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Filastrocche scaltre sciocche

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1
lisandro
lisandro
Viandante Storico
Viandante Storico
- Dal primo Lisandro che si è cimentato un po' con tutto,

dall'Analisi Transazionale (http://www.lavalledelleco.net/t3421-analisi-transazionale) alla Psicoanalisi del Pompino

(http://www.lavalledelleco.net/t101-psicoanalisi-del-pompino);

da Super Intelligenze (http://www.lavalledelleco.net/t4667-super-intelligenze-e-uomini-tra-realta-e-fantascienza)

a Metafisica della Depilazione Pubica (http://www.lavalledelleco.net/t378-metafisica-della-depilazione-pubica),

evolveremo nella seconda fase in cui, in tutta sincerità, vi dirò che nun c'ho un catso da dire.

E allora riciclo delle mie vecchie cose, che se saprete adularmi abbastanza, mi convincerò nel non postarle più. Filastrocche scaltre sciocche 292615


- E allora, vai con la prima...

2
lisandro
lisandro
Viandante Storico
Viandante Storico
* NEIN, NIGHT, NAIF *

- Nein, night, naif
sono tre parole che mi piace recitare (1° ritornello ripetuto 2 volte)

-In prima per iniziare
a smentire le ovvietà
con nerboruta stizza
mistificando la verità.
-Come vedi vado
cangiando or per ora
cosa credi ingrato?
son io il vento della malora!

- Nein, night, naif
sono tre parole che mi piace recitare (1° ritornello ripetuto 2 volte)

-In seconda per continuare
a inscenare un'altra realtà
a far da contraltare
all'esaurita lucidità.
-Io non visto sosto
ammantandomi qua
io appaio opposto
alla patetica quotidianità.

- Nein, night, naif
sono tre parole che detesto recitare (2° ritornello ripetuto 2 volte)

-Se intendo fare un passo
carambolo più in basso
se tendo la mia mano
mi si strappa il pastrano
sentendo la bella favella
sta certo ch'io fraintendo
e col mio umor contento
io rido delirando e ah ha ha haha!

- Nein, night, naif
sono tre parole che detesto recitare (2° ritornello ripetuto 2 volte)

-Non so più far di conto
e ho scordato ogni ricordo
non so che faccio al mondo
e dei due qui chi è il balordo.
-Questa mia amnesia
che mi libera
dalla pandemia
della logica.

finirebbe ripetendo << Nein, night, naif >> sino a sfumare


-dom. 14 luglio 2002

3
lisandro
lisandro
Viandante Storico
Viandante Storico
lisandro* ha scritto:Ok, hai fatto bene a cambiarti quella maglietta verde, ma almeno un pizzetto potevi mettercelo! pure se senza doccia... come speri che quelle si strappino i capelli per te!!
Eppoi non ti dico niente..., ma Dudù e Abacus sono la stessa persona. E anche Frizzante7... e pure Pepato.
ah... anche Zenir e Zagaria.

Acqua & inbocca.

- dimenticavo... anche Nettuno è Dudù.

alessandro


-Grazie per il supporto. Con te mi sento meno solo.
Farò come tu mi dici, anche se quello le scrive a raffica, io posso imbastire che punto tutto sulla qualità. Eppoi le mie sono in lingua originale... cioè, le ho pensate a cazzo, ma comunque originali.
E inoltre hai ragione. Meglio scrivere una righina di ringraziamento, mostrando che sono umile e riconoscente, anche se in fondo mi prude il mouse...

a te devoto, lisandro.

4
lisandro
lisandro
Viandante Storico
Viandante Storico
* L'ARIA GAIA *

-Giace tra l'ortica
che aspetta
alla maniera antica
la sua età.
Tutt'intorno è foresta
che soffoca
un solo sogno alla luna
invoca.
-Forse è l'aria
così fievole
impalpabile
ma necessaria.
Così è l'aria
nelle tenebre
cosa salubre
che tutto varia.

-Corre oltre i vigneti
che ascolta
all'avanguardia credi
nella realtà.
Tutto il giorno è sapore
che ubriaca
al sole suole il bagliore
infuocar.
-Forse è l'aria
quando infonde
fra le fronde
è straordinaria.
Così è l'aria
quando è chiara
cosa cara
che tutto inebria.

-Canta tra l'alloro
tra-lla-là
allegro Boccadoro
questa novella.
Possa l'eco condurla
a chi non la sa
possa il vento tradurla
in ogni forma.
-La domenica
così in piazza
la festa impazza
in forma goliardica.
La domenica
anche in campagna
è festa magna
in forma bucolica.

