Caos Zalivstok ha scritto:Diciamo che adoro il p2p in effetti sono uno scaricone sconsiderato scarico e colleziono di tutto sistemi operativi film serie tv libri cartoon filmografie software etc etc che tendenzialmente sono protetteti dalle mayor con i loro copiright assurdi e carissimi!
Non è tanto assurdo il copyright quanto i metodi utilizzati per tutelarlo. I lucchetti digitali finiscono inevitabilmente per penalizzare solo chi acquista legalmente i contenuti protetti dal diritto d'autore, non rendendolo effettivamente proprietario di ciò che ha regolarmente pagato.
Le case discografiche e cinematografiche, gli editori e chiunque si occupi della distribuzione di materiale per l'intrattenmento in fomra digitale si trovano a combattere una guerra che hanno già perso; perché si impegnano molto a tutelare i diritti (anacronistici) acquisiti e pensano poco a come sfruttare al meglio le nuove risorse per la distribuzione.
E' di fatto impossibile impedire la diffusione di qualsiasi contenuto digitale al di fuori del circuito remunerativo, quindi sarebbe meglio cominciare a considerare la loro condivisione gratuita come un'ottima forma di pubblicità.
Per il resto, il fatto che in passato fosse possibile ricavare notevoli introiti rivendendo migliaia o milioni di volte gli stessi contenuti riprodotti su supporti a basso costo (dischi, musicassette, videoccassette, cd, dvd, libri ecc.) non significa che tali introiti fossero un "diritto". C'era semplicemente un sistema restrittivo di distribuzione e veniva sfruttato.
Un autore deve avere il diritto di vedersi riconosciuta la proprietà intellettuale di ciò che crea, ma non è detto che debba ricavarci per forza dei soldi.