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Droghe e Stati Alterati di Coscienza

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^Sick_Boy
^Sick_Boy
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
Fin dalla sua "comparsa" sulla Terra, la storia dell'essere umano è andata di pari passo con quella del consumo di sostanze psicoattive e, più in generale, della ricerca di quelli che oggi chiamiamo "stati alterati di coscienza", che possono essere raggiunti tanto attraverso il consumo di "droghe" quanto attraverso forme di meditazione o attività fisiche.
Da mezzo per "raggiungere e toccare" il Sacro, il Divino, a strumento per incrementare la resistenza e la forza fisica, a mero oggetto ricreativo, le droghe hanno assunto tutte le forme e le funzioni possibili, nella loro storia millenaria. Sono state, di volta in volta, esaltate o combattute, ristrette ad una singola classe o elevate a fenomeno di massa; se n'è fatto un uso sociale, religioso, rituale, militare, politico, mediatico.

E, oggi, siamo qui, con questa situazione assurda per cui, nel mondo occidentale ma anche in gran parte del resto, alcune droghe sono legali, altre illegali, alcune si vendono con prescrizione medica, altre se le può procurare anche un bambino di sei anni. Sottolineare quanto gli aspetti più paradossali di questa situazione grottesca siano attribuibili ad interessi economici è fin troppo facile.

Qual'è il vostro rapporto con le droghe? Cosa ne pensate? Che curiosità -o paure, o riflessioni- vi suscitano, se ve ne suscitano alcuna?

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xmanx
xmanx
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
Mah...sono stato uno dei fondatori di una associazione di volontariato che operava in uno dei quartieri più difficili della mia città. Contro le tossicodipendenze.
Lo scopo era quello di offrire un sostegno a chi voleva uscire da quel tunnel. Ma anche a chi non ne usciva.
Oltre naturalmente a una opera di informazione sui danni derivanti dall'eccessivo uso. Uhm...il fenomeno ai tempi era piuttosto gravuccio con implicazioni mediche non sempre piacevoli.

E' vero che ci sono forti interessi economici. Ma esattamente come per i barbieri, se fosse per me, farebbero la fame. Droghe e Stati Alterati di Coscienza 753681

Ognuno può fare quello che vuole. Certo....vedere un amico andare in giro per il quartiere come uno zombie non era una cosa piacevole. Ma la vita era la sua. Detto questo - ripeto - ognuno può fare di sè quello che vuole. Anche diventare uno zombie. Poi non sempre si raggiunge questo eccesso...per cui: io no. Poi gli altri facciano quello che vogliono. Certo, mi seccherebbe se dovessi uscire con una persona e mi accorgessi che è "fatta". Questo sì...mi seccherebbe.

3
^Sick_Boy
^Sick_Boy
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
MI sembra di capire che qui, però, stai parlando delle cosìddette "droghe pesanti" (a naso, direi eroina).

Io mi sono sempre interessato molto alle droghe "di mezzo" a quelle che, con un uso corretto, senza abusarne né consumandole con fini ricreativi, permettono un'espansione della propria coscienza, l'apertura delle "Porte della Percezione" (concetto di Blake, poi rielaborato da Huxley, ma questa è roba vecchia).

Se c'è invece una cosa che trovo davvero inquietante è che, anche per mancanza di una sana educazione al consumo, oggi sul mercato delle droghe ci finisca di tutto, dagli anestetici per cavalli ai prodotti di scarto delle amfetamine, ai più improbabili cocktails di sostanze chimiche assemblate a casaccio.

4
xmanx
xmanx
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
bè sickboy...non tutti analizzano ogni atomo delle sostanze che mandano giù. cioè...mediamente un giovane in discoteca o a una festa manda giù quello che trova...o che gli da un amico.

Comunque, per quanto mi riguarda, mi astengo. Sarà sicuramente per una forma di repulsione che porta a fare di tutta l'erba un fascio. Tuttavia non penso assolutamente nulla di chi le usa per "Aprire le porte della percezione". Magari mi bevo un drink.