-Trailailai-lallalà trailailai-lallalà trailailai-llalà
Forse è l'aria / così fievole /impalpabile / ma necessaria.
Così è l'aria / quando è chiara / cosa rara.


-mar. 8 ott. 2002

5
lisandro
lisandro
Viandante Storico
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* LA MIA ORA -autore di stupore- *

-La mia ora si volge
alla sera, si spera serena.
La mia ora si volge
alla sera, si spera finirà. [ritornello]

-Foglie morte discendete quiete
sulla tela colate colorate.
[ritornello]

-Lo stridor dei venti son canti lancinanti
accentuati con pennellate spezzate.
[ritornello]

-Fra le chiome balugina la caligine
luce rifratta in un istante cangiante.

-La mia ora si scioglie.
La mia ora si fa notte.

-E laddove muove ciò che muore
vi è ritratta la struttura della paura.

-La mia ora si compie.
Ogni momento un movimento si adempie,
che riempie come un motivo decorativo
l'opera dove dimora l'aurora
e mi risveglio autore di stupore.


-dom. 16 giu 2002.

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lisandro
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Viandante Storico
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lisandro* ha scritto:Re: Di una cazzata e dimentica!!

Messaggio Da lisandro il Gio Set 27, 2012 1:51 am
- Esiste un cimitero delle idee che non sono state attuate?
Anche se un cimitero dà la sensazione di qualcosa di statico, mentre un'idea che nasce, anche se deforme, forse supplisce ad altre funzioni, come per esempio, metabolizzante per altre impellenze, o come funzione ricreativa per alienarsi dalle tensioni che una costrizione può ingenerare. Quindi il sacrificio di pensieri mai detti, è per la continua trasformazione che insceniamo, poiché noi siamo pur sempre il tempo che scorre. Anche quando dormiamo. E in un certo senso, anche quando moriamo.
Chissà perché ora, mi verrebbero in mente le stesse parole per descrivere le dinamiche sociali?
E anche muratoriali... tipo che nell'edificare una bella facciata, oltre che nascondere scantinati angusti, si destinano quantità strabilianti di detriti e macerie in discarica.

- Tutto bene grazie... se non fosse per quel continuo rimuginio che dalle viscere si profonde e si confonde.
Quale sia il preciso istante per catalizzarle certe cose (quando tutto si espande, prima che si dissolvano), io non l'ho ancora stabilito.... è una sporca situazione del crasso!
E perdona se vengo qui a rovesciare i miei rigurgiti (a-ahhhh!!,pfui!), è solo uno sbotto dopo dei silenzi prolungati.
...zero tolleranza per il silenzio disse l'emerito.
Volevo ad ogni modo, condividere con te questa visione, poiché mi sei di sup...porto:





Ma non vorrei suppliziarti oltremodo, così supplisco con una supplica che rivolgerò alla signora Pazza:
-A lei che è stata così gentile,
la esorto ad abusare di questo suo pregio, per indicarmi il momento giusto per strappare un foglio e cancellare uno scritto.
Mi faccia studiare con lei... mi lasci entrare in seconda.

7
lisandro
lisandro
Viandante Storico
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* T'AMO MIA PENA IRRIDENTE MI FAI *

-Capita appena
s'incontra un muro
assurgere al vero di ciò ch'è il futuro
con la tenacia che acuisce il mistero
che dell'ignoto ne è il desio foriero

-L'ansia ansava insinuante [ripetuto 3 volte]
T'amo mia pena irridente mi fai
pa papà papà-pa.

-Succede se cede
nel tuo camminare
la solida sede sotto al plantare
con la mordacia ad invertire il verso
che nell'arenare è il limite emerso.

-L'ira inveiva virulenta [ripetuto 3 volte]
T'amo mia pena irridente mi fai
pa papà papà-pa.

-Pare la parola
essere esauriente
anzi oserei dire quasi illuminante
con la pervicacia nel voler dir tutto
ma il vuoto si può riempir con anche un rutto.

-L'onta oltraggiava tralignante [ripetuto 3 volte]
T'amo mia pena irridente mi fai
pa papà papà-pa.

-Oh! non-son-più
quel-che-fui-ier
ma-chi-può-capir
che-ne-vado-fier.

-Confutando un senso
con un controsenso
per ridimensionare ogni processo
con la perspicacia ch'è nato un giudizio
dal parto d'Inerzia ammogliata a un indizio.

-L'ansia ansava insinuante
l'ira inveiva virulenta
l'onta oltraggiava tralignante
T'amo mio sfogo canoro
che gioviale mi fai.


