Mi si è scassato un PC, e l'ho mandato a Mialano per le riparazioni, ma subito dopo s'è ammalato gravemente anche l'altro, ed è ancora in coma profondo, forse senza speranza.
Ma appena tornato quello da Milano (coi tempi tecnici che sapete)... giusto mezz'ora dopo essere tornato nelle mie braccia... un ramo cade in un campo e butta giù il filo della mia linea Telecom...
e di qui, siamo alla data del 27 settembre 2012 ore 14...
Una piccola moderna ‘’ Odissea ‘’
Che dite, la impianto come strumentalizzazione politica, disegno un dramma sociale, una problematica sindacale?.... la butto sul sarcastico e ci faccio su una scontata, sterile e superficiale ironia?... O magari l’ammanto di un’aura di minaccioso presagio, romanzo un po’ la storia per saturarne le tinte e me la vendo come un mio personale dramma esistenziale?...
Lasciamo perdere. La dico così com’è stata, ed al momento dura ancora, senza commenti e senza giudizi, lasciando libero il mio eventuale lettore che potrà farsi da solo una opinione.
E magari a parte scrivo un piccolo saggio introspettivo dal titolo “Astinenza da internet: quanto m’è costata?”…
Già, perché di questo si tratta; un black-out telefonico… con conseguente catalessi da “ultimo chilometro” per quanto riguarda il collegamento alla rete.
Una piccola indispensabile premessa: con la TELECOM ho da sempre un rapporto di amore-odio derivante da ineludibile soggezione. Un po’ come i matrimoni giurati di una volta. Non hai possibilità di rinunciarci e farne a meno, non importa quanto ti stiano sulle palle.
Concretamente: nel mio eremo campagnolo circondato da campi ubertosi, di campo completamente assente non c’è che quello delle onde Hertziane della telefonia mobile, mi dicono indispensabile ai collegamenti internet e telefonici affidati alla libertà dell’aria e del vento. Io, per colloquiare col mondo, devo rimanere attaccato al filo… Una catena di proprietà della TELECOM; le tanto pubblicizzate velocissime “chiavette” per me sono fantascienza.
Per onestà devo dire che questo guinzaglio che mi tiene legato è scomodo anche all’Azienda.
Sono l’ultimo utente di una vecchia utenza mezza marcia, e centinaia di metri di cavo sorretti da pali fracidi stanno lì solo per me, e la centralina cui sono collegato è affollatissima di utenze nuove, più giovani, esigenti, combattive, remunerative….
A giusta ragione la Telecom aspetta impaziente che io muoia per azzerare il mio poco lucroso contratto a forfait di ADSL a SETTE MEGA (poco importa che non arrivi mai a nemmeno uno) e poche telefonate “sostanziose”.
Questo il quadro. Facile immaginare che io sono un habitué del “187 assistenza gratuita” per interruzione di collegamento, riallineamento del modem e fastidi vari… e menomale che gli operatori di quel servizio sono per lo più giovani pazienti, cortesi e gioviali…
Ma qualche giorno fa, esattamente il 27 settembre 2012 alle 14 (adesso è 8 ottobre 2012 e sono le 16) non solo non ho il collegamento ADSL, ma nemmeno la linea per chiamare le signorine del 187!... Ma siamo gente di grandi risorse e mia moglie ha anche il cellulare!
Faccio la mia segnalazione guasti e (apprendo in diretta e riferisco) il danno deriva da un ramo caduto che ha fatto staccare il filo da un palo a poche centinaia di metri da qui, ed il filo ora è a terra.
Mi assicura il gentile tecnico del 187 che segnalerà subito, come urgente il problema e si adopererà per un sollecito intervento della squadra dei riparatori. Ringrazio, e spero.
Ben so, per esperienza, che i millantati fulminei tempi di intervento delle periodiche rilevazioni TELECOM sono sogni dei compilatori di quelle statistiche, ma sono fiducioso; in fondo stavolta non ci sono indagini elettroniche da fare: un cavo da due fili tranciato… prevede il ricollegamento dei due fili!... e qui ci arriva anche la mia ignoranza!