P.S. speriamo almeno su questo di non litigare eh Droghe e Stati Alterati di Coscienza 753681

5
Jester
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Viandante Storico
Viandante Storico
le droghe non mi interessano, preferisco essere cosciente nella realtà presente al 100% Droghe e Stati Alterati di Coscienza 104708

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^Sick_Boy
^Sick_Boy
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
E pensi che l'uso di droghe impedisca questa "coscienza della realtà presente al 100%"?

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otttoz
otttoz
Viandante Residente
Viandante Residente
anche Freud ripudio' la cocaina

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^Sick_Boy
^Sick_Boy
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
Vero, dopo averne fatto un uso abbondante (e non precisamente a soli fini di studio).

Per altro, la coca è una delle sostanze che io considero più stupide -dato che è una della poche ad essere realmente dannosa- e più inutili del mondo -dato che fa null'altro se non dare una forta "botta" di energia nervosa, che per altro troppo spesso rischia di trasformarsi in aggressività.

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NinfaEco
NinfaEco
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
^Sick_Boy ha scritto:
Qual'è il vostro rapporto con le droghe? Cosa ne pensate? Che curiosità -o paure, o riflessioni- vi suscitano, se ve ne suscitano alcuna?

A me aveva devastato la lettura delle Porte della Percezione di Huxley.
Potevo io tener chiuse le mie?
Se i nostri sensi fossero davvero stati, come lui diceva, dei buchi di uno scolapasta, stretti tanto da far passare ciò che serviva alla sopravvivenza e non tutto il resto, l'acqua e non gli spaghetti, potevo rinunciare ad assaggiare gli spaghetti?
La risposta è no.
Ho esplorato certi mondi, ma per mia fortuna non ho mai avuto fedi.
Quello che ho imparato l'ho scoperto passo passo.
Mi sono accorta che nulla di ciò che si risvegliava in certi stati era qualcosa che non avessi già dentro.
Mi sono accorta che, se anche i buchi dello scolapasta sono stretti, va bene così poerchè ciò che è al di la distruggerebbe l'unica realtà possibile per noi.
Mi sono accorta che al di là di tante intellettualizzazioni, ciò che veramente cerchiamo sono emozioni.
Quelle che otteniamo così però sono solo emozionoidi, emozioni autoindotte e finte, una masturbazione della sensibilità.
Preferisco vievere parzialmente inappagata ma con gli altri. Preferisco essere autosufficiente.

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w.punci
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Viandante Residente
Viandante Residente
Ma quello che hai scritto è di Huxley(sono poco acculturato) o è ''roba'' tua ninfa?

11
Jester
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Viandante Storico
Viandante Storico
^Sick_Boy ha scritto:E pensi che l'uso di droghe impedisca questa "coscienza della realtà presente al 100%"?

le "droghe" sono sostanze che provocano alterazioni della percezione della realtà e/o dello stato di coscienza (stupefacenti), o in grado di incidere sulle prestazioni e/o capacità psico-fisiche, e che spesso inducono forme di dipendenza fisica o psicologica.
Quindi, secondo te? Droghe e Stati Alterati di Coscienza 78315