-lun. 7 ott 2002.

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lisandro
lisandro
Viandante Storico
Viandante Storico
* ESTATE ESTATICA *

~ Questa estate è stata svestita da un candido ardore
che scuoterà la foglia del pudore.
Questa Estate è stata svestita da un languido madore
percuoterà la foia dal torpore. [ritornello]

-Questa estate è stata svestita
presa per la vita
ancheggia lasciva
sinuosa diva
che fa con le dita
ti ti la la sul tronco saliva.
-Edera ebbra di brama che infesta
libera e bella di mostrarsi ancella
questa estate estatica attesta
spetta a ognuno far un giro di giostra.

~ [ritornello]

-Questa estate è stata svestita
presa per la vita
occhieggia allusiva
astuta argiva
disinibita
pon pon pin e la verga lambiva.
-Flora di labbra blande che alletta
sincera e schietta nel vendersi in fretta
questa estate estatica attesta
de 'sta cuccagna si può farne incetta
chi più ci guadagna è chi più è lesto
solo a chi non magna risulta indigesto.

-Giugno l'amore mio è come un sogno
la farfalla vola in cerca di un fior.
Luglio ti dico amore ben ti voglio
la cicala canta al calore del sol.
Agosto l'amor l'ho posto in quel posto
la lucciola alla sera porta splendor.
Settembre l'amore mio è per sempre
la fanciulla balla nel tino di vino.

~ [ritornello con strofe conclusive: << Quel che è stato/ è stato/ e sta/ e starà >>
progressivamente balbettando le sillabe "té - sta" come un battito di denti per il freddo, sino a sfumare]


-mar. 27 ago 2002.

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lisandro
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Viandante Storico
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* MARIAROSA LA GOFFA -eterno femminino- *

-Mariarosa riposa sul sofà
graziosa e ascosa nel buio trionfa.
Che meraviglia, somiglia a una ninfa
la mia gioia invoglia a cantarle una strofa.

-Ma or che il tempo idugia
a dare ambito alla frenesia
credo che invento una bugia
che irretisce oppure è pura magia.

-C'è qualcosa che posa e ronfa
oltre la coltre dell'oscurità.
Che paranoia far veglia pe' sta solfa
voglia le cuoia al più presto tirar.

-Ma or con gli occhi chiusi
per volare entro la fantasia
credo che mi confusi
con la visione che s'impone sulla realtà.

-Mariarosa riposa e ronfa
è quel qualcosa che posa sul sofà.
Per acribia si sbroglia questa beffa
di Mariarosa l'oziosa e la goffa.

-Ma or con passo lento
nel riflesso che capovolge e mi disincanta
vedo che quasi stento
con la razione in ciò ch'è tutto relatività.
E sento solo che mento
nel giudicare tramite la soggettività
per potere l'intento
di attenuare la cecità nell'oscurità.

-Mariarosa riposa sul sofà
deliziosa con l'armonia si confà.
Che allegria per questa storia buffa
mentre fuori si muore dal freddo che fa.


* GAIO ORAZIO -eterno mascolino- *

-Gaio Oraz - Io - son triste
Tu lo s - Ai - mé non so
Lontana è la mor - Te - mo la vita
Buona sor - Te - ngo da patì.

-Il maggio è nell'aria - aria rara
Godi - Ora - d'oblio
Ovunque è sapo - Re - trogusto
Peccato chi non ci - Sta - rei meglio aldilà?


-lun. 7 ott 2002.

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lisandro
lisandro
Viandante Storico
Viandante Storico
* MITICO CINICO *

-Che ti canti così stonato! -Oh pardon, forse sarò ostinato.
Quasi quasi t'avevo scordato! -Oh pardon, meglio così che ricercato.
M'hai venduto mille rime! -Oh pardon, sfogo quel che mi opprime.
Vorrei sapere a chi sei figlio! -Oh pardon, un po' a te ti somiglio.

~ Oh pardon, monsieur pardon,
a capa mia nun è buon. [ritornello]

-Se t'acchiappo ti scotenno! -Oh pardon, se ci provi fai un cenno.
Tu non sai chi son io! -Oh pardon, sento già un tremolio.
Ti farò scordare chi sei! -Oh pardon, sei per sei trentasei.
A chi stai a rifare il verso! -Oh pardon, sono avvezzo allo scherzo.