D’altra parte i tempi standard che prevede la TELECOM sono due giorni lavorativi….
Ed è per questo che al 28 sera, verso le 17 (siamo ahimé a venerdì, ed esperienza mi dice che la situazione di fa instabile) telefono ancora al 187.
Dopo i soliti molti minuti di anticamera, mi risponde una sgarbata signorina (forse mi risulta ancora più scostante per il suo parlare soverchioso?... ) che mi spiega:
«Caro signore, lei deve sapere – e già mi viene la mosca al naso quando delle poppanti pretendono senza conoscermi di insegnarmi qualcosa – che i “due giorni lavorativi” si intendono da quello “successivo” a quello della segnalazione che “non vale”, e che non devo preoccuparmi, perché la squadra d’intervento al sabato lavora… per cui, “presumibilmente”, entro domani sera il danno dovrebbe essere riparato… e se ciò non accadesse, ebbene da lunedì in poi, perché ovviamente nemmeno i festivi “contano”, faccia pure ricorso… e se del caso la rimborseremo!...».
Occorre dire che sabato 29 settembre i due fili non furono riallacciati?... superfluo, immagino, ma nemmeno lunedì primo ottobre, quando chiesi di nuovo lumi al 187… riuscendo ad avere una segnalazione di sollecito…. Che qualche effetto sortì!
Infatti nel tardo pomeriggio ricevetti una telefonata “FANTASMA” (mi è stata definita così) da un numero “FITTIZIO” della Telecom.
Richiamo il 187 per avere lumi, e vengo messo in contatto con un certo signor C. di Salerno (metto il numero di telefono?... per ora no) che molto cortesemente mi spiega tutto.
Il mio filo spezzato è parte di un problema più grande che già è in corso di riparazione (non mi chiedete cosa c’entri, non lo so) e che coinvolge centinaia di metri di cavo interrato (interrato sui pali di legno?) e che comunque sarà risolto in quattro giorni Quindi (testuale):
«mi richiami il giorno 4, o il giorno 5 se crede; se il problema sussistesse, ma vedrà che non ce ne sarà bisogno, io sono qui in ufficio dalle 9 alle 17!».
Beh… forse non ci crederete… ma il signor C. di Salerno il giorno 4 era fuori sede (mi dice il suo collega), ed il giorno 5… alle mie telefonate non veniva data risposta; ed è strano, perché è quello un telefono di ufficio, non un numero privato!
Cosa fare?... chiamo ancora il 187… ma la mia pratica… è chiusa!
«Come chiusa? – mi scandalizzo – cosa significa?...»
« Significa che il suo problema è stato risolto!... ma se vuole, posso aprire una nuova pratica!»
«Ma come, risolto?... se il filo è ancora lì a terra dove il ramo l’ha buttato giù e nessuno l’ha toccato, ed io non ho avuto mai la linea?...».
«Non so che farle!... per me il guasto è chiuso e le apro un’altra segnalazione… poli veda lei!... lo sa vero, che sono previsti due giorni lavorativi per l’intervento tecnico?...»
Si, lo so il fatto dei due giorni lavorativi… e malinconicamente sbircio il calendario che mi dice che è di nuovo venerdì, e sarebbe quello che non vale, poi viene il sabato che “quello la squadra lavora anche il sabato…”, poi la domenica che non conta… se ne parla lunedì!
Ma ricordo di essere italiano, e decido per i sistemi all’italiana… e mi faccio raccomandare!
Da chi e come?... suvvia, un minimo di riservatezza!... mica mi chiederete i nomi, magari per farvi raccomandare anche voi!...
Si, mi dice subito il mio amicale “contatto” che subito si è attivato. La tua pratica è stata chiusa e riaperta (forse un disguido amministrativo) ma ora si cercherà di fare tutto nella massima urgenza, e quel doppino in cima al palo di legno nel campo… filo rosso col rosso, bianco col bianco, sarà riallacciato in gran fretta!...
Scorre l’ultimo pezzo di venerdì 5, il sabato lavorativo e silenzioso, la domenica santo e meritato riposo, l’agognato lunedì, almeno fino ad ora…. Ed il mio orologio segna le 17.05.