12
Ospite
Anonymous
Ospite
Il mio rapporto con la droga...direi che ho molto da dire in merito.
Sono sempre stata contraria, poi intorno ai 17 anni un ragazzo con cui stavo iniziando ad avere una certa simpatia è morto in un incidente: lui e l'altro ragazzo erano fatti. Il ragazzo che guidava poi è andato in comunità, in seguito all'incidente. Da quel momento ho sempre rifiutato la droga con tutta me stessa. Ho frequentato per un po' un musicista, ovviamente girava in continuazione, ed io ero l'unica che rifiutava di fumarsi anche una canna, mi sono anche sentita dire che mi si apprezzava per il coraggio di rifiutare in quell'ambiente dove la cosa sembrava normale.
Ad una certa età, però, ho provato, ho fumato qualche canna, non vi nascondo che ne fumerei volentieri una pure ora, nonostante tutto quello che ho passato negli ultimi anni.
Ho avuto un padre alcolizzato, e l'alcol è sempre una droga, uno stato di alterazione, forse anche più subdolo, insieme ai farmaci, perchè è legale, e più facile da reperire, quindi ho rifiutato ogni forma di dipendenza, comprese le sigarette. Forse è per questo che ho fumato, ma non sono mai diventata dipendente. Negli ultimi 4 anni ho avuto una storia con un tossicodipendente: prima l'eroina, poi l'abuso di metadone. La mia storia è già stata raccontata in parte altrove, e non vorrei rischiare di essere noiosa, quindi tralascio il tutto. Posso dirvi che sarebbe facile per me usare termini come "drogati di merda", posso dire anche di averli usati in un momento di forte rabbia, ma in tutto questo io ho cercato di capire, perchè è nella mia indole comprendere, sempre, ciò che non conosco.
In questo percorso, affrontato praticamente da sola, ho avuto modo di conoscere persone che hanno avuto trascorsi molto difficili, toccati da una forte dipendenza da eroina o da alcol, e che hanno deciso di smettere, ma l'hanno fatto nel momento in cui hanno toccato il fondo, capendo cosa erano diventati, capendo quello che prima non comprendevano e non volevano ammettere di essere.
Ho trovato persone che si sono messe dall'altra parte, a combattere le dipendenze, e le considero persone con palle grandi, davvero grandi, e che hanno tutto il mio rispetto. Non mi interessa il passato di una persona se questa persona dimostra di saperlo riscattare, ed è quello che ho visto. Il mio rapporto con la droga: difficile, estremamente. Da un lato nel mio piccolo ho cercato anche di fare informazione, di essere di aiuto a chi come me passava una situazione che molti non comprendono, non condividicono per mancanza di conoscenza, dall'altro ho provato rifiuto, dolore, rabbia, e sono emozioni forte che provo ancora. La droga intossica, ed è il termine più calzante che posso trovare. Intossica ed annebbia tutto, ed è la scelta più facile, di questo rimango sempre convinta.
Io stessa per un po' ho trovato rifugio in farmaci ed alcol, non so però se la mia indole sia così combattiva da pensare, di botto, che non volevo diventare come chi mi aveva annullata, e di botto, per l'appunto, non ho più cercato questo annebbiamento.
Il mio rapporto con la droga è contraddittorio, ma al momento credo che sia un argomento che cerco e che voglio affrontare, ma da cui realmente ho bisogno di stare alla larga.

13
^Sick_Boy
^Sick_Boy
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
In realtà, io penso che l'uso, consapevole, informato e strutturato, di un certo tipo di droghe -ossia di tutte quelle che hanno effetti allucinogeni, empatogeni, enteogeni o generalmente psichedelici (quindi, dalla marijuana all'hashish, il cui principio attivo è un allucinogeno blando, all'LSD passando per la mescalina, che è contenuta in alcuni cactus, alla psilocibina, contenuta in alcuni funghi e così via)- aumenti il contatto con la realtà.

Nel senso che, fuori dall'uso ricreativo, questo tipo di esperienze portano, come rilevato da Ninfa, ad una profonda immersione in noi stessi e ad un conseguente aumento delle percezioni che, ricordiamocelo, sono l'unico "mezzo" attraverso il quale "leggiamo" e definiamo la realtà.
In questo senso NinfaEco ha ragione: l'uso di droghe non "apporta" nulla di nuovo o, meglio, di "esterno" a noi. Aiuta, invece, a raggiungere quelle "parti" di noi -di cui spesso non sospettiamo nemmeno l'esistenza- e che in condizioni normali non potremmo raggiungere, se non con anni e anni di pratica meditativa quasi costante.

Non sono d'accordo, almeno secondo la mia esperienza, sul fatto che
NinfaEco ha scritto:Mi sono accorta che, se anche i buchi dello scolapasta sono stretti, va
bene così poerchè ciò che è al di la distruggerebbe l'unica realtà
possibile per noi.