~ [ritornello]

-Mo dove scappi che t'ho preso! -Oh pardon, quindi è il tuo 'sto peso.
E' inutile che ti vai lagnando! -Oh pardon, ma io starei cantando.
Fai... fai pure lo spiritoso! -Oh pardon, è che sei contagioso.
Non t'azzardare a reagire! -Oh pardon, ma a questa idea non so aderire.

~ [ritornello]

-Casp... stà buon... fermat... n'moment! -Oh pardon, un'altra volta, ora mi assento.
A momenti mi stacchi il naso! -Oh pardon, ma non farci caso.
Potevi dirlo che sei violento! -Oh pardon, solo se mi cimento.
E' che a vederti non sembravi! -Oh pardon, sarò sprone agli ignavi.

~ [ritornello]

-Si dice che il can che abbaglia non morde. -Mordo chi ha le orecchie sordeeee!


-mer. 26 nov 2003.

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lisandro
lisandro
Viandante Storico
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* ONOMATOPEICA -lamento di tristano- * -gio. 14 sett 2002.

-Si assise s'un sasso
senza senso.
Fu un fuoco fatuo l'afflato
che lo fomentò.

Con certezza
a lui si affidò.
Con fervenza
nel vuoto si lasciò.

-Ma la malia della malinconia
lamentò.
Ma è mimica mesta memore
di un momento.

Una carezza
nell'oblio trasognò.
Era dolcezza
che col tempo si dileguò.

-Da domande dolenti dipende
dondolando.
Tu titubante vai tentando
tentennando.

Con destrezza
nel mondo s'incagliò,
nella cadenza
di ogni istante si trasfigurò.

-Si assise s'un sasso
senza senso.

-Su sei assi assurse
sua essenza l'insulso? [I personaggio marginale]
-Per perpetrare il precipite
perpetuo. [II personaggio marginale]
Bee... be-bestem-mmia be-bestia
che non sei altro-ltro. [III personaggio marginale]

[finirebbe con un'invocazione:
<< e fustigherò le mie voglie, in un vortice d'idee.
e cospirerò il re di cuori, con la donna di fiori.>> sino a sfumare]

{i tre personaggi finali sono stati immaginati come le tre scimmie sagge, ma a rappresentazione del male, anziché del bene, come la tradizione vorrebbe; per tentare di ribaltarne la portata: il babbeo che non ascolta (o sente male, quindi da adito solo a preconcetti), il decrepito che non vede (o non sa vedere, per questo sentenzia) e il buzzurro che non parla (o che parla male, ovvero sa vomitare solo ingiurie).
- la stupidità
- la depressione
- l'ignoranza
A queste raffigurazioni, in sintesi, li avrei associati.}

12
lisandro
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Viandante Storico
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* SACRO & PROFANO *

-Dimmi come sei
dimmi come sei nel mio cuor
ora ti sento nel mio cuor
ora ti specchi nel mio immenso amor.
-Sono solo me
solo con te sono solo me
solo come te sarò con me
come con me sarò solo con te.
-Cosa io potrò
quel che potrò è tutto quel che avrò
quel che io avrò è quel che sarò
quel che sarò è solo quel che potrò.
-Or che è di me?
recito il ruolo di chi? non so
So che osservo
il bene effimero di un infinito amor
amore amore perché perché
un due tre un due tre
è la marcia da fe'
fe-fe-fe-fermi tutto son io che scelgo
scelgo io, io scelgo
anghingò anghingò
scelgo io anghingò
scelgo io anghingò
tre galline sul comò
che facevano l'amore
con la figlia del dottore
il dottore s'inventò
di volare col risciò
il risciò era tutto d'oro
per deambulare un capolavoro
ma non s'alza, ma rimbalsa
in una borsa ch'è comparsa
tra le scene di una farsa
panza canta fame tanta.


-lun. 24 gen 2005.

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lisandro
lisandro
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* QUANNO A CHILL'ARBERO *

-Quanno a chill'arbero glie tagliessi no ramo. [ritornello ripetuto 3 volte]

Se 'nfanghea 'nmezzo pa rena
cento passi senza fermà
Con su 'n canestro 'ngima a spalla
cento passi senza fermà
E non sapè comm'a chiamà
Areto a stalla a guardà
pe' cento passi senza fermà.

[ritornello]

Arizzennose pe' e tre de notte
da gnisuno affasse chiamà
Arescenno fora e scennenno e scale
pe' ì appiccià lo foco p'arescallasse
Mentre che gliea co' o scuro e c'a guazza
Co' chella guazza e co' chillo scuro
'nsapea 'ndo stea e comm'a potea chiamà.