Certo la “raccomandazione” un qualche effetto lo ha avuto!... oggi, ad orario congruo, intorno alle dieci e trenta mi telefona il tecnico della Telecom (sempre sul provvidenziale cellulare di mia moglie e mi fa:
«Io sono venuto a vedere il suo guasto… Ma lei ha il cavo interrotto!... e li ci vuole la squadra di intervento con la scala per salire sul palo!... io le posso fare una segnalazione urgente… ma non so quando poi la squadra potrà venire!...»
Mi nasce dentro un’altra struggente domanda. E domani, cosa farò?... a chi mi rivolgerò per l’attacco di due fili rosso-rosso bianco-bianco?... non me lo dite per piacere, siate pietosi…
Certo c’è la soddisfazione che finalmente nemmeno le raccomandazioni di pregio servono più da viatico come accadeva nei perfidi tempi passati… ma toccando con mano come funzionano oggi le cose… sicuro che abbiamo fatto un passo avanti e che adesso davvero stiamo meglio di quando stavamo peggio?
Lucio Musto 8 ottobre 2012
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PS – Già, non ho spiegato perché questa storiellina l’ho chiamata “Odissea”.
Un motivo c’è, e già fu occasione di tanti voli pindarici di me giovinetto.
Dieci anni di guerra, dieci di vagabondaggio per mezzo mondo, innumerevoli morti e beni persi, una città distrutta… per una donna!.
Ma quando doveva essere importante, bella e bona quest’Elena di Troia?...
E similmente: decine di telefonate, signorine che consultano terminali e si impegnano, un funzionario che si scomoda da Salerno, personaggi importanti che per riguardo a me si scomodano e si attivano, squadre di pronto intervento forse effettivamente allertate…
Risultati a parte, comunque deludenti come già vedemmo a Troia, ma quanto importante è ‘sto doppino telefonico mezzo bianco e mezzo rosso spezzato in mezzo al campo arato?
Cordialità.
PS del PS – Il detto popolare recita che la speranza è l’ultima a morire.
Ed io ci credo… stanno infatti arrivando i cinesi, che risolveranno i problemi lavorativi degli italiani!
Ma appena tornato quello da Milano (coi tempi tecnici che sapete)... giusto mezz'ora dopo essere tornato nelle mie braccia... un ramo cade in un campo e butta giù il filo della mia linea Telecom...
e di qui, siamo alla data del 27 settembre 2012 ore 14...
Una piccola moderna ‘’ Odissea ‘’
Che dite, la impianto come strumentalizzazione politica, disegno un dramma sociale, una problematica sindacale?.... la butto sul sarcastico e ci faccio su una scontata, sterile e superficiale ironia?... O magari l’ammanto di un’aura di minaccioso presagio, romanzo un po’ la storia per saturarne le tinte e me la vendo come un mio personale dramma esistenziale?...
Lasciamo perdere. La dico così com’è stata, ed al momento dura ancora, senza commenti e senza giudizi, lasciando libero il mio eventuale lettore che potrà farsi da solo una opinione.
E magari a parte scrivo un piccolo saggio introspettivo dal titolo “Astinenza da internet: quanto m’è costata?”…
Già, perché di questo si tratta; un black-out telefonico… con conseguente catalessi da “ultimo chilometro” per quanto riguarda il collegamento alla rete.
Una piccola indispensabile premessa: con la TELECOM ho da sempre un rapporto di amore-odio derivante da ineludibile soggezione. Un po’ come i matrimoni giurati di una volta. Non hai possibilità di rinunciarci e farne a meno, non importa quanto ti stiano sulle palle.
Concretamente: nel mio eremo campagnolo circondato da campi ubertosi, di campo completamente assente non c’è che quello delle onde Hertziane della telefonia mobile, mi dicono indispensabile ai collegamenti internet e telefonici affidati alla libertà dell’aria e del vento. Io, per colloquiare col mondo, devo rimanere attaccato al filo… Una catena di proprietà della TELECOM; le tanto pubblicizzate velocissime “chiavette” per me sono fantascienza.