Ciò che al di la (anche MOLTO al di la) non è altro che una...chiamiamola "integrazione" di quello che noi definiamo realtà. É vero che immergervisi completamente destruttura tutto ciò a cui siamo abituati, ma è anche vero che è sempre possibile riemergere da quella condizione, avendo però una più profonda consapevolezza di se e di ciò che ci circonda.

Indubbiamente però, e qui vengo a CignoNero, è vero che se da un lato ci sono delle sostanze che, a patto di essere usate correttamente, schiudono infinite porte, dall'altro c'è il contrappeso di un mercato e di una serie di sostanze (eroina e cocaina in testa) che distruggono vite umane e di cui c'è -realmente- da essere terrorizzati.
Io penso che molti degli effetti negativi cui abbiamo assistito dagli anni '70 ad oggi, molte delle storie simili a quella di CignoNero, alcune le ho vissute anch'io, si verifichino soprattutto a causa dell'atteggiamento fortemente proibizionista (e, aggiungerei, ignorante) della nostra società.
Siamo nel 2010 e, in certi ambienti, parlare di droga è ancora un tabù. Ricordo che tra gli anni '80 e '90 fu fatto un cartone animato "antidroga" che riuniva un po' tutti i personaggi più famosi dei cartoni, destinato ai bambini. L'idea in sè era lodevole, anche se forniva una visione molto unidirezionale del mondo delle droghe, ma non ebbe praticamente seguito in Italia. So di insegnanti che hanno avuto reazioni pesanti anche gravi (da parte dei genitori ma anche dei colleghi) per aver parlato di droghe in classe con i propri studenti.

E nemmeno penso che TUTTI quelli che combattono contro le tossicodipendenze siano ottime persone: ne conosco personalmente tantissimi che lo fanno perchè ci credono, perchè vogliono realmente aiutare le persone e combattere contro l'ignoranza e l'oscurantismo da medioevo che permea questo mondo. Ce ne sono tanti altri (guarda caso, quasi tutti provenienti da esperienze cattoliche o filocattoliche) che invece, scava scava, sembrano più interessati al guadagno che c'è dietro questo tipo di "aiuto disinteressato" che ad altro.

14
Jester
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Viandante Storico
Viandante Storico
Se per immergermi profondamente in me stesso ho bisogno di assumere droghe, preferisco rimanere ignorante in materia Droghe e Stati Alterati di Coscienza 53766

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^Sick_Boy
^Sick_Boy
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
É un punto di vista legittimissimo, per carità e, comunque, ho indicato anche che alcune forme di meditazione permettono di percorrere la stessa strada, anche se spesso con molta più fatica.

Non vorrei però che questa concezione fosse legata all'idea "la droga fa male" perchè, eccezion fatta per la cocaina (che è neurotissica e genera dipendenza cellulare), per l'eroina (che genera dipendenza cellulare) e per le droghe di sintesi più recenti e meno studiate (delle quali non si conoscono gli effetti), sui danni derivanti dall'uso di altre droghe non c'è granchè.

Ad esempio, i principi attivi di marijuana/hashish, LSD ed MDMA, se assunti puri, sono del tutto privi di effetti dannosi; è chiaro che fumando erba ci sono degli effetti negativi, che sono gli stessi legati all'inalazione di qualsiasi prodotto di una combustione; è chiaro che se invece dell'LSD o dell'MDMA puri uno si mangia una pasticca dove dentro ci stanno anche piombo, gesso, stricnina, amfetamine di scarto, i danni ci sono eccome, ma non sono legati all'MDMA; o se uno mischia questi principi attivi puri con sostanze che gli vanno in contrasto (ad esempio, con l'alcool) rischia dei danni notevoli.
L'importante, appunto, è essere (bene) informati su ciò che si fa, sul come, quando e perchè farlo.

Poi, come ho detto in apertura, non è un'esperienza obbligata, anzi. Sicuramente però può essere un'esperienza importante a livello formativo.