[ritornello]

Cento passate ao giorno e cento bracciate ao giorno
mille e tanto e più da fà
Pe' potella continuà a cercà
pe' potella continuà a chiamà
Stammatina co a calura d'o sole
c'a guazza s'asciutta s'è misso a potà.


-ven. 9 feb 2001. questa la detesto.



* ?

(1° personaggio)
-Oh Piacenza
che non s'arriva mai
mi dai un po' d'acqua fresca
e tu che cambi strada se non sai
dove tira il vento del nord.

(2° personaggio)
-Mi sa che a volte il tuo timor
attiri la nostra sciagura
col senno di poi ti avrei
lasciato alla radura.

(1° personaggio)
-Se fosse estate
o un tiepido aprile
ti abbraccerei le stelle
e in seno all'imbrunire
ti canterei l'amore
che ho scorto in un balcone
prima di lasciare il paese
che mi rese quella nostalgia
che ora mi spazza via.

(2° personaggio)
-E ah-ha-ha, e ah-ha ah-ha-ha
mi fai ridere lo sai
con quel tuo buffo cappellone poi
hai l'aria di chi è malconciato
pestato dalle proprie imprese
lo diavolo negl'inferi ne ride
ma fegato nell'amore
bisogna avere più che un cuore.

(1° personaggio)
-Ma vuoi tacere
o non parlare invano
piuttosto quanto manca ancora
la luna lassù è sparita
finiremo in un qualche burrone.

(3° personaggio)
-Più griderai in un orecchio al mulo
cercando di fermarne l'andatura
più questo preso da paura
andrà a sbattere addosso a un muro
o finirà in un precipizio di sicuro.

-Oh Pazienza
che non ne basta mai
la solita cagione e poi
tutto si scorda quando puoi
ogni fisima verrà ribaltata
il primo passo che pesta l'ultimo passo
l'ultimo passo che schiaccia il primo passo
il primo passo che spazza l'ultimo passo
l'ultimo passo che cancella tutto.



-incompiuta, 2005/06.



* ?

-Quasi Cosimo si arrese a Esposito
nel fronteggiar la lunga notte
E potete volger sguardi in rete
metastasi e offese e pure botte
Mai solerte fu la morte insorta
posta a mostra di un forte sogno
Ma ribadisco che di quel che ho visto me ne infischio. [2 volte]

-Cosimo che anela un coito
che fosse un monito se hai il fiato corto
Esposito espone che... ciò è un problema
Emblema della sua sagacia
o forse è solo audacia come fine mordacchia
Eppure è sottointesa alfine... una pernacchia
Ma ribadisco che sebbene ho visto allora insisto. [2 volte]

-Cosimo persuaso al vomito
all'irruenza e alla riluttanza
Ingolla fatti difettati e affettati
come sopraffine pietanza
Esposito si pose indomito
per protestar questa balzana baldanza
perché rigurgitar errori altrui... stride con abbondanza
Ma ribadisco che se il fondo ho visto allora poltrisco. [2 volte]

-Cosimo che scopre Esposito
che è se medesimo passata la notte
Volge ovunque sguardi che chiunque... può intuire
Ma il desiderio che sia il più sincero
non è poi un mistero, lo disse prima
Perché fa rima con dolore... e fa colore
Ma ribadisco che del mondo il fondo ne è solo una parte. [2 volte]

-Cosito che sposa Esposimo
due spasimanti ebbri e deliranti
Che si soverchiano così scoperchiano... le fitte trame
All'uncinetto si umettono... di coltre e brame
Ma poi scomettono e si promettono...
Per ribadire che quel sogno è stato un incubo d'amore.



-incompiuta, gio. 2 mag 2013.





14
lisandro
lisandro
Viandante Storico
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Dopo i tre brani precedenti, che definirei "Canzoni quasi d'amore" (poiché spesso parlare d'amore risulta essere una cosa sconveniente), pubblico l'unico brano scritto su commissione.

Ciò per rimarcare quanto preziosi possano essere i sentimenti inespressi, verso quel che si reputava come bruttezza inammissibile -  all'insegna di un ubq* qualunque - concedendosi sì il lusso d'imprigionarsi o lasciarsi addirittura svanire appresso alle onde del parossismo che ovunque lambisce, per poi infine ritrovarsi redenti nel dono dell'ubiquità.
Tutto questo ovviamente, tradotto nelle versioni delle carnascialate dei generi popolari o nelle poetiche crepuscolari degli ambienti cosiddetti "colti", per così dare quella parvenza di eterno ludibrio che mai vorrebbe rassegnarsi.