Per onestà devo dire che questo guinzaglio che mi tiene legato è scomodo anche all’Azienda.
Sono l’ultimo utente di una vecchia utenza mezza marcia, e centinaia di metri di cavo sorretti da pali fracidi stanno lì solo per me, e la centralina cui sono collegato è affollatissima di utenze nuove, più giovani, esigenti, combattive, remunerative….
A giusta ragione la Telecom aspetta impaziente che io muoia per azzerare il mio poco lucroso contratto a forfait di ADSL a SETTE MEGA (poco importa che non arrivi mai a nemmeno uno) e poche telefonate “sostanziose”.
Questo il quadro. Facile immaginare che io sono un habitué del “187 assistenza gratuita” per interruzione di collegamento, riallineamento del modem e fastidi vari… e menomale che gli operatori di quel servizio sono per lo più giovani pazienti, cortesi e gioviali…
Ma qualche giorno fa, esattamente il 27 settembre 2012 alle 14 (adesso è 8 ottobre 2012 e sono le 16) non solo non ho il collegamento ADSL, ma nemmeno la linea per chiamare le signorine del 187!... Ma siamo gente di grandi risorse e mia moglie ha anche il cellulare!
Faccio la mia segnalazione guasti e (apprendo in diretta e riferisco) il danno deriva da un ramo caduto che ha fatto staccare il filo da un palo a poche centinaia di metri da qui, ed il filo ora è a terra.
Mi assicura il gentile tecnico del 187 che segnalerà subito, come urgente il problema e si adopererà per un sollecito intervento della squadra dei riparatori. Ringrazio, e spero.
Ben so, per esperienza, che i millantati fulminei tempi di intervento delle periodiche rilevazioni TELECOM sono sogni dei compilatori di quelle statistiche, ma sono fiducioso; in fondo stavolta non ci sono indagini elettroniche da fare: un cavo da due fili tranciato… prevede il ricollegamento dei due fili!... e qui ci arriva anche la mia ignoranza!
D’altra parte i tempi standard che prevede la TELECOM sono due giorni lavorativi….
Ed è per questo che al 28 sera, verso le 17 (siamo ahimé a venerdì, ed esperienza mi dice che la situazione di fa instabile) telefono ancora al 187.
Dopo i soliti molti minuti di anticamera, mi risponde una sgarbata signorina (forse mi risulta ancora più scostante per il suo parlare soverchioso?... ) che mi spiega:
«Caro signore, lei deve sapere – e già mi viene la mosca al naso quando delle poppanti pretendono senza conoscermi di insegnarmi qualcosa – che i “due giorni lavorativi” si intendono da quello “successivo” a quello della segnalazione che “non vale”, e che non devo preoccuparmi, perché la squadra d’intervento al sabato lavora… per cui, “presumibilmente”, entro domani sera il danno dovrebbe essere riparato… e se ciò non accadesse, ebbene da lunedì in poi, perché ovviamente nemmeno i festivi “contano”, faccia pure ricorso… e se del caso la rimborseremo!...».
Occorre dire che sabato 29 settembre i due fili non furono riallacciati?... superfluo, immagino, ma nemmeno lunedì primo ottobre, quando chiesi di nuovo lumi al 187… riuscendo ad avere una segnalazione di sollecito…. Che qualche effetto sortì!
Infatti nel tardo pomeriggio ricevetti una telefonata “FANTASMA” (mi è stata definita così) da un numero “FITTIZIO” della Telecom.
Richiamo il 187 per avere lumi, e vengo messo in contatto con un certo signor C. di Salerno (metto il numero di telefono?... per ora no) che molto cortesemente mi spiega tutto.
Il mio filo spezzato è parte di un problema più grande che già è in corso di riparazione (non mi chiedete cosa c’entri, non lo so) e che coinvolge centinaia di metri di cavo interrato (interrato sui pali di legno?) e che comunque sarà risolto in quattro giorni Quindi (testuale):
«mi richiami il giorno 4, o il giorno 5 se crede; se il problema sussistesse, ma vedrà che non ce ne sarà bisogno, io sono qui in ufficio dalle 9 alle 17!».