16
Jester
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Viandante Storico
Viandante Storico
No, probabilmente la mia concezione é legata al fatto che preferisco percorrere altre strade che non siano l'assunzione di "sostanze"...ma é un fatto mio personale e soprattutto psicologico...già per assumere un farmaco prescritto dal medico, mi faccio abbastanza violenza...per non parlare delle anestesie...per addormentarmi, mi devono fare dosi da cavallo Droghe e Stati Alterati di Coscienza 700819 ...penso che sia, prima di tutto, un blocco mentale...

17
Ospite
Anonymous
Ospite
^Sick_Boy ha scritto:
E nemmeno penso che TUTTI quelli che combattono contro le tossicodipendenze siano ottime persone: ne conosco personalmente tantissimi che lo fanno perchè ci credono, perchè vogliono realmente aiutare le persone e combattere contro l'ignoranza e l'oscurantismo da medioevo che permea questo mondo. Ce ne sono tanti altri (guarda caso, quasi tutti provenienti da esperienze cattoliche o filocattoliche) che invece, scava scava, sembrano più interessati al guadagno che c'è dietro questo tipo di "aiuto disinteressato" che ad altro.

Trovo molto coraggioso chi la droga l'ha toccata facendo casini da non poco, perchè inevitabilmente così accade (parlo di eroina e cocaina, ma se vogliamo anche di alcolismo o dipendenza da farmaci, che non sono poi così tanto da meno, e spesso conseguenti, correlati o anticipano le prime due), essere dall'altra parte: forse perchè vuol dire che si sono acquisiti gli strumenti per non esserne dipendenti, anche se è vero che la droga avrà sempre un certo richiamo. Ci vogliono le palle, secondo me, ed una certa consapevolezza, per essere in grado di stare a contatto tutti i giorni con i propri incubi e la propria tentazione, ma se riesci a farlo, rendendola qualcosa di buono e non più di distruttivo, allora forse è la chiave giusta, ma questo presume un percorso lungo e difficile, un gran lavoro su se stessi, cosa che molte strutture impediscono, e la cultura della droga in Italia si basa sulla riduzione del danno, non sull'informazione, per l'appunto, e non sullo spendere ed investire in strutture che non ti rifilino metadone e tavor per non farti drogare o andare in cerca.

18
NinfaEco
NinfaEco
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
^Sick_Boy ha scritto:
Ciò che al di la (anche MOLTO al di la) non è altro che una...chiamiamola "integrazione" di quello che noi definiamo realtà. É vero che immergervisi completamente destruttura tutto ciò a cui siamo abituati, ma è anche vero che è sempre possibile riemergere da quella condizione, avendo però una più profonda consapevolezza di se e di ciò che ci circonda.

certo.
Ma se sposti il discorso da un piano ideale ad uno reale è davvero così?
Il tuo discorso presuppone un forte senso di realtà e una capacità di distinzione che non ha chi si perde in questi mondi.



w.punci ha scritto:Ma quello che hai scritto è di Huxley(sono poco acculturato) o è ''roba'' tua ninfa?

Lo scolapasta è l'esempio che usa lui,
per parlare dei piani di realtà.
Il resto è roba mia.

19
Asterione
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Viandante Residente
Viandante Residente
mha...non so. Anni fa condividevo i discorsi di sick boy. Un po' romatici, un po'bohemienne..adesso non so. Adesso non mi convincono più tanto...ci vedo una certa voglia di "pararsi il culo" - di giustificare, di imbiancare il sepolcro.

Non è poi vero che gli allucinogeni sono innoqui Uno dei grossissimi rischi è quello di scatenare patologie psichiatriche latenti. Per non parlare poi dei comportamenti dannosi per se e per gli altri che si possono avere, anche con precauzioni e sitter del caso.

20
Ospite
Anonymous
Ospite
Asterione ha scritto:mha...non so. Anni fa condividevo i discorsi di sick boy. Un po' romatici, un po'bohemienne..adesso non so. Adesso non mi convincono più tanto...ci vedo una certa voglia di "pararsi il culo" - di giustificare, di imbiancare il sepolcro.

