SergioAD ha scritto:Ma che vuol dire "fake" in un posto dov'è possibile fare giochi di ruolo?
Non essere se stessi, in caso è difficile gestire pensieri temporanei e si finisce ad essere superficiali. Meglio col sorriso ovviamente.
Ma perché dare dell'impostore ad un ipotetico ragazzino di 20 anni che ha parlato con entusiasmo quando anche a 30 anni si può essere cosi?
Non critico te, darei un supportino virtuale al giovine. Se ti piace "La Folia" e le coccole bene, ma ancora finché non c'è coinvolgimento cos'è vero?
Una delle cose brutte è creare un blocco di dissenso, dicevo della metafora del branco non capita da bastian contrari, ma a favore si può fare.
Sarebbe interessante conoscere il vostro punto di vista sul fake, virtuale, pseudonimia e avatarismi. Se e quando le cose diventano noiose.
Mi piace Vivaldi, ma le coccole no.
Detto questo...per "fake" intendo un'identità falsa, inesistente, creata apposta per fare sceneggiatura ma dietro la quale c'è solo un puparo che muove i fili. Laddove qualcuno invece si aspetterebbe qualcuno che, pur niccato, esprima comunque sè stesso in modo veritiero: come faccio io e come sicuramente fanno tanti altri.
Più in generale dirò che sicuramente la virtualità è molte cose, tra le quali libertà anche di essere finzione, gioco, spettacolo, leggerezza, inesistenza. Esprimendo la mia personale posizione dico che per me virtualità è esprimere sè stessi liberamente con la protezione di un nick ma senza inventare alcunchè: questa è la virtualità che mi piace. Mi piace cercare di comprendere chi sta al di là del mio schermo decodificando nicks e avatar quando ciò sia possibile aggiungendo questo ai contenuti espressi. Altresì dico che PERSONALMENTE mi dà fastidio ipotizzare che i miei interlocutori sono in realtà inesistenti, frutto solo di un piano studiato di animazione, carcasse vuote prive di valore reale. Perchè così come io sono autentica vorrei che autentici fossero gli altri, seppur mascherati.
C'è la grande occasione di poter rovesciare la propria realtà senza paure o timidezze, nascosti dietro un nome di comodo e dunque l'occasione di dire la verità senza pudori o remore e questo vorrei che accadesse.
Nel caso dei fake tutto questo è vanificato. Rimane solo un vuoto esercizio di equilibrismo dialettico senza scopo e del tutto avulso dal reale. Qualcosa di assolutamente inutile...o quamtomeno utile unicamente al gestore del teatro di marionette e ai suoi scopi.
E' la mia posizione. Non è detto che sia quella di altri.