Ma quando si assume la responsabilità di dettare amore verso un'altra persona concreta, non si può prescindere dalle certezze determinanti il fatto reale. Ecco perché il brano seguente - scritto per la mia compagna - ha dovuto allontanarsi 'disambiguamente' da quei territori disperanti del Nihil Est, per condurre verso un sentimento che potesse addensarsi come se fosse humus.


*ubq= "unbruttoqualunque",
utente non più presente.


* AMARE *

- Se il tempo fermo
in uno schermo
inutile è l'immagine.

-La storia di un luogo
è memoria di un uomo
che in se' ha imposto un confine.

- Così volle star lì
ad arginare il mare
credendo altresì
che vi è un solo ideale:
"La forza" asserì
"è ottenere e non dare"
ma il mar lo redarguì
non dando e inondando.

-Ho il tempo in grembo
ho un mondo in serbo
e cambia l'immagine.

-Questa è una storia
che avanza ondulatoria
al di sopra di ogni confine.

-Così volle guardare
al monte sorgivo
la fonte del mare
zampilla in un rivo
la forza è cercare
di crescer nel declivio
e infine sfociare
a colmare col mare.

-Amare è tuffare, riaffiorare e tuffare, riaffiorare e tuffare, nel mare ch'è in te.


- gio. 9 set 2004.

15
lisandro
lisandro
Viandante Storico
Viandante Storico
Ma sembrerebbe troppo melensa quella roba,
mentre a me piacciono i lieto fine.


* MOLARE LA MORALE *

- Buster Keaton
è stato tradito
perché si faceva per lavorare
dalla cinepresa immortalare
ma in una scena girata s'un molo
lo fecero immolare.

-Pietro Brugola
con la carrucola
si finse in un cantiere capomastro
non sapendo dei mattoni il giusto incastro
ma per eguagliare l'estro di Babele
ohi! che disastro.

-Antonio Gaudì
si smarrì un lunedì
per andare al tempio con una bisaccia
con l'uva passa in una saccoccia
nell'altra la fede che non passò mai
anzi fece passargli tutti i guai.

-Miguel de Cervantes
accorse aitante
dalla sua bella mugnaia
con la paura che ella scompaia
e appaia il mugnaio, oh mamma che guaio!
e lo leghi come un mulo alla mola.


-gio. 21 apr 2005.

16
PaperMoon
PaperMoon
Viandante Mitico
Viandante Mitico
commosso 
VODOO DOLL gelosa sono

17
lisandro
lisandro
Viandante Storico
Viandante Storico
lisandro ha scritto: se saprete adularmi abbastanza, mi convincerò nel non postarle più.  Filastrocche scaltre sciocche 292615

18
PaperMoon
PaperMoon
Viandante Mitico
Viandante Mitico
Filastrocche scaltre sciocche 214252 volevo proprio quotare quello

19
lisandro
lisandro
Viandante Storico
Viandante Storico
bella stronza... così è più evidente che la colpa è tutta tua! Sorriso Scemo

20
PaperMoon
PaperMoon
Viandante Mitico
Viandante Mitico
comunque non convincerti di niente
e non smettere
pleeeeease lecca

21
lisandro
lisandro
Viandante Storico
Viandante Storico
- questa volevo dedicarla a un vecchio utente: "sandro1999".

'no frate dò mio, si direbbe ad Acerra.


* FUCINA DE' FESSI *          

Tempo Re che s'adduce nella strettoia asfissiante industriosa fornace
vincolo del progresso prima te ne arroghi il diritto e poi ti fa fesso
annaspando mi lagno non so tenere il ritmo nel gozzovigliare
allarmando mi scaglio a chi si esenta questa mozione disciplinare
solitamente mi pento d'esser stato scortese assai gridando
ma peggiore di un sordo è chi non vuole sentire.

Nel labile condomine di periferia si condonerà anche la parafrenia
istinto verso ogni difetto che pone lo spirto recesso oltre il proprio retto
animando la piazza disegno narcisi sui vostri divieti stradali
agitando una mazza vorrei darvi io un rimedio per i vostri mali
solitamente mi pento d'esser stato violento con le mie mani
ma il medico pietoso fa la piaga verminosa.

Io che son brutto son sporco e individuale son condannato a vivere male
poiché l'unione dei singoli deve formare un organismo pluriminimale
aumentando la massa bisogna riprecostituire lo spazio sociale
ammaliando la razza che la perfezione è questione puramente venale
solitamente mi pento nel perder tempo a cicalare
ma intanto canto che la panza piena non pensa alla panza vuota.

