive, magari l'individuo no (se è tra quelli che sconteranno l'insufficienza di cibo)
Faust ha scritto:E se la chiave è anche in questo caso il piacere, perchè l'essere umano demonizza il motore del suo progredire?
Forse perché spesso è al servizio del piacere degli altri. Di una nazione o di una classe sociale di cui magari TU non fai parte o comunque della collettività contro TE individuo. Che ne so penso agli autovelox per te che magari stai viaggiando oltre i limiti.
Faust ha scritto:Perchè spesso i frutti dell'intelligenza no sono al servizio del piacere?
Forse nei casi in cui sono al servizio di bisogni / ambizioni / piaceri altrui.