Beh… forse non ci crederete… ma il signor C. di Salerno il giorno 4 era fuori sede (mi dice il suo collega), ed il giorno 5… alle mie telefonate non veniva data risposta; ed è strano, perché è quello un telefono di ufficio, non un numero privato!
Cosa fare?... chiamo ancora il 187… ma la mia pratica… è chiusa!
«Come chiusa? – mi scandalizzo – cosa significa?...»
« Significa che il suo problema è stato risolto!... ma se vuole, posso aprire una nuova pratica!»
«Ma come, risolto?... se il filo è ancora lì a terra dove il ramo l’ha buttato giù e nessuno l’ha toccato, ed io non ho avuto mai la linea?...».
«Non so che farle!... per me il guasto è chiuso e le apro un’altra segnalazione… poli veda lei!... lo sa vero, che sono previsti due giorni lavorativi per l’intervento tecnico?...»
Si, lo so il fatto dei due giorni lavorativi… e malinconicamente sbircio il calendario che mi dice che è di nuovo venerdì, e sarebbe quello che non vale, poi viene il sabato che “quello la squadra lavora anche il sabato…”, poi la domenica che non conta… se ne parla lunedì!
Ma ricordo di essere italiano, e decido per i sistemi all’italiana… e mi faccio raccomandare!
Da chi e come?... suvvia, un minimo di riservatezza!... mica mi chiederete i nomi, magari per farvi raccomandare anche voi!...
Si, mi dice subito il mio amicale “contatto” che subito si è attivato. La tua pratica è stata chiusa e riaperta (forse un disguido amministrativo) ma ora si cercherà di fare tutto nella massima urgenza, e quel doppino in cima al palo di legno nel campo… filo rosso col rosso, bianco col bianco, sarà riallacciato in gran fretta!...
Scorre l’ultimo pezzo di venerdì 5, il sabato lavorativo e silenzioso, la domenica santo e meritato riposo, l’agognato lunedì, almeno fino ad ora…. Ed il mio orologio segna le 17.05.
Certo la “raccomandazione” un qualche effetto lo ha avuto!... oggi, ad orario congruo, intorno alle dieci e trenta mi telefona il tecnico della Telecom (sempre sul provvidenziale cellulare di mia moglie e mi fa:
«Io sono venuto a vedere il suo guasto… Ma lei ha il cavo interrotto!... e li ci vuole la squadra di intervento con la scala per salire sul palo!... io le posso fare una segnalazione urgente… ma non so quando poi la squadra potrà venire!...»
Mi nasce dentro un’altra struggente domanda. E domani, cosa farò?... a chi mi rivolgerò per l’attacco di due fili rosso-rosso bianco-bianco?... non me lo dite per piacere, siate pietosi…
Certo c’è la soddisfazione che finalmente nemmeno le raccomandazioni di pregio servono più da viatico come accadeva nei perfidi tempi passati… ma toccando con mano come funzionano oggi le cose… sicuro che abbiamo fatto un passo avanti e che adesso davvero stiamo meglio di quando stavamo peggio?
Lucio Musto 8 ottobre 2012
----------------------------------------
PS – Già, non ho spiegato perché questa storiellina l’ho chiamata “Odissea”.
Un motivo c’è, e già fu occasione di tanti voli pindarici di me giovinetto.
Dieci anni di guerra, dieci di vagabondaggio per mezzo mondo, innumerevoli morti e beni persi, una città distrutta… per una donna!.
Ma quando doveva essere importante, bella e bona quest’Elena di Troia?...
E similmente: decine di telefonate, signorine che consultano terminali e si impegnano, un funzionario che si scomoda da Salerno, personaggi importanti che per riguardo a me si scomodano e si attivano, squadre di pronto intervento forse effettivamente allertate…
Risultati a parte, comunque deludenti come già vedemmo a Troia, ma quanto importante è ‘sto doppino telefonico mezzo bianco e mezzo rosso spezzato in mezzo al campo arato?
Cordialità.
PS del PS – Il detto popolare recita che la speranza è l’ultima a morire.
Ed io ci credo… stanno infatti arrivando i cinesi, che risolveranno i problemi lavorativi degli italiani!