Caleidoscopiando sull'attuale realtà ci si converge sull'immobilità
reclusoci come nei ghetti si diventa inetti affetti da troppe novità
assiepando mi strazia di stare tutti a scrutare il come osservare
alienando mi plagia poiché ogni ideale sarà un prodotto da commercializzare
solitamente mi astengo dal dire che il mio ideale sta nel fare
ero un ricco giovane ozioso sarò un povero vecchio bisognoso.

Pa-pua pa-pa-pa-pa-pua pa-pa-pa-pa-pua pa-pua pa-pua pa-pa-pa-puà  } rip. 2 volte
pa-pua pa-pa-pua pa-pa-pua
pa-pa-pua pa-pua pa-pa-pa-pua
pa-pua pa-pa-pua pa-pa-pua
pa-pa-pa-pua pa-pua pa-pua pa-pua-pua.


-mer. 13 ott 2004

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lisandro
lisandro
Viandante Storico
Viandante Storico
- Questa invece vorrei dedicarla a quelli della "Banda del Matese" (non so voi, ma io tutti gli anni in aprile li celebro).


* EPICA ANARCHICA *          

· Erano le nove di domenica                    
nel mondo cattolico si faceva messa.            
Erano le nove di domenica                    
nel mondo cattolico si faceva messa.
Mille metri di altitudine                      
mille unità di abitanti.                        
Mille metri di altitudine                      
mille unità di abitanti.
Era il paese di Letino                          
in provincia di Terra di Lavoro.                
Era il paese di Letino                          
in provincia di Terra di Lavoro.    
Quaranta chilometri da Isernia                  
la prima città di una qualche importanza.      
Quaranta chilometri da Isernia                  
la prima città di una qualche importanza.
Subito volsero nel municipio                    
ove attuare una rappresaglia                    
Subito volsero nel municipio                    
ove attuare una rappresaglia  
trovando in grande riunione                    
i consiglieri comunali                        
trovando in grande riunione                    
i consiglieri comunali.

~ L'uomo d'ufficio ritiene capace
d'archiviare dentro a un plico
la suggestione di mantenere
la pace come risibile auspicio.
"Ohi quanni schioppi, ohi quanni archibugi,
sequestrati a dei bracconieri,
noi si dovrebbe provvedere
che non vadano in mano a dei filibustieri".
- Relazionare, ad onor del vero,
nero su bianco, è un ipocrita arranco
che l'esito è in virtù del criterio
stanco del vizio di esitare.

~ Così quell'altri pieni di bile
promotori della rappresaglia
nel dire canaglia ne volsero il senso,
col dissenso, ed era d'aprile.
"In nome della nostra beltà
'sta rroba 'cca cagn' 'e proprietà
grane, foco, tabacco e bacco
accussì arrabbattamme pa' libbertà.
- Quel che avvenne non oso poi dire  
per non incutere il timore
a quanti ora avranno l'ardire                  
nel servire un sogno da apporre                
a quanti ora avranno l'ardire                  
nel servire un sogno da apporre
per stare al passo e forse intuire
che il dono che danno è come acqua che scorre.

· Il campanile suonava la mezza                
nei campi i villani facevano mensa
Il campanile suonava la mezza                
nei campi i villani facevano mensa.            
Canti in rima sopra uno strato
di paglia tagliata che stava ammucchiata
brocche traboccanti d'acqua e d'acquato
sotto all'ombra di un pergolato.
- Paese che vai usanza che trovi                
non era tempo per le more
morir d'amore come nelle trame
fitte di spine in mezzo ai rovi.                
Paese che vai usanza che trovi                
non era tempo per le more
morir d'amore come nelle trame
fitte di spine in mezzo ai rovi.

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lisandro
lisandro
Viandante Storico
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- refuso.


lisandro ha scritto:Dopo i tre brani precedenti, che definirei "Canzoni quasi d'amore"



* COSIMO VS ESPOSITO *     -ballata dell'amor proprio-    

-Quasi Cosimo si arrese a Esposito
nel fronteggiar la lunga notte.
E potete volger sguardi in rete
metastasi offese e pure botte.
Mai solerte fu la morte insorta
posta a mostra di un forte sogno.
~Ma ribadisco che di quel che ho visto me ne infischio.     [ripetere 2 volte]

-Cosimo che anela un coito
che fosse un monito se hai il fiato corto.
Esposito espone che... ciò è un problema,
emblema della sua sagacia
o forse è solo audacia come fine mordacchia,
eppure è sottointesa alfine una pernacchia.
~Ma ribadisco che sebbene ho visto allora insisto.          [ripetere 2 volte]