Non è poi vero che gli allucinogeni sono innoqui Uno dei grossissimi rischi è quello di scatenare patologie psichiatriche latenti. Per non parlare poi dei comportamenti dannosi per se e per gli altri che si possono avere, anche con precauzioni e sitter del caso.

Parlo da chi non ha fatto di più che fumare canne: allora, io penso che come in tutto il problema stia nella quantità, nelle dosi, e come credo di aver già scritto ci sono persone che hanno davvero solo provato, anche parlando di eroina e/o cocaina, ma poi non hanno più toccato niente.
Esempio banale, la sigaretta: provoca dipendenza, ma io non ne sono mai diventata dipendente.
Ho preso farmaci per dormire, per alleviare il dolore, per dimenticare, ho fatto un mese totalmente autodistruttivo, poi di punto in bianco ho deciso che non era quello che volevo, sono sempre stata contraria alle dipendenze, ed anche se a fatica non ho più preso niente, ma assolutamente niente.
Credo che ci sia una predisposizione nella dipendenza, per quanto effettivamente giocare col fuoco non sia cosa buona, ma la predisposizione, per un qualsiasi motivo, davvero c'è.
Una ragazza di un forum con problemi col marito eroinomane mi ha detto che la tossicodipendenza è di fatto una scelta, ma lo è semplicemente perchè alla base il tossicodipendente sceglie sempre la strada più facile: e lo trovo vero come ragionamento.

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^Sick_Boy
^Sick_Boy
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
Asterione ha sostanzialmente ragione: esistono dei rischi connessi alla sfera psichica del consumatore che difficlmente possono essere tenuti sotto controllo anche con tutte le precauzioni del caso.
A questa, che è una verità, ne va aggiunta una seconda e cioè che questi rischi si riducono in misura direttamente proporzionale a quanto ci si informa, ci si documenta, ci si prepara a quel tipo di esperienza. In pratica, in base a quanto si cementa il proprio senso di realtà -per dirla con Ninfa- PRIMA di rischiare di perdersi e PER NON rischiare di perdersi in questi mondi.

Ha anche ragione CignoNero: per quanto ci si mascheri dietro la dipendenza cellulare, la tossicodipendenza É una scelta o -almeno- lo diventa nel momento in cui vengono offerte delle vie d'uscita ma il tossicodipendente continua a sviarle.

É anche vero, però, che se si è consapevoli di ciò a cui si va incontro, scegliere la strada delle sostanze per conseguire un'espansione di coscienza (e, quindi, si escludono automaticamente eroina, cocaina e varie altre droghe) è una scelta difficile. Ogni volta che ho fatto un acido l'ho fatto con la consapevolezza che, per la "candela", rischiavo di impazzire (anche se a posteriori mi rendo conto che questa consapevolezza mi ha salvato dall'impazzire effettivamente).

Vi racconto un'esperienza: una mattina, erano circa le 5, ho fatto un'oretta di meditazione e poi ho ingoiato un paio di grammi di funghi allucinogeni. E mi sono rimesso a fare meditazione. Tempo qualche minuto ogni singolo aggancio alla realtà, ogni percezione sensoriale (vista, udito, olfatto, gusto e soprattutto tatto, quindi percezione delle cose intorno a me, del letto su cui poggiavo etc.) sono completamente scomparse e la mia sensazione era che a queste se ne fossere sostituite un'infinità di altre e nuove. Per un po' è stato realmente stupendo -con esperienze e sensazioni e scoperte per cui non esistono parole adatte a descriverle- e poi ho iniziato ad avere una spiacevole sensazione di ostilità. E sono andato nel panico anche perchè non riuscivo nemmeno a spostarmi dal letto al bagno (non c'era più "casa mia" intorno, c'era tutt'altro).
Ne sono uscito perchè -dopo qualche ora, quando l'effetto era un po' scemato- sono riuscito a trovare a tentoni il telefono, ho chiamato un amico che sapeva cosa stavo facendo e mi è venuto in soccorso con tutti gli antidoti del caso (ossia cibi ad alto contenuto di zucchero e succhi di frutta pieni di vitamina C).
Quest'esperienza ha completamente schizzato (in senso greco, da skizeine: separato, scisso) il mio modo di approcciare la realtà, da allora. Che, se apparentemente sembra una cosa negativa, in realtà mi ha reso più empatico, più in contatto con tutte le realtà (personali, individuali, dinamiche, sociali ecc.) che mi ritrovo intorno.
Intendiamoci, questo non fa di me un superuomo, anzi: era semplicemente per dire che, con una dovuta preparazione (e, probabilmente, una certa forma mentis personale) anche le esperienze più traumatiche in quell'ambito possono rivelare dei lati positivi.