-Cosimo persuaso al vomito
all'irruenza e alla riluttanza,
ingolla fatti difettati e affettati
come sopraffine pietanza.
Esposito si pose indomito
per protestar questa balzana baldanza,
perché rigurgitar errori altrui... stride con "abbondanza".
~Ma ribadisco che se questo è il fondo allora gradisco.     [ripetere 2 volte]

-Cosimo che scopre Esposito
che è sé medesimo passata la notte,
che volge ovunque sguardi che chiunque... può intuire.
Ma il desiderio che sia il più sincero
non è poi un mistero, anzi è una fisima
e che fa rima con dolore... e fa colore.
~Ma ribadisco che del mondo il fondo ne è solo una parte.   [ripetere 2 volte]

-Cosito che sposa Esposimo
due spasimanti ebbri esilaranti
che si soverchiano così scoperchiano... le fitte trame,
per esser due in uno nella mente di ciascuno andando formulando
le empiriche traballanti che... ruotano il mondo.
~Per ribadire che quel sogno è stato un incubo d'amore.
per ribadire che quell'incubo è stato per troppo timore... di amare.



[Cosimo= verbo dal greco "kosmein": mettere in ordine.
Cosimo Esposito= esporre la disposizione dell'"ordine"]


-mar. 10 set 2013.

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lisandro
lisandro
Viandante Storico
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- Dopo altro tempo trascorso a scrivere parlare un po' su tutto, ammetto che non c'è molto altro da aggiungere.
A differenza del passato, aggiungerei che stavolta non saprei neanche dove andarlo a scrivere.
E allora riciclo questo mio vecchio 3d. Un po' per ricordarmi di averlo lasciato incompiuto e un po' per quel senso del dovere che m'impone di ricordare le cose.

Anche se dovrei solo limitarmi nel riferire un ulteriore passaggio di consegne: dopo la prima e la seconda, non poteva che esserci una terza fase, nella quale si deporrà la salma di quella appena preceduta.
Quella buonanima di un Lisandro che volle riesumare quegli atavici impulsi sempre molesti e blablabla, conferendo loro una dignità blablabla, assoggettando ed espiando blablabla...
A perenne ricordo di questo martire che volle condursi sui luoghi di battaglia col solo fardello delle proprie immagini, va questo tributo: "per un ego troppo grande per il corpo che lo avvolge, possa essere lo sguardo della pietosa morte, più dolce."

lisandro ha scritto:come t'avviluppi tu non s'avviluppa nessuno

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lisandro
lisandro
Viandante Storico
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* ANIMA MARCIA *          

-Sto aspettando che si desti in me
quel sogno di un lungo letargo
sto aspettando che la bonaccia
mi trascini al largo.
Per smaltire in solitudine
la sbronza che c'ho da non so quando
m'accompagno alla moltitudine
di questi miei giorni che io mi tracanno.

~Strano ma vero
che in un buco nero
c'è tutta la storia
delle avversità
che rendono la vita
una cosa mischiata
di densità
nella nullità.
~Animami alla sera
o la mia cognizione si dispera
per essere stato persuaso ad osare
in ciò ch'è solo un caso nella notte nera.

-Sto vagliando delle forniture
di suppellettili che mi occorreranno
sto tracciando passo dopo passo
il sentiero che i posteri ricalcheranno.
Nel blandire il tempo così sincopato
si sale nell'ottava e domando
come se si assestasse nel soqquadro
perché nel consumarlo brando?

~Nel giardino biologico
della relatività
è la solita tiritera
che dà fioritura
al colore di un fiore
ma solo dopo quando muore
ne desideriamo anche solo l'odore.
~Amami alla sera
o la mia passionalità si schiera
aldilà di un loculo ove si rivela
che il giorno di notte non lo fa una candela.

-E giuro m'offendo se non mi vendo questa smaccata semplicità
che sorride di giorno e langue di notte poiché è colposa di duttilità.
E giuro mi vendo questo momento per la sola perversione
che vuoi che sia! sono un'anestesia queste note di consolazione.

-Solitario nel vecchio castello, cresce in grembo il fiore più bello
proletaria l'antica brughiera, vi è distesa ormai una periferia intera.

~Cresce il tempo      
il tempo è pane
quanto vale
un giorno uguale?
E 'sta voglia
che m'aizza
a sbraitare
bene o male!    

Cresce il tempo      
il tempo è pane
quanto vale
un giorno uguale?
E 'sta voglia
che m'aizza
a sbraitare
bene
o male!        

-lun. 2 dic 2002.

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