Non c'è nessun obbligo, ci mancherebbe, ma è una parte dell'esperienza umana (che siamo "concepiti" per vivere, visto che abbiamo recettori specifici per quel genere di sostanze) che sono felice e soddisfatto di aver vissuto.

22
Asterione
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Viandante Residente
Viandante Residente
io invece dopo un bad trip (a scopo assolutamente "ricreativo"..e ormai quasi 15 anni fa ) mi sono cagato addosso e ste cose mi fan paura... la sensazione di impazzire, di non tornare piu normale, la profondissima angoscia. Mi han fatto desistere dagli allucinogeni chimici.
Un paio di anni dopo presi dei funghi, e l'effetto fu decisamente piu contenuto e gradevole. idem con la salvia divinorum, ma li c'è di buono la breve durata dei sintomi acuti...poi basta...per me il gioco non vale la candela.

E per quanto dici sull'informazione..ovviamenbte più si è informati piu si limitano i rischi...ma i rischi non sono totalmente ineliminabili :)

23
^Sick_Boy
^Sick_Boy
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
Naturalmente, hai ragione. Del resto, non c'è esperienza umana da cui i rischi siano eliminabili al 100%.
Capisco comunque lo shock derivante da un bad trip: è una delle esperienze psichicamente più profonde e psicologicamente più sconvolgenti che si possano affrontare e se ne può sempre imparare qualcosa, che dipende soprattutto dal nostro modo di interpretarla: quindi, anche "imparare" che quel tipo di esperienze non fa per noi e che il gioco non vale la candela è comunque imparare qualcosa.
Certo è che l'uso ricreativo rappresenta un rischio molto più elevato di "brutto viaggio" dal momento che solitamente implica una quantità di fattori che sono del tutto fuori controllo.

24
Ospite
Anonymous
Ospite
Ma siamo sicuri che si possa parlare della dovuta preparazione? Alla fine dei conti è tastare un terreno oscuro, e non credo che la propria "preparazione" conti qualcosa quando la droga comincia a fare il suo effetto.
Io parlo di scelta fondamentalmente nel momento in cui, da cosciente e lucido, ti approcci alla droga, di fatto nel momento in cui sei tossicodipendente la tua possibilità di scelta diventa molto bassa perchè la sostanza ha la meglio, e ci vuole davvero una grande forza, o non so nemmeno io che diavolo serva, per risalire, ma credo che questo capiti solo quando hai toccato bene il fondo e forse ti è realmente chiaro, senza false illusioni personali, quello che sei diventato, allora ne hai il rifiuto e tenti di risalire, ma nemmeno questa reazione è comune a tutti.

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^Sick_Boy
^Sick_Boy
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
Cigno si tratta sempre di tenere separati i due mondi: con l'eroina la preparazione può fare (relativamente) poco, perchè ha un potere psichico troppo forte e, dopo un certo numero di utilizzi, si lega alle cellule del tuo corpo (che è quello che poi fa anche la nicotina e, infatti, statisticamente risulta più difficile uscire dal tabagismo che dall'eroinomania).

Quando parlavo di preparazione lo facevo in relazione agli allucinogeni (quindi escludendo a priori eroina, cocaina, ketamina e altri sedativi o stimolanti).

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